Effetto della fisioterapia sul trattamento dell’infertilità in pazienti con la sindrome dell’ovaio policistico

Partecipanti

• Numero: 73 donne.
• Criteri di inclusione: età fra 29 e 46 anni; diagnosi di sindrome dell’ovaio policistico secondi i criteri Rotterdam; diagnosi di problemi ricorrenti (mancanza di attecchimento dell’ovulo fecondato o gravidanze perse); storia di trattamenti fisioterapici.
• Gruppi di studio: 1 gruppo.
  • Gruppo 1: fisioterapia con OMT, 73 donne (età media 37,1 anni).

Interventi e valutazioni

• Valutazione del benessere, della condizione generale, del processo terapeutico e dell’efficacia del trattamento di infertilità tramite sondaggio 6 mesi dopo la fine dei trattamenti.
• 1 sessione da 30-40 minuti ogni 2 settimane.
• Fisioterapia con OMT:
  • scopo: diminuire la tensione dei tessuti molli, favorire l’elasticità tissutale, riequilibrare il sistema nervoso autonomo;
  • terapia diretta al nervo vago: tecniche fasciali sul collo anteriormente, tecnica di compressione del quarto ventricolo, rilascio fasciale dello stretto toracico superiore, del mediastino e del diaframma;
  • altre tecniche: sollevamento delle costole, tecniche di bilanciamento del sistema craniosacrale, mobilizzazione dei rachidi cervicale, toracico e lombare, tecniche di rilascio dirette a spalle, pavimento pelvico e anche.

Risultati

• Outcome primari: è stato riscontrato un effetto statisticamente significativo dell’OMT sulla salute generale e sul benessere nelle donne con dolore pelvico e lombare, in particolare nelle donne che hanno ricevuto più di 10 sessioni.
  L’efficacia dell’OMT non ha mostrato correlazioni con l’età delle pazienti, benché le donne più giovani hanno percepito una maggiore efficacia, né con il numero di precedenti gravidanze fallite.
  Le motivazioni che hanno maggiormente spinto al ricorso della fisioterapia sono state: dolore pelvico e lombare, tensione muscolare pelvica, anomalie immunitarie emerse con la diagnosi di infertilità, infertilità senza una causa specifica.
  Per 16 donne l’OMT è stato parte del trattamento per l’infertilità, mentre per le altre 57 donne l’OMT è continuato anche durante la gravidanza. 24 gravidanze sono terminate con un parto fisiologico, 32 gravidanze sono terminate con un parto cesareo, 1 gravidanza è terminata in un aborto.
  La quasi totalità delle donne è rimasta soddisfatta dall’OMT e dal processo terapeutico e hanno visto le loro aspettative soddisfatte. 43 donne su 73 hanno ricevuto informazioni sui potenziali rischi ed effetti avversi del trattamento.
  72 donne hanno riportato un miglioramento nel benessere, 70 donne hanno riportato un aumento della consapevolezza del proprio corpo, 61 donne hanno riportato degli effetti positivi sulla salute generale, 60 donne hanno riportato minor ansia, 59 hanno riportato che la fisioterapia ha influenzato positivamente il trattamento per l’infertilità.
  In media, ogni donna ha ricevuto 7 sessioni di OMT.
  Non sono emersi effetti avversi.

Discussione

In questo studio, l’inclusione della fisioterapia con OMT nel percorso di trattamento per l’infertilità, in particolare per donne con dolore pelvico, lombalgia e alterazioni immunitarie, ha mostrato effetti positivi: molte donne sono infatti rimaste incinta e hanno partorito figli sani.

Una motivazione può risiedere negli effetti di regolazione immunitaria che l’OMT può avere secondo la letteratura, fra cui la diminuzione delle citochine pro-infiammatorie e la modulazione dell’attività dei leucociti infiammatori. Un altro studio aveva inoltre già mostrato gli effetti positivi dell’OMT in donne con sindrome dell’ovaio policistico.

Un’altra motivazione può risiedere nella capacità dell’OMT, ormai nota in letteratura, di ridurre l’attività del sistema nervoso ortosimpatico, favorendo un’attività parasimpatica caratterizzata da rilassamento. In effetti, molte donne hanno riportato minori livelli di ansia e maggior senso di benessere, oltre che maggiore consapevolezza del proprio corpo. È interessante, a tal proposito, che ansia e depressione nel secondo trimestre di gravidanza si correlano ad una maggior attività ortosimpatica, la quale può comportare, oltre che ipertensione, svariate complicazioni legate al parto.

Questo studio è stato caratterizzato da un design qualitativo retrospettivo che permesso un’esplorazione approfondita delle esperienze delle donne in terapia, ma anche da limiti riguardanti il basso numero di donne seguite e la natura soggettiva dell’indagine.

Benché servano ulteriori studi per trarre conclusioni definitive, tuttavia l’OMT può essere considerato un valido trattamento da introdurre nella gestione olistica delle donne con sindrome dell’ovaio policistico, soprattutto in caso di problemi di fertilità. Questa sindrome è infatti multifattoriale e necessita di un approccio altrettanto complesso che si prenda cura della donna nella sua interezza.