Marco Chiera
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04/03/2024 - Ultimo aggiornamento 04/03/2024

Bobby Nourani, Derek Norton, William Kuchera, David Rabago | Anno 2023

Trattamento manipolativo osteopatico transrettale in caso di coccidinia cronica: fattibilità, accettazione e outcome rilevanti per i pazienti in un progetto per il miglioramento della qualità

Patologia:

Dolori al coccige

Tipo di studio:

Studio di fattibilità

Data di pubblicazione della ricerca:

24-11-2023

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Scopo dello studio

  • Obiettivo: valutare la fattibilità, l’accettazione da parte dei pazienti e gli effetti clinici dell’OMT transrettale in caso di coccidinia cronica all’interno di una clinica medica.
  • Outcome misurati:
    • primari: valutazione dell’accettazione, dell’aderenza e della soddisfazione della procedura da parte dei pazienti.
    • secondari: valutazione del dolore al coccige tramite Numeric Rating Scale (NRS).

Partecipanti

  • Numero: 16 persone hanno ricevuto 1 sessione di OMT
    • Di queste 16, solo 10 persone hanno ricevuto 2 sessioni di OMT e nessun altra terapia.
  • Criteri di inclusione: età 18–65 anni; dolore al coccige tale da limitare la possibilità di sedersi comodamente per almeno 3 mesi; diagnosi clinica di coccidinia; refrattari alle cure standard non chirurgiche.
  • Criteri di esclusione: potenziali fratture o tumori al coccige; altre forme di lombalgia non trattata; persone con storia di abusi sessuali che hanno ricevuto un divieto di partecipare a seguito di counseling pre-studio.
  • Gruppi di studio:
    • Gruppo 1: OMT, 10 persone (8 femmine e 2 maschi, età media 44,7 anni)
      • Il dolore al coccige è risultato presente da una media di 6,4 anni.

Interventi e valutazioni

  • Valutazione dell’accettazione dell’OMT transrettale intesa come percentuale di pazienti che hanno accettato la procedura dopo che è stata loro proposta.
  • Valutazione dell’aderenza all’OMT transrettale intesa come percentuale di pazienti che hanno completato la procedura una volta iniziata.
  • Valutazione della soddisfazione dell’OMT transrettale tramite intervista in clinica o telefonata di follow-up.
  • Valutazione del dolore al coccige tramite NRS (da 0 = nessun dolore a 10 = dolore peggiore immaginabile) prima della procedura, subito dopo la procedura e dopo 1 settimana di follow-up.
    • Il dolore è stato valutato in 4 posizioni: sdraiati proni, seduti, in posizione eretta e durante la camminata.
  • 1 sessione di 2-6 minuti.
    • Se un paziente lo voleva (effetto non soddisfacente o ricomparsa del dolore), poteva ricevere un’altra sessione dopo 1 o 2 settimane.
  • OMT transrettale: tecniche di rilascio miofasciale diretto o indiretto e tecniche di bilanciamento delle tensioni legamentose applicate assieme a movimenti attivi del paziente di flessione, rotazione e inclinazione laterale del rachide cervicale.
  • Manipolazione eseguita da uno stesso medico osteopata.

Risultati

  • Outcome primari: su 16 pazienti inclusi nello studio, il 100% ha accettato di ricevere un intervento di OMT transrettale.
    La soddisfazione è risultata alta, grazie a miglioramenti nel dolore da seduti e nella possibilità di eseguire varie attività. Non è stato riportato nessun feedback negativo dai pazienti e gli unici effetti avversi hanno riguardato un po’ di indolenzimento a livello dei tessuti molli intorno al coccige, sintomo durato però solo 1-2 giorni.
    Alcuni pazienti che avevano già ricevuto in passato manipolazioni al coccige di questo tipo hanno riportato di aver ottenuto un maggiore beneficio grazie ai movimenti attivi effettuati con testa e collo.
  • Outcome secondari: rispetto all’inizio dello studio, il dolore al coccige è migliorato in maniera statisticamente significativa sia subito dopo il primo trattamento (2,68 punti in meno) sia nel follow-up (2,3 punti in meno). Questo effetto si è manifestato in tutte le posizioni assunte dai pazienti, ossia da seduti (la posizione più dolorosa), da sdraiati, in posizione eretta e durante la camminata.

Discussione

L’OMT transrettale in caso di dolore al coccige è risultato un intervento fattibile in quanto è stato accettato dai pazienti, i quali hanno anche riportato una discreta soddisfazione. Questa soddisfazione ha avuto un riscontro  più oggettivo-clinico nella valutazione del dolore al coccige, diminuito rispetto all’inizio dello studio, soprattutto nella posizione seduta.

Nonostante questi risultati, l’OMT transrettale è un approccio molto delicato che necessita di essere applicato con tutte le dovute precauzioni relative a privacy, consenso informato: la comunicazione medico-paziente deve essere chiara e improntata secondo un modello biopsicosociale così da stabilire un buon rapporto di fiducia fra medico e paziente.

Gli effetti positivi ottenuti con l’OMT in questo studio sono in linea con altri articoli presenti in letteratura, che hanno usato trattamenti manuali diretti a ridurre la tensione muscolare o l’irritazione dei tessuti molli. Questi studi però tendono ad essere case report e spesso mostrano risultati inconsistenti, probabilmente a causa del fatto che la posizione del coccige può variare parecchio fra la stazione eretta e la posizione seduta e questa variazione sembra predittiva della riuscita di determinate terapie. Infatti, le terapie manuali sembrano aiutare quando, fra posizione eretta e seduta, il coccige varia la sua posizione al massimo di 20°. Oltre, i pazienti sembrano necessitare la combinazione di più terapie oppure la chirurgia.

Il meccanismo d’azione dell’OMT nella coccidinia non è chiaro, ma probabilmente è lo stesso alla base delle altre tecniche applicate nel resto del corpo, ovvero la risoluzione delle disfunzioni somatiche con, quindi, normalizzazione dei muscoli tonici, dei tessuti molli, della mobilità sacrococcigea e della tensione durale. A tal proposito, l’introduzione di movimenti attivi del rachide cervicale da parte del paziente può aver aiutato a normalizzare il tono dei legamenti longitudinali anteriore e posteriore e della dura madre, sia direttamente sia indirettamente (il paziente forniva infatti dei feedback al terapista che, di conseguenza, adattava la manipolazione che stava applicando).

Naturalmente questo studio deve essere approfondito e deve essere replicato usando una metodologia più rigorosa. Bisogna, ad esempio, per evitare di avere numerosi dati mancanti come accaduto in questa ricerca. Serve poi un campione più numeroso, e potrebbe aiutare anche un follow-up più lungo nel tempo. Diventa ovviamente necessario un gruppo di controllo per valutare l’effettiva efficacia dell’OMT transrettale sul dolore

La recensione di Osteopedia

A cura di Marco Chiera

Punti di forza: buona analisi statistica, con attenzione ai dati mancanti, e presentazione dei risultati tramite grafici; studio pulito (outcome chiari e semplici); valutazione della significatività clinica, che si potrebbe considerare raggiunta (gli autori non ne hanno parlato nella discussione, ma hanno riportato che una diminuzione del dolore di 2 punti sulla NRS rappresenta il minimo risultato avente importanza clinica in caso di lombalgia cronica. Questo valore è stato in effetti superato nel presente studio).

Limiti: i principali limiti sono già stati espressi dagli autori: campione piccolo, mancanza di un gruppi di controllo, raccolta dati eseguita con una metodologia poco adeguata. La discussione avrebbe potuto approfondire il meccanismo d’azione dell’OMT considerando le più recenti ricerche sulla disfunzione somatica in ambito neurofisiologico (fibre C, interocezione, etc.) invece di rimanere a livello “biomeccanico” e/o tissutale.

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