Marco Chiera
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16/08/2022 - Ultimo aggiornamento 10/04/2024

D. Boesler, M. Warner, A. Alpers, E. P. Finnerty, M. A. Kilmore | Anno 1993

Efficacia della tecnica ad alta velocità e bassa ampiezza in soggetti con lombalgia correlata ai crampi mestruali

Patologia:

Lombalgia (mal di schiena)

Tipo di studio:

Trial controllato

Data di pubblicazione della ricerca:

01-02-1993

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Scopo dello studio

  • Obiettivo: valutare l’efficacia dell’OMT sulla lombalgia correlata ai crampi mestruali
  • Outcome misurati:
    • Primario: valutazione dell’attività muscolare della zona lombare tramite elettromiografia (EMG)
    • Secondari: valutazione di creatinchinasi totale, lattato deidrogenasi (totale e isoenzimi) e mioglobina tramite venipuntura

Partecipanti

  • Numero: 12 donne
  • Criteri di inclusione: età da 22 a 36 anni, pazienti, studenti o staff (o loro amiche e spose) del Department of Osteopathic Manipulative Medicine all’University of Osteopathic Medicine and Health Sciences College of Osteopathic Medicine, Des Moines, Iowa; storia di crampi mestruali con lombalgia unilaterale o bilaterale localizzata nella muscolatura degli erettori della colonna fra L2 e S1; nessuna storia di altri tipi di lombalgia o incidenti o trauma al rachide lombare
  • Gruppi di studio: 2 gruppi
    • Gruppo 1: OMT, 10 donne
    • Gruppo 2: nessun trattamento, 10 donne
    • 8 donne sono state considerate in entrambi i gruppi, a distanza di 1 mese (prima gruppo 1 e poi gruppo 2)

Interventi e valutazioni

  • Valutazione fisica sensoriale, motoria e neurologica all’inizio dello studio
  • Valutazione palpatoria all’inizio dello studio
    • Ipertonicità lateralizzata verso la muscolatura che dava più dolore, con concomitante prominenza, sempre verso quel lato, dei processi trasversi delle vertebre da T10 a L2, incapacità di ricreare il dolore in mancanza di crampi mestruali
  • Valutazione prima e dopo l’intervento (in entrambi i casi, l’esame è stato ripetuto 2 volte) dell’attività muscolare della zona lombare tramite EMG
    • L’esame è stato fatto chiedendo alle donne, dopo 5 minuti di riposo da sdraiate prone, prima di estendere la zona lombare e poi di fletterla, mantenendo in entrambi i casi la posizione per 5 secondi
    • Da analisi fatte, è stata usata solo la valutazione EMG in caso di estensione, in quanto il movimento è risultato più semplice da controllare e ha dato risultati più consistenti per l’analisi
  • Valutazione prima e dopo l’intervento e a metà ciclo (quando il dolore non era presente) di creatinchinasi totale, lattato deidrogenasi (totale e isoenzimi) e mioglobina tramite venipuntura
  • 1 sessione di OMT di circa 10 minuti durante i giorni delle mestruazioni dove la dismenorrea con lombalgia si manifestava
  • OMT: valutazione strutturale di eventuali meccanismi di compensazione, tecniche ad energia muscolare sui muscoli dell’anca, alle pelvi e al pube, mobilizzazione del sacro e tecniche ad alta velocità e bassa ampiezza su articolazione lombosacrale, toracolombare, stretto toracico superiore e rachide cervicale
  • Nessun trattamento: riposo da sdraiate per lo stesso tempo dell’OMT
  • OMT praticato da due studenti, appositamente allenati prima dello studio per seguire un determinato protocollo
  • Alle donne è stato chiesto di non prendere alcun analgesico non steroideo prima delle valutazioni fisiche
    • Benché 2 donne abbiano fatto uso di ibuprofene data l’intensità del dolore, sono comunque rimaste nello studio in quanto: la lombalgia è rimasta; l’esame EMG ha mostrato un risultato paragonabile ad una situazione di lombalgia

Risultati

  • Outcome primario: dopo l’intervento, l’OMT ha favorito una riduzione dell’attività muscolare rilevata tramite EMG del 25% ottenendo un risultato statisticamente significativo, cosa non successa nel gruppo senza trattamento.
    Mentre 9 donne su 10 hanno mostrato una riduzione del segnale medio EMG nel gruppo OMT, solo 5 su 10 hanno mostrato una simile riduzione col riposo.
    Inoltre, tutte le donne trattate con OMT non hanno più manifestato un’attività muscolare spontanea durante i crampi mestruali, attività spontanea correlata spesso proprio con la lombalgia. Al contrario, quest’attività muscolare spontanea è rimasta presente dopo il riposo.
  • Outcome secondari: non sono stati rilevate differenze negli esami ematochimici prima e dopo l’intervento, sia che fosse il riposo o l’OMT.
    Tuttavia, il rapporto fra mioglobina e creatinina è risultato più alto durante i giorni in cui i crampi mestruali erano presenti rispetto ai giorni del ciclo in cui erano assenti in maniera statisticamente significativa.

Discussione

L’OMT si è dimostrato in grado di influenzare positivamente l’attività muscolare in caso di crampi mestruali, riducendo così il dolore lombare, come riportato da tutte le partecipanti che, subito dopo l’OMT, hanno riportato un immediato sollievo.
Interessante è il risultato che l’OMT sembra aver agito positivamente anche in quelle due donne in cui l’ibuprofene non aveva sortito alcun effetto.

La mancanza di cambiamenti negli esami ematochimici può avere diverse spiegazioni: prima fra tutte il fatto che, dopo 5-12 ore dall’OMT, i crampi mestruali sono comunque tornati, benché meno intensi rispetto all’inizio.
Servono quindi studi più approfonditi per comprendere bene l’efficacia dell’OMT e il miglior modo di trattare donne con dismenorrea, soprattutto con lombalgia concomitante, la quale può derivare da un’eccitazione delle vie nervose autonomiche e somatiche mediata dai processi infiammatori alla base della dismenorrea.

La recensione di Osteopedia

A cura di Marco Chiera

Punti di forza: tenuto conto degli anni in cui è stato pubblicato, lo studio è molto ben presentato, sia nell’introduzione – buona descrizione iniziale su lombalgia, crampi mestruali e OMT – sia nella parte di materiali e metodi, così come nei risultati e nella discussione. Vengono infatti ben approfonditi i diversi legami fra lombalgia, crampi mestruali, attività muscolare e EMG.
Uso di una valutazione oggettiva (l’EMG) come surrogata per il dolore (nonostante oggi sappiamo bene come il dolore sia ben più che attività muscolare, nervosa o fisiologica, ma sia invece una complessa elaborazione cerebrale e di tutto l’organismo).
Uso di un protocollo di OMT facilmente riproducibile.

Limiti: il campione analizzato è piccolo e non è stato randomizzato; mancanza di una valutazione soggettiva strutturata del dolore lombare da comparare con la valutazione oggettiva. Benché riproducibile, il protocollo di OMT può però essere lontano dalla pratica clinica. Mancanza di follow-up e mancata descrizione di come si sono comportate le 8 donne che hanno ricevuto entrambi i trattamenti.
Dato infatti che hanno ricevuto prima l’OMT e poi il riposo, potrebbero esserci due conclusioni: 1 sessione di OMT ha un’efficacia piccola nel tempo (il mese dopo i crampi sono comparsi come prima); il gruppo di riposo ha visto una diminuzione dell’attività EMG in quanto l’efficacia dell’OMT era “ancora in corso”.

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