Marco Chiera
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02/05/2024 - Ultimo aggiornamento 02/05/2024

Danielle K. Emmet, Glenn Davis, Stacey Pierce-Talsma, Jay H. Shubrook, Wolf Mehling | Anno 2024

Consapevolezza corporea interocettiva in pazienti che cercano sollievo dal dolore con il trattamento manipolativo osteopatico: uno studio osservazionale di coorte pilota

Ambito:

Consapevolezza corporea interocettiva

Tipo di studio:

Studio osservazionale di coorte pilota

Data di pubblicazione della ricerca:

24-04-2024

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Scopo dello studio

  • Obiettivo: definire un protocollo per valutare la consapevolezza corporea interocettiva in persone che usano l’OMT per cercare sollievo dal dolore.
  • Outcome misurati:
    • Outcome primario: valutazione della consapevolezza corporea interocettiva tramite Multidimensional Assessment of Interoceptive Awareness 2 (MAIA-2).
    • Outcome secondari: valutazione dell’intensità del dolore tramite Numeric Rating Scale (NRS), dell’interferenza del dolore nella vita quotidiana tramite Patient-Reported Outcomes Measurement Information System SF4a Pain Interference Scale (PROMIS) e della percezione di cambiamento tramite Global Rating of Change (GRC).

Partecipanti

  • Numero: 36 persone (23 donne e 13 uomini, età media 33 anni).
  • Criteri di inclusione: età ≥ 18 anni, ricerca dell’OMT per sollievo dal dolore, volontà di completare dei questionari a seguito di un trattamento e di rispondere a delle email di follow-up nelle settimane seguenti.
  • Criteri di esclusione: non saper leggere e scrivere in inglese, aver già ricevuto l’OMT in questo studio.
  • Gruppi di studio: 2 gruppi ottenuti a seconda di quanti trattamenti OMT sono stati ricevuti in passato
    • Gruppo 1: alta esposizione all’OMT, 17 persone (età media 29,37 anni, età gestazionale 34,67 settimane).
      • Persone che hanno ricevuto almeno una sessione di OMT negli ultimi 3 mesi, e più di 5 sessioni di OMT nella vita.
    • Gruppo 2: bassa esposizione all’OMT, 19 persone (età media 29,37 anni, età gestazionale 34,67 settimane).
      • Persone che non hanno ricevuto OMT negli ultimi 3 mesi e che hanno ricevuto meno di 3 sessioni di OMT nella vita.

Interventi e valutazioni

  • Valutazione della consapevolezza corporea interocettiva tramite MAIA-2 prima del trattamento, dopo il trattamento, 1 e 3 settimane dopo.
    • Il questionario MAIA-2 comprende 8 scale: “Notare”, “Tendenza a non distrarsi”, “Tendenza a non preoccuparsi”, “Regolazione dell’attenzione”, “Consapevolezza emotiva”, “Auto-regolazione”, “Ascolto del corpo”, “Fiducia nel corpo”
  • Valutazione dell’intensità del dolore al momento tramite NRS prima del trattamento, dopo il trattamento, 1 e 3 settimane dopo.
  • Valutazione dell’intensità del dolore negli ultimi 7 giorni tramite NRS, dell’interferenza del dolore nella vita quotidiana negli ultimi 7 giorni tramite PROMIS e della percezione di cambiamento tramite GRC prima del trattamento, dopo il trattamento, 1 e 3 settimane dopo.
  • Valutazione dell’esperienza passata con pratiche mente-corpo, terapie manuali diverse dall’OMT, traumi fisici e traumi emotivi tramite domande con punteggio da 0 a 10.
  • 1 sessione di trattamento.
  • OMT: trattamento personalizzato sulla base dei pazienti.
  • OMT eseguito dagli osteopati di una clinica.

Risultati

  • Outcome primario: all’inizio dello studio, il gruppo esperto di OMT ha mostrato una consapevolezza interocettiva maggiore (per le scale di “Tendenza a non preoccuparsi” e “Fiducia nel corpo”) in maniera statisticamente significativa rispetto al gruppo con poca esperienza di OMT.
    Il numero di sessioni di OMT avute in passato è risultato correlato positivamente con le due scale di consapevolezza interocettiva.
    Non sono emerse differenze nella consapevolezza interocettiva fra pazienti con dolore acuto e dolore cronico. I pazienti con dolore acuto hanno mostrato una tendenza ad avere maggior “Consapevolezza emotiva” rispetto ai pazienti con dolore cronico.
    Non sono emerse differenze nella consapevolezza interocettiva a seguito della sessione di OMT.
  • Outcome secondari: in generale, i punteggi relativi al dolore e all’interferenza del dolore nella vita quotidiana sono risultati minori dopo il trattamento, 1 settimana dopo e 3 settimane dopo rispetto all’inizio dello studio, sempre in maniera statisticamente significativa. Tuttavia, più passava il tempo, più il miglioramento risultava minore.
    Gli stessi risultati sono emersi nei riguardi della percezione di cambiamento.
    L’interferenza del dolore nella vita quotidiana è diminuita soprattutto nei pazienti con poca esperienza di OMT, mentre l’intensità del dolore è diminuita soprattutto nei pazienti con dolore acuto.
    Le scale di “Consapevolezza emotiva” e “Ascolto del corpo” misurate all’inizio dello studio sono risultate correlate con il cambiamento nell’interferenza del dolore nella vita quotidiana dopo 1 settimana, mentre le scale di “Notare” e “Fiducia nel corpo” misurate all’inizio dello studio sono risultate correlate con la percezione di cambiamento dopo 3 settimane.
    È stata rilevata una tendenza delle scale di “Tendenza a non preoccuparsi” e “Consapevolezza emotiva” ad essere correlate col cambiamento nell’intensità del dolore dopo 1 settimana.
  • Ulteriori analisi: i due gruppi sono risultati simili per precedenti esposizione ad altre terapie o a traumi fisici ed emotivi.

Discussione

La prima analisi ha mostrato livelli più alti nella scale “Tendenza a non preoccuparsi” e “Fiducia nel corpo” nelle persone con passata esperienza di OMT.

La scala “Tendenza a non Preoccuparsi” misura la tendenza di una persona a non provare preoccupazione in caso di dolore, ed è legata sia alla consapevolezza di come le emozioni influenzano il comportamento sia al saper nominare le emozioni associate alle sensazioni. Di conseguenza, alti punteggi in questa scala indicano la capacità di portare avanti comportamenti aventi uno scopo senza subire interferenza dal dolore e dalle emozioni che esso comporta. Tra l’altro, rispetto alle altre scale MAIA, è la scala che presenta la più forte correlazione inversa con misure d’ansia (ossia: più è alto il suo punteggio, meno ansia è presente). Pertanto, maggiori livelli in persone che hanno avuto esperienza con l’OMT può indicare effetti positivi dell’OMT sull’ansia oppure sul senso di gestione del dolore.

La scala “Fiducia nel corpo” misura la tendenza di una persona a percepire il proprio corpo come affidabile, elemento che diverse ricerche hanno mostrato essenziale per prendere decisioni e gestire il dolore cronico. È una scala perfettamente in linea con la filosofia osteopatica che pone la fiducia nell’intelligenza del corpo di autoguarirsi e di ricerca la salute al centro di tutto.

Il questionario MAIA è particolarmente utile in quanto, a seconda dei punteggi che possono venire ottenuti nelle diverse scale, i pazienti possono essere indirizzati verso specifici approcci mente-corpo o pratiche.

La mancanza di modificazioni nei punteggi di consapevolezza interocettiva fra prima e dopo l’OMT può essere dovuta alla necessità di valutare più sessioni di OMT, come effettivamente riportato in studi passati sia sull’OMT sia sul questionario MAIA.

Questo studio pilota ha dei limiti, fra cui la piccola numerosità campionaria (quante persone sono state reclutate) che rende i risultati trovati solo dei suggerimenti per futuri studi. Inoltre, la mancanza di un gruppo di controllo permette di valutare solo semplici associazioni e nessun nesso causale. La presenza di un gruppo di controllo ben strutturato è necessaria per ridurre al minimo bias derivanti dall’effetto placebo, oppure dal riconoscimento del gruppo di appartenenza da parte dei pazienti reclutati. Un alto limite è dato dalle differenze emerse nelle scale MAIA fra i due gruppi all’inizio dello studio, le quali impediscono una valutazione della consapevolezza interocettiva fra i due gruppi nei vari momenti dello studio. Futuri studi dovranno assicurarsi di avere gruppi omogenei da questo punto di vista, oltre che reclutare un numero maggiore di persone.

I livelli di dolore dei partecipanti in questo studio sono risultati piuttosto bassi, e pertanto non è scontato che quanto qui emerso valga anche per persone con livelli più alti di dolore. Inoltre, in questo studio non è stato analizzato il tipo di OMT applicato ad ogni paziente, mancanza che limita una serie di conclusioni in quanto la letteratura riporta diversi effetti fisiologici a fronte di diverse tecniche usate. Una simile valutazione permetterebbe un’analisi più approfondita delle relazioni tra OMT e consapevolezza corporea interocettiva.

Infine, futuri studi dovranno raccogliere molti più dati demografici e clinici sui pazienti reclutati.

In conclusione, l’integrazione della scala MAIA-2 potrebbe aiutare i clinici a integrare nella loro pratica specifici approcci mente-corpo per aiutare al meglio i loro pazienti.

La recensione di Osteopedia

A cura di Marco Chiera

Punti di forza: attenzione alla cecità degli operatori rispetto alla partecipazione dei soggetti reclutati allo studio; buona presentazione dei risultati tramite grafici e tabelle; discussione dell’utilità di incorporare una scala che valuti l’interocezione per migliorare la pratica clinica; discussione dei limiti dello studio; consigli per futuri studi.

Limiti: i vari limiti sono stati indicati dagli autori.

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