Marco Chiera
|
16/08/2022 - Ultimo aggiornamento 19/04/2024
A. Zarucchi, L. Vismara, G. Frazzitta, A Mauro, L. Priano, R. Maestri, A. Bergna, A. G. Tarantino | Anno 2020
Efficacia del trattamento manipolativo osteopatico sul controllo posturale in pazienti con morbo di Parkinson e sindrome di Pisa
Patologia:
Malattia di Parkinson
Tipo di studio:
Studio pilota randomizzato controllato
Data di pubblicazione della ricerca:
13-07-2020
Scopo dello studio
- Obiettivo: valutare gli effetti dell’OMT sul controllo posturale in persone con malattia di Parkinson e sindrome di Pisa nell’ambito di un trattamento di riabilitazione intensiva multidisciplinare (MIRT)
- Outcome misurati:
- Primario: variazione dell’area di oscillazione misurata tramite stabilometria eseguita ad occhi chiusi
- Secondari: variazione dell’area di oscillazione misurata tramite stabilometria eseguita ad occhi aperti, flessione laterale del tronco e angolo cifotico, salute legata alla malattia di Parkinson tramite Unified Parkinson’s Disease Rating Scale (UPDRS), scala Hoehn and Yahr modificata (mH&Y) e test della camminata di 6 minuti
Partecipanti
- Numero: 24 persone (10 donne e 14 uomini)
- Criteri di inclusione: età 50-80 anni, con diagnosi di malattia di Parkinson, sindrome di Pisa manifestata nei 12 mesi precedenti il reclutamento e con angolo di flessione laterale della colonna vertebrale superiore di 10 gradi
- Criteri di esclusione: presenza di scoliosi o altre deformità spinali, esordio acuto o sub-acuto della sindrome di Pisa, cambiamenti nel regime farmacologico negli ultimi 3 mesi, storia di traumi gravi alle anche o alla colonna vertebrale, concomitanza di patologie neurologiche o sistemiche gravi, chirurgia addominale maggiore
- Gruppi di studio: 2 gruppi ottenuti tramite randomizzazione
- Gruppo 1: MIRT con OMT, 12 persone (7 donne e 5 uomini, età media 65,3 anni)
- Gruppo 2: MIRT con trattamento sham (fittizio), 12 persone (3 donne e 9 uomini, età media 70,1 anni)
Interventi e valutazioni
- Valutazione all’inizio dello studio e dopo l’intervento della variazione dell’area di oscillazione misurata tramite stabilometria
- Il test è stato eseguito una prima volta ad occhi aperti e, dopo 5 minuti, una seconda volta ad occhi chiusi
- Valutazione all’inizio dello studio e dopo l’intervento della flessione laterale del tronco e dell’angolo cifotico
- Valutazione della salute legata alla malattia di Parkinson tramite UPDRS, scala mH&Y e test della camminata di 6 minuti
- MIRT: esercizi specifici per la sindrome di Pisa divisi in 4 fasi (esercizi di riscaldamento, stretching e mobilitazione; esercizi aerobici; terapia occupazionale; logopedia e idrokinesiterapia)
- 4 sessioni settimanali di OMT o trattamento sham
- OMT: valutazione strutturale per la valutazione delle disfunzioni somatiche, trattate di conseguenza secondo specifiche tecniche
- Trattamento sham: valutazione che ha mimato la valutazione dell’OMT e tocco leggero seguendo una specifica sequenza, stando 5 minuti in ogni posizione
Risultati
- Outcome primario: il gruppo con OMT ha visto una riduzione nell’area di oscillazione misurata ad occhi chiusi, al contrario del gruppo con trattamento sham che ne ha visto un aumento. La differenza fra questi risultati è emersa come statisticamente significativa.
- Outcome secondari: la flessione laterale del tronco e l’angolo cifotico sono risultati ridotti nel gruppo con OMT, mentre sono rimasti uguali o addirittura aumentati nel gruppo con trattamento sham. Anche in tal caso, la differenza fra i risultati dei due gruppi è emersa come statisticamente significativa.
Inoltre, il gruppo con OMT ha mostrato un miglioramento maggiore, in maniera statisticamente significativa, nel test di camminata di 6 minuti.
Per quanto riguarda l’UPDRS, alla fine dello studio il punteggio è calato del 30% in entrambi i gruppi, senza che ci fossero differenze statisticamente significative fra i gruppi.
Non vi sono state differenze statisticamente significative nell’area di oscillazione misurata ad occhi aperti, benché i numeri abbiano mostrato una tendenza simile all’area di oscillazione ad occhi chiusi (riduzione con l’OMT e aumento con il trattamento sham). - Analisi ulteriori: il cambiamento nell’area di oscillazione misurata ad occhi chiusi è risultato correlato in maniera direttamente proporzionale con il cambiamento nella flessione laterale del tronco.
Discussione
L’OMT sembra aver favorito un miglioramento del controllo posturale in pazienti con malattia di Parkinson e sindrome di Pisa, come testimoniato dalla riduzione dell’area di oscillazione ad occhi chiusi, della flessione laterale del tronco e dell’angolo cifotico.
È ipotizzabile che la manipolazione periferica del sistema fasciale abbia indotto una serie di input che hanno permesso una migliore integrazione propriocettiva a livello centrale. In effetti, deficit nel sistema vestibolare, in relazione all’apparato visivo, potrebbero essere implicati nell’emergere della sindrome di Pisa. Tuttavia, per meglio trarre conclusioni su questo aspetto, servono studi che valutino specificamente la funzionalità del sistema vestibolare prima e dopo l’OMT.
Servono poi studi con un campione più grande, in modo da meglio verificare i risultati ottenuti, i quali hanno mostrato un ampio effect size (rilevanza dell’effetto ottenuto).
La recensione di Osteopedia
A cura di Marco Chiera
Punti di forza: uno dei pochi studi su OMT e malattia di Parkinson; comparazione con trattamento sham; risultati dotati di ampio effect size; uso di un preciso outcome primario.
Limiti: campione piccolo; non sono stati valutati eventuali effetti avversi.
Sei un osteopata?
Registrati ed usufruisci dei vantaggi dell'iscrizione. Crea il tuo profilo pubblico e pubblica i tuoi studi. È gratis!
Registrati oraScuola o Ente di Formazione?
Registrati ed usufruisci dei vantaggi dell'iscrizione. Crea il tuo profilo pubblico e pubblica i tuoi studi. È gratis!
Registrati oraVuoi diventare osteopata? Sei uno studente?
Registrati ed usufruisci dei vantaggi dell'iscrizione. Crea il tuo profilo pubblico e pubblica i tuoi studi. È gratis!
Registrati ora