Marco Chiera
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13/09/2023 - Ultimo aggiornamento 19/04/2024
Giovanni Parravicini, Matteo Ghiringhelli | Anno 2021
Manipolazione craniale osteopatica per un paziente con disturbi associati al colpo di frusta: un Case Report
Patologia:
Colpo di frusta
Tipo di studio:
Case Report
Data di pubblicazione della ricerca:
01-09-2021
Scopo dello studio
- Obiettivo: mostrare i possibili effetti immediati dell’OMT craniale sul dolore e sulla mobilità cervicale in caso di disturbi associati al colpo di frusta
- Outcome misurati: intensità del dolore tramite Numeric Pain Scale (NPS) e del range of motion (ROM) attivo della zona cervicale tramite accelerometro e giroscopio
Partecipanti
- Numero: 1
- Descrizione: uomo di 74 anni. Vigile del fuoco in pensione, 3 mesi prima di presentarsi alla clinica ha avuto un incidente stradale con un impatto posteriore e laterale. Dieci giorni dopo il colpo di frusta, è stato sottoposto ad una riabilitazione (bisettimanale per il primo mese e poi settimanale per il secondo mese) fatta di fisioterapia alla cervicale, stimolazione nervosa elettrica transcutanea e ultrasuoni. Nonostante i benefici ottenuti, il mese seguente si è presentato alla clinica osteopatica lamentando cefalea persistente con dolore di intensità 6 su 10 secondo la Numeric Pain Scale (NPS).
Le cefalee sono state descritte come giornaliere, disabilitanti, unilaterali, emergenti dalla cervicale e dalla zona occipitale per poi estendersi a livello frontale, temporale e periorbitale. Le radiografie non hanno mostrato fratture ossee, mentre la risonanza magnetica ha rivelato una osteoartrosi cervicale (tipica però dell’età) e un disco protruso a livello di C5. Durante l’anamnesi, non sono emerse patologie passate o traumi alla testa.
Secondo l’approccio TART, la valutazione osteopatica ha mirato a rilevare eventuali disfunzioni somatiche nell’area cervicale e nel cranio. In effetti, sono state trovate restrizioni tissutali nell’area occipitale, in particolare a livello della giunzione atlanto-occipitale. Dato che l’analisi del ROM attivo della zona cervicale ha evidenziato alterazioni nel test di flessione ed estensione, è stata effettuata una diagnosi di disfunzione somatica alla testa e alla regione cervicale.
Di conseguenza, a fronte della riabilitazione passata e della valutazione osteopatica, è stato deciso di applicare l’OMT solamente alla regione craniale, in particolare all’area occipitale.
Interventi e valutazioni
- Valutazione prima e dopo il trattamento dell’intensità di dolore tramite NPS e del ROM attivo della zona cervicale tramite accelerometro e giroscopio.
- 1 sessione di OMT.
- OMT:
- trattamento nell’area craniale tramite due tecniche: rilascio fasciale bilaterale del processo mastoideo a livello dell’osso occipitale; compressione e rilascio della prominenza ossea frontale di sinistra.
Risultati
L’intensità del dolore è scesa da 6 su 10 a 1 su 10 dopo il trattamento. Allo stesso modo, la rotazione e l’inclinazione della testa sono migliorate dopo la manipolazione craniale.
Discussione
L’OMT craniale ha mostrato degli immediati miglioramenti. Probabilmente, l’effetto è stato dovuto alla stimolazione dei meccanocettori fasciali, evento che ha modificato il tono dei tessuti trattati e ha inibito l’attività nocicettiva potenzialmente attiva a livello cervicale e trigeminale.
È possibile che la cefalea di natura cervicogenica (il dolore diminuiva quando si applicava una pressione sostenuta nella zona cervicale alta) sia rimasta nonostante la riabilitazione a cui il paziente è stato sottoposto in precedenza in quanto non è stata adeguatamente trattata la giunzione occipite-C1. In effetti, il cranio è spesso non considerato in caso di cefalea cervicogenica. Al contrario, l’osteopatia craniale si concentra espressamente su questa zona.
Purtroppo, la letteratura non riporta studi di alta qualità sull’efficacia dell’osteopatia in ambito craniale, così come mancano studi randomizzati controllati rigorosi sulle conseguenze collegate al colpo di frusta. Allo stesso modo, è essenziale approfondire gli studi sui meccanismi sottostanti le manipolazioni osteopatiche in modo da poterne meglio comprendere l’efficacia, la sicurezza e l’utilità.
La mancanza di follow-up è un limite dello studio, così come la mancanza di un controllo, dato che i sintomi sarebbero potuti scomparire spontaneamente.
La recensione di Osteopedia
A cura di Marco Chiera
Punti di forza: buona descrizione della valutazione osteopatica; buona descrizione delle tecniche usate, anche con l’ausilio di foto; uso di immagini e grafici per mostrare i risultati del ROM; interessante l’aver riportato risultati immediati; uno dei pochi studi su osteopatia e colpo di frusta.
Limiti: come tutti i case report, è difficilmente generalizzabile; assenza di follow-up.
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