Marco Chiera
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23/07/2024 - Ultimo aggiornamento 24/07/2024

Ilaria De Marchi, Francesca Buffone, Alessandro Mauro, Irene Bruini, Luca Vismara | Anno 2024

Terapia manuale della Disfagia in un paziente con Sclerosi Laterale Amiotrofica: un case report

Patologia:

Disfagia

Tipo di studio:

Case Report

Data di pubblicazione della ricerca:

22-05-2024

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Scopo dello studio

  • Obiettivo: riportare un caso dove l’OMT è stato usato in un paziente affetto da sclerosi laterale amiotrofica con disfagia.
  • Outcome misurati:
    • valutazione delle capacità di deglutizione e masticazione tramite Strand ScaleDYsphagia in Amyotrophic Lateral Sclerosis (DYALS), della funzionalità generale tramite Revised Amyotrophic Lateral Sclerosis Functional Rating (ALSFRS-R) e degli aspetti psicologici tramite Amyotrophic Lateral Sclerosis Assessment Questionnaire (ALSAQ-40);
    • valutazione degli effetti avversi.

Partecipanti

  • Numero: 1
  • Descrizione: uomo, 51 anni. Ha iniziato ad avere i primi sintomi da sclerosi laterale amiotrofica (disartria e disfagia) nel giugno 2021. Nel 2022 ha ricevuto una valutazione neurologica che ha rivelato disartria, lingua normale con iniziale atrofia, rare fascicolazioni, accentuati riflessi del massetere, peri-buccali e tendinei profondi, iniziale ipotrofia spinale con fascicolazioni al quadricipite femorale destro. Il paziente era un agente commerciale, senza storia famigliare di neurodegenerazioni, con un lieve trauma cranico post-caduta nell’adolescenza e senza storia personale di esposizione ad agenti tossici.
    Mentre una risonanza magnetica cerebrale ha mostrato atrofia frontotemporale bilaterale e un esame elettromiografico denervazione attiva diffusa a livello craniale, cervicale e lombare, gli esami genetici per la SLA sono risultati negativi.
    Il paziente è stato quindi valutato tramite: la Strand Scale per i segni e i sintomi della disfagia, che ha evidenziato movimenti masticatori rallentati e ritardo nel riflesso faringeo; la DYALS per la disfagia, che ha evidenziato difficoltà nel deglutire cibi liquidi e solidi; l’ALSFR-R per la funzionalità generale, che ha mostrato un punteggio di 45 su 48 (buona funzionalità); l’ALSAQ-40 per la valutazione psicologica, che ha mostrato problemi nel comunicare, fatica nel deglutire e, raramente, difficoltà emotive. A fronte della rigidità alla mandibola riportata dal paziente e della lieve scialorrea, gli è stata prescritta dell’amitriptilina.
    Il paziente ha poi ricevuto una valutazione osteopatica secondo il Modello della Variabilità della disfunzione somatica, da cui sono emerse disfunzioni in particolare a livello di: articolazione atlanto-occipitale, osso ioide, cartilagine cricoidea, sutura occipitomastoidea, sincondrosi sfeno-basale, fascia cervicale media e profonda, fascia endotoracica e pleura.

Interventi e valutazioni

  • Valutazione delle capacità di deglutizione e masticazione tramite Strand Scale e DYALS, della funzionalità generale tramite ALSFRS-R e degli aspetti psicologici tramite ALSAQ-40 all’inizio e alla fine dello studio.
  • 8 sessioni settimanali di 45 minuti.
  • OMT:
    • valutazione muscoloscheletrica, fasciale, viscerale e craniosacrale;
    • tecniche di bilanciamento delle tensioni legamentose del pavimento buccale, di inibizione muscolare con decompressione condilare craniosacrale e di rilascio funzionale del sistema viscerale.
  • L’OMT è stato eseguito da un fisioterapista con 6 anni di esperienza e frequentante l’ultimo anno della scuola di osteopatia.

Risultati

Alla fine dello studio, la Strand Scale ha mostrato un miglioramento nei movimenti masticatori, con solo una leggera caduta pre-deglutizione in caso di bolo liquido; la DYALS ha mostrato solo problemi occasionali con l’assunzione di fluidi, mentre sono spariti i problemi col cibo solido; l’ALSFRS-S è rimasta stabile a 45 su 48; l’ALSAQ-40 ha mostrato un miglioramento nella percezione della fatica durante i pasti e nella gestione emotiva.
Non sono emersi effetti avversi dovuti all’OMT.

Discussione

La disfagia è uno dei sintomi precoci della SLA e un suo peggioramento può portare a complicazioni anche gravi (perdita di peso, debolezza muscolare, polmonite ab ingestis). Deve essere quindi rilevata il prima possibile, ma deve anche essere trattata il più efficacemente possibile. Oltre a opportuni cambi nella dieta, tipiche terapie sono l’uso del sondino nasogastrico e la gastrotomia endoscopica percutanea, terapie che però possono causare disagio e problemi quali rinite, esofagite, dislocazioni, lesioni da decubito e ostruzioni del tubo.

Ad oggi, un solo studio pilota ha indagato l’utilità dell’OMT in caso di SLA: quello studio, così come il caso qui riportato, ha evidenziato un’alta presenza rispetto ai soggetti sani di disfunzioni somatiche cervico-dorsali. Pertanto, trattare le fasce cervicali può influenzare positivamente l’apparato laringeo, a livello miofasciale e neurologico, migliorando così la funzionalità propriocettiva e la coordinazione neuromuscolare. Inoltre, trattare l’area occipitale – collegata al nervo glossofaringeo e al muscolo costrittore superiore della faringe –, la mandibola e la lingua può favorire la normalizzazione del transito orale e della deglutizione.

Nonostante questo studio riporti un singolo caso e i risultati siano stati valutati solo nel breve termine, l’OMT ha però mostrato dei possibili effetti benefici senza effetti avversi. L’OMT, pertanto, potrebbe risultare un utile intervento aggiuntivo nel trattamento tradizionale della disfagia, per rallentarne l’evoluzione e le possibili complicanze, dovute alla malattia e agli eventuali trattamenti invasivi.

Servono quindi ulteriori studi, su più persone e che valutino i risultati nel medio-lungo termine.

La recensione di Osteopedia

A cura di Marco Chiera

Punti di forza: buona descrizione del caso; uso di strumenti di valutazione validati; buona descrizione dell’OMT (valutazione e trattamento), anche tramite tabelle e figure; aver sottolineato l’importanza dell’OMT come trattamento conservativo.

Limiti: come tutti i case report, è difficilmente generalizzabile. Benché siano stati considerati gli effetti avversi, non è chiaro come siano stati valutati; mancanza di un follow-up.

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