L’effetto del trattamento manipolativo osteopatico sulla qualità della vita in pazienti con dispositivi cardiaci elettronici impiantabili

Partecipanti

• Numero: 38 persone (17 donne e 21 uomini).
• Criteri di inclusione: età >= 18 anni, presenza di un dispositivo cardiaco impiantabile, lamento di problemi potenzialmente correlati ad aritmie cardiache.
• Criteri di esclusione: uso passato dell’OMT, qualsiasi cambiamento nei farmaci assunti durante il periodo dello studio, aggiornamenti del dispositivo o interventi chirurgici durante il periodo dello studio, gravidanza, storia di interventi chirurgici alla colonna vertebrale o di fratture vertebrali, frattura nelle regioni in trattamento, ferite aperte, infezioni, condizione mediche considerate controindicate per l’OMT.
• Gruppi di studio: 2 gruppi ottenuti tramite randomizzazione.
  • Gruppo 1: OMT, 19 persone (9 donne e 10 uomini, età media 61,20 anni).
  • Gruppo 2: trattamento sham (fittizio), 19 persone (8 donne e 11 uomini, età media 64,26 anni).

Interventi e valutazioni

• Valutazione della qualità della vita tramite SF-36 subito dopo e 1 mese dopo l’intervento.
  • L’SF-36 ha valutato: funzionamento fisico, limitazioni a causa di problemi fisici, limitazione a causa di problemi emotivi, livelli energia/fatica, benessere emotivo, funzionamento sociale, dolore e salute generale.
• Valutazione di eventuali cambiamenti in esercizio fisico, dieta e farmaci 1 mese dopo l’intervento.
• 1 sessione di trattamento da 20 minuti (6 di valutazione e 14 di trattamento).
• OMT:
  • esame strutturale osteopatico;
  • sulla base di studi precedenti che hanno valutato la variabilità della frequenza cardiaca (HRV), sono state scelte tecniche di rilascio miofasciale, sollevamento delle costole, rilascio posizionale facilitato, osteopatia craniale per agire su regioni autonomiche che possono influenzare l’aritmia cardiaca;
  • nello specifico: apertura dello stretto toracico superiore, rilascio miofasciale cervicale/toracico, sollevamento del pettorale, sollevamento delle costole, rilascio suboccipitale, punti di Chapman.
• Trattamento sham:
  • esame strutturale osteopatico;
  • tocco leggero per 2 minuti con il dorso della mano su caviglia destra, ginocchio sinistro, anca destra, diaframma, spalla destra, collo e cranio.
• OMT e trattamento sham eseguiti da tre docenti certificati dalla facoltà di medicina neuromuscoloscheletrica osteopatica e medicina manipolativa osteopatica, i quali hanno seguito una formazione per standardizzare i trattamenti.

Risultati

• Outcome primari: il gruppo OMT ha mostrato un peggioramento minore rispetto al gruppo sham nelle limitazioni a causa di problemi fisici in maniera statisticamente significativa. Allo stesso modo, il gruppo OMT ha mostrato un miglioramento nel dolore rispetto al gruppo sham.
  Non sono emerse altre differenze statisticamente significative, benché il gruppo OMT abbia mostrato una tendenza al miglioramento della salute generale, dei livelli di energia/fatica e nelle limitazioni a causa di problemi emotivi.
  Non sono emersi cambiamenti nella dieta, nell’esercizio fisico e nei farmaci durante lo studio.

Discussione

Diversi studi su pazienti di diverso tipo hanno mostrato la capacità dell’OMT di migliorare aspetti relativi alla qualità della vita misurata tramite SF-36. Questo studio ha riportato effetti positivi sul dolore e sulle limitazioni a causa di problemi fisici. In particolare, i soggetti del gruppo OMT hanno riportato un miglioramento nella loro capacità di svolgere le attività quotidiane e una diminuzione del dolore, sia in generale sia di quello presente durante il lavoro quotidiano.

Benché il protocollo di trattamento è stato definito per agire sul sistema nervoso autonomo, è molto probabile che l’effetto abbia avuto un impatto sull’intero organismo essendo l’OMT una pratica olistica. Trattando le varie disfunzioni somatiche rilevate, l’OMT può infatti avere avuto effetti positivi a livello meccanico-muscoloscheletrico, circolatorio e respiratorio, permettendo così un miglioramento nel movimento e nella funzionalità corporea. La diminuzione del dolore potrebbe poi spiegare il miglioramento osservato nel benessere emotivo generale.

Questo studio ha diversi limiti: a causa della pandemia da Covid-19, il reclutamento dei soggetti per lo studio ha subito una battuta di arresto di 18 mesi. Inoltre, è stato eseguito un singolo trattamento su una popolazione piccola.

Studi futuri dovranno reclutare un numero maggiore di soggetti, prevedere un protocollo formato da più trattamenti, valutare più attentamente eventuali effetti placebo nel trattamento sham, il tutto al fine di comprendere al meglio i potenziali effetti dell’OMT in pazienti con aritmia cardiaca.