Trattamento Manipolativo Osteopatico paragonato con la terapia manuale ortopedica Kaltenborn-Evjenth per la lombalgia cronica: uno studio randomizzato

Partecipanti

• Numero: 68 persone (34 donne e 34  uomini).
• Criteri di inclusione: età fra 30 e 60 anni; persone con un lavoro stabile; lombalgia per la maggior parte dei giorni nei 3 mesi precedenti allo studio; aver accettato di ricevere OMT o terapia manuale ortopedica Kaltenborn-Evjenth.
• Criteri di esclusione: storia medica di tumori, infezioni urinarie, fratture spinali, radicolopatia lombare, uso di corticosteroidi nei mesi precedenti allo studio; chirurgia lombare recente; uso di terapie manuali nei tre mesi precedenti allo studio o per più di tre volte nell’anno precedente allo studio; donne incinta o che avevano pianificato una gravidanza durante lo studio.
• Gruppi di studio: 2 gruppi ottenuti tramite randomizzazione
  • Gruppo 1: OMT, 34 persone (9 donne e 25 uomini, età media 50,6 anni).
  • Gruppo 2: Kaltenborn-Evjenth, 34 persone (14 donne e 20 uomini, età media 49,1 anni).

Interventi e valutazioni

• Valutazione all’inizio dello studio e 7 giorni dopo la fine dei trattamenti del dolore tramite NPRS e della disabilità tramite ODI.
• 2 sessioni settimanali da 30 minuti per 5 settimane. In ogni trattamento, le tecniche sono state ripetute 3 volte.
• OMT: tecniche ad alta velocità e bassa ampiezza, strain counterstrain, rilascio miofasciale e mobilizzazione viscerale.
• Kaltenborn-Evjenth: trazione segmentale lombare e mobilizzazione segmentale lombare.
• Ogni trattamento è stato eseguito da un fisioterapista con 15 anni di esperienza, con specializzazione in mobilizzazioni di tipo osteopatico e riconosciuto come specialista in fisioterapia muscoloscheletrica.

Risultati

• Outcome primario: in entrambi i gruppi il dolore è diminuito, ma è diminuito maggiormente nel gruppo OMT in maniera statisticamente significativa e con un grande effect size (portata effettiva dell’effetto). Le sottoanalisi sul dolore attuale, sul dolore più lieve vissuto nelle ultime 24 ore e sul dolore più forte vissuto nelle ultime 24 ore, hanno confermato i risultati a favore dell’OMT.
• Outcome secondario: in entrambi i gruppi la disabilità è diminuita, ma è diminuita maggiormente nel gruppo OMT in maniera statisticamente significativa e con un grande effect size (portata effettiva dell’effetto). Un’analisi dei livelli di disabilità post-intervento ha evidenziato in maniera statisticamente significativa la presenza nel gruppo OMT di un numero minore di persone con alta disabilità rispetto al gruppo con terapia Kaltenborn-Evjenth.
• Ulteriori analisi: durante lo studio, i pazienti non hanno avuto bisogno di farmaci o altre terapie per alleviare il dolore e non sono emersi effetti avversi.

Discussione

Sia l’OMT sia la terapia manuale ortopedica Kaltenborn-Evjenth hanno mostrato di poter ridurre dolore e disabilità in caso di lombalgia cronica, ma l’OMT ha mostrato diminuzioni maggiori con significatività statistica e i pazienti hanno mostrato un miglioramento clinico nella loro salute.

Di conseguenza l’OMT può essere consigliata come terapia primaria in caso di lombalgia cronica.

È improbabile che i sintomi si siano ridotti spontaneamente, dato che uno dei criteri di inclusione era proprio la presenza per la maggior parte del tempo durante la settimana di dolore. Pertanto, gli effetti evidenziati nello studio a favore dell’OMT possono derivare dal rilascio del sistema neuromuscolare e dal riequilibrio autonomico indotto dalla manipolazione viscerale. L’OMT può aver inibito l’attività nocicettiva regolando la tensione muscolare.

Lo studio ha alcuni vantaggi, fra cui: tutti i trattamenti sono stati eseguiti dallo stesso fisioterapista, che era cieco rispetto agli outcome che sarebbero stati misurati; i partecipanti hanno ricevuto interventi simili per durata e modalità di contatto. Dall’altra parte, lo studio ha avuto un follow-up molto breve (1 settimana) e il campione è stato comunque piccolo.

Pertanto, i risultati dello studio devono essere considerati preliminari e utili a: definire futuri studi più grandi e solidi; permettere ai clinici e ai pazienti di poter considerare l’OMT come terapia in caso di lombalgia cronica.