Marco Chiera
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04/03/2024 - Ultimo aggiornamento 04/03/2024

David G. Lancaster, William Thomas Crow | Anno 2006

Trattamento manipolativo osteopatico di una donna di 26 anni con paralisi di Bell

Patologia:

Paralisi di Bell

Tipo di studio:

Case Report

Data di pubblicazione della ricerca:

01-05-2006

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Scopo dello studio

  • Obiettivo: mostrare l’utilità dell’OMT nel trattare una paziente con paralisi di Bell migliorando la circolazione linfatica.
  • Outcome misurati: valutazione dei sintomi.

Partecipanti

  • Numero: 1
  • Descrizione: donna, 26 anni. Debolezza facciale sul lato destro con riduzione del senso del gusto da 1 settimana, dopo un giorno in cui era rimasta sveglia tutta la notte a studiare. Assenza di traumi, disordini uditivi, nessuna infezione precedente da virus herpes simplex di tipo 1 e nessun intervento dentale recente. Tonsillectomia; quando aveva 7 anni ha avuto un episodio di debolezza facciale durato 1 mese. Non ha assunto farmaci.
    L’esame fisico ha mostrato debolezza della palpebra destra con un ritardo nel battito delle ciglia, lieve caduta del viso sul lato destro e labbra che rimanevano piatte a destra quando cercava di sorridere. Ad esclusione del nervo facciale destro, gli altri nervi cranici sono risultati integri, così come i riflessi tendinei profondi degli arti superiori e inferiori, la forza muscolare e la sensibilità.
    L’esame strutturale osteopatico ha mostrato una disfunzione in flessione laterale e rotazione sul lato destro del cranio, a livello delle vertebre cervicali C2 e C5, restrizioni fasciali a livello cervicale e toracico e una disfunzione somatica iliaca e sacroiliaca sul lato destro.

Interventi e valutazioni

  • Valutazione dei sintomi.
  • 2 sessioni di OMT da 20 minuti distanziate di 1 settimana.
  • OMT: trattamento mirato a risolvere le disfunzioni somatiche e a migliorare la circolazione linfatica.
    • a livello sacroiliaco e cervicale, tecniche ad energia muscolare;
    • per la circolazione linfatica sono stati trattati lo stretto toracico, il diaframma respiratorio, il diaframma suboccipitale e il tentorio del cervelletto tramite tecniche miofasciali, sui tessuti molli, di drenaggio, di pompa linfatica e di bilanciamento delle tensioni membranose.

Risultati

Il giorno dopo il trattamento, la maggior parte della tonicità muscolare era ricomparsa così come il senso del gusto. Tre giorni dopo il trattamento, in seguito al consumo di bevande alcoliche, la paziente ha vissuto un giorno di aggravamento dei sintomi. Questo peggioramento si è però risolto nel giro di 1 settimana dal trattamento. Era rimasto un rallentamento nel movimento delle palpebre.

Una settimana dopo il secondo trattamento, la paziente è risultata asintomatica.

Discussione

L’OMT ha mostrato di poter aiutare una paziente affetta da paralisi di Bell.

È importante che l’osteopata conosca bene l’anatomia del nervo facciale nel suo percorso attraverso l’osso temporale, perché solo così può capire, spiegare e trattare al meglio i sintomi. Nel presente caso, questa conoscenza ha permesso di dedurre che la disfunzione della paziente era localizzata a livello della corda del timpano.

L’infiammazione all’interno del canale facciale influisce infatti sulla funzione del nervo facciale e dei suoi rami intraossei causando ischemia e compressione, e potendo anche avere ripercussioni a livello del senso del gusto, della lacrimazione e delle orecchie.

In una simile situazione, diventa essenziale ripristinare l’equilibrio dei fluidi tramite la stimolazione della circolazione linfatica. Il sistema linfatico assorbe grandi molecole non normalmente assorbibili nel sangue, porta nutrimento alle cellule e difende da agenti patogeni tramite i linfonodi. Tuttavia, in caso di infiammazione il flusso linfatico viene ostacolato e si accumula liquido sottoforma di edema. Inoltre, le restrizioni fasciali derivanti dall’infiammazione impediscono ai muscoli di contrarsi ritmicamente e stimolare il flusso della linfa.

Per questo motivo sono state trattate le restrizioni a livello di quattro punti linfatici chiave: lo stretto toracico, il diaframma respiratorio, il diaframma suboccipitale e il tentorio del cervelletto.

I risultati ottenuti mostrano che l’OMT può essere un trattamento efficace in caso di paralisi di Bell, trattamento da poter usare in combinazione o anche in alternativa ai farmaci.

La recensione di Osteopedia

A cura di Marco Chiera

Punti di forza: primo studio su OMT e paralisi di Bell; buona descrizione delle tecniche usate; focus sull’importanza del buon funzionamento del sistema linfatico.

Limiti: come tutti i case report, è difficilmente generalizzabile; mancanza di follow-up a medio-lungo termine; valutazione un po’ “sommaria” dei sintomi (nella sezione dei risultati si fa genericamente riferimento al tono muscolare).

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