Marco Chiera
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01/10/2024 - Ultimo aggiornamento 01/10/2024

Rob Sillevis, Tiffanny de Zayas, Anne Weller Hansen, Halle Krisinski | Anno 2024

I Suoni udibili durante una manipolazione Thrust della colonna lombare hanno un impatto sull’attività delle onde cerebrali?

Ambito:

Attività cerebrale

Tipo di studio:

Trial quasi-sperimentale

Data di pubblicazione della ricerca:

06-09-2024

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Scopo dello studio

  • Obiettivo: valutare i cambiamenti dell’attività cerebrale in presenza o assenza di un suono udibile a seguito di un thrust alla colonna lombare in soggetti asintomatici.
  • Outcome misurati:
    • Outcome primari: valutazione dell’attività cerebrale tramite elettroencefalogramma (EEG).

Partecipanti

  • Numero: 44 persone.
  • Criteri di inclusione: età 18-65 anni; comprendere il consenso informato.
  • Criteri di esclusione: lesioni della colonna vertebrale lombare nei sei mesi precedenti; storia di osteopenia, osteoporosi o neoplasie; storia di traumi cranici/cerebrali (es. commozione), potenzialmente in grado di alterare l’attività neurale.
  • Gruppi di studio: 2 gruppi ottenuti valutando la presenza o l’assenza di un suono udibile dopo l’esecuzione della tecnica manipolativa.
    • Gruppo 1: presenza di un suono udibile, 21 persone (età media 24,6 anni).
    • Gruppo 2: assenza di un suono udibile, 23 persone (età media 25,2 anni).

Interventi e valutazioni

  • Valutazione dell’attività cerebrale nelle bande Alpha, Beta-L, Beta-H, Gamma e Theta tramite EEG prima della tecnica, subito dopo la tecnica, 1 minuto e 3 minuti dopo la tecnica.
    • Dopo essere stati esaminati e messi nella posizione per eseguire la tecnica, i partecipanti sono rimasti fermi con gli occhi chiusi per 3 minuti così da abituarsi alla posizione ed evitare eventuali bias (ossia ridurre gli stimoli) nella misurazione delle onde cerebrali.
  • 1 sessione.
  • Thrust rotatorio verso destra a livello delle vertebre lombari 4-5:
    • partecipanti distesi di lato sul lettino.
  • Tutte le manipolazioni sono state eseguite da un operatore con 30 anni di esperienza clinica nel campo delle terapie manuali e membro dell’American Academy of Orthopaedic Manual Physical Therapists.

Risultati

  • Outcome primari:
    • il gruppo dove è stato udito un suono dopo la manipolazione ha mostrato dei cambiamenti statisticamente significativi nell’attività cerebrale nei lobi frontale sinistro e destro, temporale sinistro, parietale sinistro e destro, occipitale sinistro e destro per tutte le bande, tranne in alcuni casi per la banda delle onde Alpha.
      In questo gruppo, il cambiamento maggiore nelle onde cerebrali si è manifestato fra le misurazioni effettuate 1 e 3 minuti dopo la manipolazione (dove il tocco dell’operatore era assente e i partecipanti si sono messi in una posizione di rilassamento) e quella eseguita subito dopo la manipolazione (dove il tocco dell’operatore era ancora presente e i partecipanti erano ancora nella posizione necessaria per eseguire la tecnica);
    • il gruppo dove non è stato udito un suono dopo la manipolazione ha mostrato dei cambiamenti statisticamente significativi nell’attività cerebrale nei lobi frontale sinistro e destro, temporale sinistro, parietale sinistro e destro, occipitale sinistro e destro per tutte le bande, tranne in un caso per le onde Beta-L.
      In questo gruppo, il cambiamento maggiore nelle onde cerebrali si è manifestato fra le misurazioni effettuate 1 e 3 minuti dopo la manipolazione (dove il tocco dell’operatore era assente e i partecipanti si sono messi in una posizione di rilassamento) e quella eseguita subito dopo la manipolazione (dove il tocco dell’operatore era ancora presente e i partecipanti erano ancora nella posizione necessaria per eseguire la tecnica), ma anche fra la misurazione ottenuta 1 minuto dopo la manipolazione e la misurazione eseguita prima della manipolazione;
    • comparando i due gruppi è emerso che il gruppo dove non è stato udito alcun suono ha mostrato maggiori cambiamenti statisticamente significativi nell’attività delle onde cerebrali.

Discussione

Questo è il primo studio che valuta i cambiamenti nell’attività cerebrale a seconda della presenza di un suono udibile a seguito di un thrust lombare. In entrambi i casi (suono e assenza di suono), le onde cerebrali sono cambiate in maniera statisticamente significativa nei minuti successi alla manipolazione. È però interessante come il lobo temporale destro, che in teoria avrebbe dovuto attivarsi a seguito della percezione del suono, non abbia mostrato alcun cambiamento nella sua attività in entrambi i gruppi. Ciò può indicare una mancanza di impatto del suono sull’attività cerebrale.

Il cambiamento significativo nelle onde cerebrali nei minuti seguenti alla manipolazione rispetto al momento subito seguente la manipolazione può derivare dal fatto che, in quei minuti, l’operatore toglie le mani dai partecipanti, riducendo così il contatto tattile, stimolo particolarmente influenzante l’attività cerebrale. Simili risultati sono emersi anche in studi passati sul tocco.

A seguito della manipolazione, in entrambi i gruppi (suono e assenza di suono) sono aumentate le onde Alpha tipiche del rilassamento. Tuttavia, se nel gruppo senza suono sono aumentate soprattutto nei lobi frontale, temporale e parietale sinistri, nel gruppo col suono sono incrementate in molte più aree cerebrali (sinistre e destre), ad indicare un impatto positivo della percezione del suono sulle onde Alpha e, quindi, sul rilassamento.

Per quanto riguarda le onde Gamma, tipicamente collegate all’attenzione e alla percezione sensoriale, nel gruppo senza suono sono aumentate soprattutto nei lobi sinistri e leggermente a livello frontale, mentre nel gruppo col suono sono aumentate soprattutto nei lobi destri. Dato il ruolo dei lobi frontale nell’effetto placebo, una variazione delle onde Gamma in questi lobi potrebbe indicare l’attivazione di un simile effetto: tuttavia, la differenza nei cambiamenti delle onde Gamma fra i due gruppi è troppo piccola per pensare che il suono post-manipolazione abbia potuto indurre un effetto placebo. Dall’altra parte, l’attivazione delle onde Gamma nei lobi destri nel gruppo col suono può indicare una maggior attività diretta a rielaborazione le sensazioni corporee.

In merito alle onde Theta legate al rilassamento profondo, alla memoria e all’apprendimento, entrambi i gruppi hanno mostrato dei cambiamenti in particolare nei lobi frontali. A conferma di studi passati, questo risultato può indicare una miglior percezione di benessere e di rilassamento post-manipolazione.

Le onde Beta, legate invece al decision-making, hanno mostrato cambiamenti simili in entrambi i gruppi in circa tutti i lobi esaminati. Secondo studi passati, questi cambiamenti potrebbero correlare con la percezione di stimoli piacevoli o proprio con la percezione del suono post-manipolazione.

I limiti di questo studio riguardano la difficoltà di escludere eventuali artefatti e bias nella misurazione dell’EEG, in quanto molti fattori e stimoli ambientali possono alterare le onde cerebrali. In particolare il tocco e la movimentazione dei partecipanti potrebbe aver influenzato in maniera importante l’EEG. Inoltre, sono state valutate solo 44 persone, il che limita la generalizzabilità dei risultati.

Valutando nel complesso questi risultati, non sembra che la percezione di un suono udibile post-manipolazione abbia un’influenza particolare sugli esiti di un thrust, in quanto rilassamento, senso di benessere e altri effetti sembrano manifestarsi semplicemente per il fatto di ricevere un thrust. Nonostante qualche lieve differenza nelle onde cerebrali in caso si manifesti un suono udibile post-thrust, questo suono non sembra impattare l’efficacia della manipolazione ad alta velocità bassa ampiezza a livello centrale. Allo stesso modo, il suono non sembra poter indurre un effetto placebo.

Futuri studi dovranno valutare se la presenza di un suono udibile può influenzare nel tempo altri fattori come l’attività del sistema nervoso centrale o autonomico, oltre che correlare il suono ad eventuali outcome clinici. Inoltre, futuri studi dovranno svolgere queste ricerche in soggetti sintomatici con dolore per vedere se si ottengono i medesimi risultati.

La recensione di Osteopedia

A cura di Marco Chiera

Punti di forza: buona introduzione sui possibili meccanismi ed effetti dei suoni udibili in caso di manipolazione spinale; buona descrizione del protocollo di studio e della tecnica usata; utili i grafici per meglio comprendere i risultati.

Limiti: a livello statistico, avendo eseguito una famiglia di molti test, sarebbe stato utile usare un meccanismo di correzione che abbassasse il valore soglia della significatività statistica per evitare falsi positivi. Rispetto al solo citare a cosa sono correlate di solito, sarebbe stato più interessante un approfondimento sulla funzione delle diverse onde nei diversi lobi (benché nei due gruppi siano comunque emersi risultati simili).

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