Marco Chiera
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27/08/2024 - Ultimo aggiornamento 27/08/2024
Buse Sezerel, İnci Yüksel | Anno 2024
Comparazione dell’efficacia delle tecniche ad energia muscolare osteopatiche e della mobilizzazione cervicale su dolore, disabilità e propriocezione in pazienti con spondilosi cervicale
Patologia:
Cervicalgie (dolore alla cervicale e torcicollo)
Tipo di studio:
Trial randomizzato controllato
Data di pubblicazione della ricerca:
04-08-2024
Scopo dello studio
- Obiettivo: comparare, in ambito osteopatico, gli effetti delle tecniche ad energie muscolare e della mobilizzazione cervicale in caso di spondilosi cervicale.
- Outcome misurati:
- Outcome primari: valutazione del dolore tramite Visual Analog Scale (VAS) e della disabilità legata alla cervicalgia tramite Copenhagen Neck Functional Disability Scale (CNFDS).
- Outcome secondari: valutazione della propriocezione dell’articolazione cervicale tramite goniometro per il range of motion (ROM) cervicale.
Partecipanti
- Numero: 76 persone (55 donne e 21 uomini).
- Criteri di inclusione: età 40-65 anni; diagnosi di spondilosi cervicale eseguita dal chirurgo ortopedico; dolore al collo da più di 3 mesi; assenza di trattamenti conservativi negli ultimi 6 mesi.
- Criteri di esclusione: dolore o intorpidimento che si irradiavano alle braccia; chirurgia alla colonna cervicale; malattie neurologiche; problemi muscoloscheletrici (es. sindrome da conflitto alla spalla o sindrome dello stretto toracico); controindicazioni alla mobilizzazione cervicale; assunzione di analgesici.
- Gruppi di studio: 3 gruppi ottenuti tramite randomizzazione.
- Gruppo 1: terapia elettrotermica, 25 persone (15 donne e 10 uomini, età media 55,48 anni).
- Gruppo 2: terapia elettrotermica + tecniche ad energia muscolare, 25 persone (17 donne e 8 uomini, età media 51,60 anni).
- Gruppo 3: terapia elettrotermica + mobilizzazione cervicale, 26 persone (23 donne e 3 uomini, età media 50,54 anni).
Interventi e valutazioni
- Valutazione dell’intensità del dolore tramite VAS, della disabilità legata alla cervicalgia tramite CNFDS e della propriocezione dell’articolazione cervicale tramite goniometro per il ROM cervicale all’inizio dello studio e dopo 4 settimane.
- Il dolore è stato valutato sia a riposo sia durante l’esecuzione di attività.
- La propriocezione dell’articolazione cervicale è stata misurata come l’errore in gradi fra una posizione della testa definita come baseline e la posizione raggiunta dai pazienti quando è stato chiesto loro di rimettere la testa in quella posizione.
- 12 sessioni nell’arco di 4 settimane (3 a settimana, un giorno sì e un giorno no).
- Terapia elettrotermica: applicazione di impacchi caldi, TENS e ultrasuoni.
- Tecniche ad energia muscolare:
- applicate secondo il metodo di rilassamento post-isometrico di Lewit;
- 3 ripetizioni bilaterali a trapezio superiore, sternocleidomastoideo, scaleni, levatore della scapola.
- Mobilizzazione cervicale:
- applicata secondo il metodo del Dr. Cyriax;
- bridging, trazione cervicale, rotazione con trazione, scivolamento anteroposteriore con trazione manuale, scivolamento laterale.
- Valutazioni e interventi eseguiti da un unico fisioterapista, con più di 7 anni di esperienza clinica nel campo della terapia manuale e specializzazione post-graduate nel campo della riabilitazione ortopedica.
Risultati
- Outcome primari: tutti i gruppi hanno visto una diminuzione statisticamente significativa del dolore sia a riposo sia durante l’esecuzione di attività e della disabilità alla fine dei trattamenti. Non sono emerse differenze fra i gruppi.
- Outcome secondari: i gruppi con terapia elettrotermica e con mobilizzazione cervicale non hanno visto miglioramenti nella propriocezione dell’articolazione cervicale, mentre il gruppo con tecniche ad energia muscolare ha visto una riduzione statisticamente significativa dell’errore nel riconoscere la posizione cervicale. In particolare, questo risultato è stato ottenuto per flessione, estensione, rotazione sinistra e flessione laterale sinistra (effetto grande), rotazione destra, flessione laterale destra e sinistra-neutrale (effetto moderato) e destro-neutrale (effetto piccolo).
La flessione laterale sinistra è migliorata anche nel gruppo con mobilizzazione cervicale.
Tuttavia, ad esclusione della flessione, i tre gruppi non hanno mostrato differenze significative dopo i trattamenti.
Discussione
L’aggiunta di tecniche ad energia muscolare ha mostrato di poter migliorare la propriocezione cervicale rispetto alla sola terapia elettrotermica e all’aggiunta della mobilizzazione cervicale. Questo risultato si è aggiunto alla diminuzione importante della cervicalgia e della disabilità ad essa collegata, risultato ottenuto in tutti e tre i gruppi e che ha superato la significatività clinica.
I risultati ottenuti sulla riduzione del dolore e della disabilità sono concordi con quanto rilevato da precedenti studi presenti in letteratura, per cui diverse tecniche manipolative hanno un’efficacia simile e l’aggiunta di una mobilizzazione passiva non sembra migliorare un programma di fisioterapia standard.
Molto probabilmente, gli impacchi di calore, le TENS e gli ultrasuoni inducono un aumento del metabolismo locale, della circolazione e della malleabilità del tessuto connettivo che a loro volta favoriscono una riduzione dell’infiammazione e del ipertono muscolare, diminuendo così il dolore. La mancanza di ulteriori effetti derivanti dall’aggiunta delle tecniche ad energia muscolare e di mobilizzazione cervicale può derivare dal loro agire principalmente a livello meccanico e tramite meccanismi spinali e sopraspinali.
La riduzione della disabilità legata alla cervicalgia in tutti e tre i gruppi può essere legata alla diminuzione del dolore.
Per quanto riguarda la propriocezione, le tecniche ad energia muscolare hanno mostrato di poterla migliorare con effect size (l’effettiva portata di un trattamento) da piccoli a grandi. Tuttavia, la variabilità della propriocezione fra i vari pazienti ha impedito di rilevare delle differenze statisticamente significative fra i gruppi dopo i trattamenti, ad eccezione per la propriocezione in estensione.
Molto probabilmente, le tecniche ad energia muscolare, applicando leve speciali sulle articolazioni spinali con contrazioni muscolari isometriche, favoriscono una miglior propriocezione e coordinazione motoria stimolando in maniera controllata e mirata i propriocettori muscolari e articolari. Benché la mobilizzazione cervicale possa seguire meccanismi simili (stimolazione dei meccanocettori di articolazioni e legamenti), tuttavia diversi studi mostrano risultati contrastanti sul migliorare la propriocezione. Probabilmente, le tecniche ad energia muscolare risultano più efficaci della mobilizzazione nel migliorare la propriocezione in quanto richiedono la partecipazione attiva del paziente al movimento. Altri studi, invece, riportano il ruolo delle contrazioni isometriche (come quelle usate nelle tecniche ad energia muscolare) nel migliorare la propriocezione. Comunque, non è da escludere, sempre sulla base della letteratura, che anche la mobilizzazione avrebbe potuto migliorare la propriocezione se il periodo di trattamento fosse stato di almeno 6 settimane.
Naturalmente, servono studi più ampi per confermare l’utilità delle tecniche ad energia muscolare nella gestione di propriocezione, dolore e disabilità in caso di cervicalgia.
Limiti di questo studio sono l’aver esaminato effetti solo a breve termine, la mancanza di follow-up e l’uso di una scala soggettiva (la VAS) per il dolore (benché non esista un metodo oggettivamente validato). A tal proposito, dato il legame fra infiammazione e dolore, futuri studi potrebbero valutare gli effetti delle tecniche manipolative su specifici marker infiammatori.
La recensione di Osteopedia
A cura di Marco Chiera
Punti di forza: definizione di outcome primari (benché dovrebbe essercene solo uno, e non due) e secondari; calcolo della numerosità campionaria (quante persone reclutare) prima di eseguire lo studio; buona descrizione degli outcome, delle misurazioni e delle tecniche usate; buona rappresentazione dei risultati tramite tabelle; aver valutato la significatività clinica per il dolore.
Limiti: non è chiaro se l’effect size considerato nel calcolo della numerosità campionaria sia stato ipotizzato o estratto da studi passati; mancanza di follow-up; numerosità campionaria comunque limitata; mancanza di analisi sugli effetti avversi.
Nello studio viene detto che le tecniche ad energia muscolare e di mobilizzazione cervicale non hanno indotto ulteriori effetti rispetto alla terapia elettrotermica in quanto agirebbero principalmente a livello meccanico. Premesso che la letteratura mostra effetti ulteriori all’aspetto meccanico, il quale anzi è spesso messo da parte proprio perché insufficiente a spiegare sia la patogenesi del dolore sia l’efficacia delle terapie manuali, bisogna evidenziare che, nel setting di questo studio, mancano gruppi di pazienti che hanno ricevuto solo tecniche ad energia muscolare o solo mobilizzazione cervicale, il che limita le considerazioni fattibili sui risultati emersi. Anzi, queste tecniche potrebbero non aver indotto risultati ulteriori rispetto alla terapia elettrotermica proprio perché sfruttano gli stessi meccanismi (circolazione, infiammazione, malleabilità connettivale).
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