Marco Chiera
|
02/05/2024 - Ultimo aggiornamento 02/05/2024

Jennifer A. Belsky, Amber M. Brown | Anno 2024

Investigare la sicurezza e la fattibilità della medicina manipolativa osteopatica in bambini e giovani adulti col cancro ospedalizzati

Ambito:

Tumori pediatrici

Tipo di studio:

Studio di fattibilità

Data di pubblicazione della ricerca:

29-04-2024

Image

Scopo dello studio

  • Obiettivo: valutare la sicurezza e la fattibilità dell’OMT come terapia aggiuntiva in pazienti pediatrici oncologici ospedalizzati e durante la fase acuta della malattia.
  • Outcome misurati:
    • primari: valutazione della fattibilità dell’OMT senza interrompere la terapia standard e della sicurezza (effetti avversi) dell’OMT.
    • secondari: valutazione del dolore tramite FACES, dei sintomi e della volontà di introdurre l’OMT come terapia aggiuntiva.

Partecipanti

  • Numero: 11 persone (4 femmine e 7 maschi).
  • Criteri di inclusione: bambini e giovani fino a 30 anni di età con una diagnosi di tumore, ospedalizzati, somministrazione di chemioterapia.
  • Criteri di esclusione: donne in gravidanza o durante l’allattamento, presenza di condizioni come malattia infiammatoria intestinale, sindrome dolorosi croniche presenti prima della terapia oncologica, dolore neuropatico cronico presente prima della terapia oncologica, trisomia 21 o altre condizioni genetiche, barriere linguistiche che hanno impedito la compilazione del questionario.
  • Gruppi di studio:
    • Gruppo 1: OMT, 11 persone (4 femmine e 7 maschi, età media 18,2 anni)
      • 5 casi di leucemia linfoblastica acuta delle cellule B, 1 caso di leucemia linfoblastica acuta delle cellule T, 2 casi di leucemia mieloide acuta, 1 caso di linfoma di Hodgkin, 2 casi di linfoma non Hodgkin.

Interventi e valutazioni

  • Valutazione della fattibilità come possibilità di includere l’OMT in pazienti ricoverati presso il servizio di oncologia o il reparto di infusione della terapia senza interrompere la terapia standard.
    • Valutazione dell’aver portato a termine un trattamento.
  • Valutazione del dolore tramite scala FACES prima e dopo il trattamento.
  • Valutazione della sicurezza secondo i criteri Common Terminology Criteria for Adverse Events (CTCAE), sistema di report obbligatorio secondo il National Cancer Institute, e tramite punteggi FACES.
  • Valutazione della volontà di includere l’OMT come terapia aggiuntiva in futura.
  • OMT:
    • rilascio miofasciale, tecniche ad energia muscolare, bilanciamento delle tensioni legamentose, manipolazione viscerale (rilascio addominale ventrale, pressioni inibitoria diretta ai gangli celiaco, mesenterico superiore e mesenterico inferiore);
    • tecniche di pompa linfatica non usate per evitare il teorico rischio (mai provato) di indurre metastasi;
    • tecniche ad alta velocità bassa ampiezza non usate per evitare di danneggiare lo scheletro in pazienti con possibile bassa densità ossea.
  • OMT eseguito da studenti di medicina osteopatica sotto la supervisione di osteopati esperti.

Risultati

  • Outcome primari: nell’analisi della fattibilità e della sicurezza sono stati inclusi tutti gli 11 pazienti e tutti i 37 trattamenti. Tutti i pazienti hanno completato tutti i trattamenti ricevuti senza interruzioni della terapia standard.
    Sono emersi effetti avversi dovuti alla chemioterapia prima del reclutamento, fra cui neuropatia periferica, stipsi, edema cronico, malattia del trapianto contro l’ospite e decondizionamento generale. Non sono emersi, al contrario, effetti avversi durante o entro le 24 ore dall’OMT.
    I punteggi FACES non hanno mostrato legami con un peggioramento del dolore o dei sintomi dopo l’OMT.
  • Outcome secondari: il punteggio FACES è passato, in media, da un valore di 5 prima del trattamento a un valore di 2 dopo l’OMT. Nello specifico, subito dopo l’OMT, il 77,1% dei punteggi FACES è diminuito, mentre il 22,9% è rimasto uguale. In un paziente con edema importante agli arti inferiori, il caregiver ha riportato un miglioramento soggettivo dopo l’OMT.
    In un paziente con neuropatia periferica, il senso di intorpidimento si è ridotto 24 ore dopo l’OMT. In un paziente con stipsi, la situazione è migliorata.
    Tutti i pazienti hanno riportato di voler avere l’OMT come futura opzione terapeutica per la gestione dei sintomi.
  • Ulteriori analisi: sono stati condotti 37 trattamenti e ogni paziente ha completato almeno un trattamento. Sono emerse 40 motivazioni per ricevere l’OMT, fra cui dolore muscoloscheletrico, edema agli arti inferiori, cefalea, neuropatia sensoriale periferica, stipsi e dolore epigastrico. La durata delle sessioni di OMT è stata compresa fra 3 e 20 minuti, con una durata media di 9,8 minuti.

Discussione

L’OMT si è rivelata una terapia che può essere somministrata in modo sicuro nel reparto ospedaliero di oncologia e che non necessita di interrompere le cure standard. Inoltre, sono emersi risultati positivi nei pazienti, fra cui meno dolore, meno sintomi e miglioramento delle disfunzioni somatiche.

I bambini e i giovani adulti sottoposti a chemioterapia vengono spesso ricoverati a causa delle complicanze di questa terapia: sono infatti ad alto rischio di deterioramento clinico, disfunzione multiorgano e altre conseguenze a causa dell’immunosoppressione e della tossicità della chemioterapia, oltre che della malattia. Per evitare effetti avversi gravi, questi pazienti necessitano di supporto endovenoso e monitoraggio costante. Inoltre, sono pazienti che spesso devono stare immobili a causa della somministrazione di chemioterapia, di dolori acuti o per particolari precauzioni. Senza contare che, proprio per la loro condizione (che spesso presenta neutropenia, mucosite, nausea e vomito), hanno a disposizione scarse opzioni terapeutiche, eccezion fatta per le terapie endovenose: infatti, anche le terapie fisiche e occupazionali sono rischiose a causa di isolamento, immobilità e dolore acuto.

In letteratura erano già presenti dati sulla sicurezza e la fattibilità dell’OMT su pazienti pediatrici oncologici in ambito ambulatoriale, così come su pazienti adulti oncologici ricoverati. Per cui vi erano le basi per pensare che anche nella popolazione pediatrica oncologica ospedalizzata e in caso di malattia acuta potessero esservi dei benefici (es. riduzione dei farmaci antidolorifici, dello stress e dell’ansia).

Questo studio ha in effetti mostrato la fattibilità di portare a termine, senza alcun effetto avverso, 37 sessioni di OMT, della durata di meno di 15 minuti (quasi sempre). A fronte dell’organizzazione delle cure mediche oncologiche, si tratta di un risultato particolarmente rilevante.

Una terapia aggiuntiva che possa portare supporto ai pazienti oncologici è altrettanto vitale delle terapie oncologiche stesse, in quanto può favorire la compliance terapeutica, l’aderenza ai farmaci, un ridotto peso degli effetti avversi da chemioterapia. Nel momento in cui è addirittura non farmacologica, può essere ancor più di rilievo in quanto una serie di agenti farmacologici hanno i loro effetti collaterali che si sommano a quelli della chemioterapia (es. gli oppioidi usati al posto degli anti-infiammatori non steroidei possono indurre stipsi, prurito e depressione respiratoria).

L’OMT potrebbe quindi ridurre l’uso di farmaci di supporto, diminuendo così i loro effetti avversi, favorendo il miglioramento della funzionalità degli organi e aiutando la somministrazione puntuale della chemioterapia. Senza contare che, agendo sulle disfunzioni somatiche, l’OMT può migliorare il benessere generale di questi pazienti.

Questo studio pilota ha dei limiti: la piccola dimensione del campione, l’aver incluso solo pazienti con leucemia o linfoma, l’aver fatto eseguire i trattamenti a studenti in formazione, la mancanza di alcuni punteggi FACES, la possibilità che la diminuzione del dolore non sia stata dovuta all’OMT ma a terapie concomitanti.

Se in futuri studi l’OMT dovesse rivelarsi una terapia aggiuntiva effettivamente efficace, potrebbe migliorare la qualità della vita dei pazienti e dei loro caregiver. Inoltre, se semplici tecniche potessero essere insegnate ai caregiver, l’OMT potrebbe migliorare anche gli standard di cura a livello domiciliare.

Studi futuri dovranno concentrarsi su OMT e prevenzione o gestione di specifici effetti avversi della chemioterapia, uso di farmaci di supporto, tasso di ospedalizzazione a fronte di effetti avversi e durata dell’ospedalizzazione.

La recensione di Osteopedia

A cura di Marco Chiera

Punti di forza: valutazione degli effetti avversi secondo uno standard definito; aver mostrato la fattibilità e sicurezza dell’OMT in ambito oncologico ospedaliero; buona presentazione dei risultati; buona discussione sull’utilità di migliorare la cura in questa popolazione delicata e sulle potenzialità di una terapia non farmacologica; buona analisi dei limiti dello studio; indicazioni sugli obiettivi dei futuri studi.

Limiti: oltre ai limiti esposti dagli autori, la mancanza di un gruppo di controllo impedisce di trarre conclusioni definitive sull’utilità dell’OMT.

Sei un osteopata?

Registrati ed usufruisci dei vantaggi dell'iscrizione. Crea il tuo profilo pubblico e pubblica i tuoi studi. È gratis!

Registrati ora

Scuola o Ente di Formazione?

Registrati ed usufruisci dei vantaggi dell'iscrizione. Crea il tuo profilo pubblico e pubblica i tuoi studi. È gratis!

Registrati ora

Vuoi diventare osteopata? Sei uno studente?

Registrati ed usufruisci dei vantaggi dell'iscrizione. Crea il tuo profilo pubblico e pubblica i tuoi studi. È gratis!

Registrati ora