Marco Chiera
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01/10/2024 - Ultimo aggiornamento 01/10/2024

Peiyu Du, Xi Li, Shilin Yin, Wenyi Li, Xilong Sun, Zekun Zhang, Jianyong Zhao, Gao Shijun, Shuangqing Du, Di Zhang | Anno 2024

Il trattamento manipolativo osteopatico lombare può migliorare i sintomi dell’osteoartrite al ginocchio: un’analisi dei meccanismi e un’osservazione dell’efficacia a breve termine

Patologia:

Osteoartrite al ginocchio

Tipo di studio:

Studio di coorte retrospettivo multicentrico

Data di pubblicazione della ricerca:

22-08-2024

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Scopo dello studio

  • Obiettivo: valutare l’effetto dell’OMT lombare sui sintomi dell’osteoartrite al ginocchio e sulla posizione del ginocchio.
  • Outcome misurati:
    • Outcome primari: valutazione del dolore e della funzionalità del ginocchio tramite Western Ontario and McMaster Universities Arthritis Index (WOMAC) e valutazione degli arti inferiori tramite radiografia.

Partecipanti

  • Numero: 194 persone (144 donne e 50 uomini).
  • Criteri di inclusione: età 18-65 anni; osteoartrite del ginocchio secondo diagnosi effettuata da due ortopedici; non aver ricevuto alcun trattamento per l’osteoartrite nelle ultime 2 settimane.
  • Criteri di esclusione: squilibrio spinale coronale; grave osteoporosi; presenza di infezioni suppurative, tumori, tubercolosi, traumi, etc., che hanno indotto alterazioni strutturali al ginocchio; presenza di patologie organiche gravi; episodi di malattia mentale; aver ricevuto interventi chirurgici al ginocchio o alla colonna lombare; dati clinici incompleti.
  • Gruppi di studio: 2 gruppi ottenuti valutando l’aver ricevuto l’OMT o solo una terapia farmacologica
    • Gruppo 1: OMT, 94 persone (74 donne e 20 uomini, età media 62,38 anni).
    • Gruppo 2: terapia farmacologica, 100 persone (70 donne e 30 uomini, età media 61,70 anni).

Interventi e valutazioni

  • Valutazione del dolore e della funzionalità del ginocchio tramite WOMAC prima dello studio e 2 settimane dopo il trattamento.
  • Valutazione degli arti inferiori tramite radiografia prima dello studio e 2 settimane dopo il trattamento.
    • Le misurazioni radiografiche sono state prese da tre ortopedici e hanno riguardato la posizione, l’inclinazione e altri aspetti dalla colonna lombare fino alle ginocchia.
  • OMT: manipolazione di riduzione rotazionale a punto fisso lombare e manipolazione di rilascio addominale.
  • OMT eseguito da ortopedici esperti in medicina tradizionale cinese con oltre 30 anni di esperienza per la manipolazione lombare e oltre 3 anni di esperienza per la manipolazione addominale.

Risultati

  • Outcome primari:
    • i punteggi WOMAC sono migliorati in maniera statisticamente significativa in entrambi i gruppi. Tuttavia, dopo il trattamento, il gruppo OMT è risultato avere punteggi migliori rispetto al gruppo farmacologico in maniera statisticamente significativa, e questo in relazione a tutti i punteggi WOMAC (dolore, rigidità, funzionalità, punteggio totale);
    • le linee di forza degli arti inferiori non hanno mostrato particolari o significative differenze fra prima e dopo l’OMT, né sull’arto sano né sull’arto con osteoartrite. Solo l’inclinazione dell’asse meccanico tibiale coronale è aumentato dopo l’OMT nell’arto con osteoartrite;
    • per quanto riguarda i parametri pelvici e spinali in posizione coronale, sia la massima distanza lombosacrale sia la massima distanza ginocchio-lombare sono aumentate in maniera statisticamente significativa dopo l’OMT. Non è invece cambiato l’angolo di inclinazione pelvica;
    • infine, sul piano sagittale, dopo l’OMT la lordosi lombare è aumentata, mentre l’angolo di inclinare femorale è diminuito.

Discussione

L’OMT ha mostrato di poter indurre miglioramenti significativi dopo 2 settimane nel dolore, nella rigidità e nella funzione del ginocchio in caso di osteoartrite, in maniera superiore rispetto all’intervento farmacologico.

Questo è il primo studio in cui gli esiti dell’OMT sono stati valutati tramite una postura radiografica, al fine di escludere meglio eventuali bias.

Il dolore e la disabilità in caso di osteoartrite sembrano solitamente derivare da infiammazioni e da cambiamenti meccanici nei tessuti intra-articolari. In particolare, però, sembrano coinvolti in particolare la sinovia, riccamente innervata, l’osso subcondrale e il periostio dell’articolazione. Infatti, alcuni studi hanno mostrato una riduzione del dolore anche in assenza di cambiamenti nei livelli di infiammazione. Pertanto, si possono ritenere i cambiamenti nello stress meccanico nelle articolazioni come la principale fonte da cui emergono i sintomi dei pazienti in caso di osteoartrite. Queste considerazioni potrebbero spiegare la maggior efficacia dell’OMT rispetto al trattamento farmacologico.

Dopo l’OMT, non sono emersi cambiamenti significativi nelle linee complessive di forza degli arti inferiori in posizione coronale. Il cambiamento rilevato nell’inclinazione dell’asse tibiale può derivare all’aver trattato il muscolo grande psoas, il quale può indurre una leggera rotazione del femore che si ripercuote sulla tibia, la quale manifesta solitamente una rotazione maggiore del femore. Dall’altra parte, l’OMT sembra aver agito positivamente sullo spostamento del centro di gravità a livello di bacino e di articolazione del ginocchio, favorendo una postura più adatta per ridurre il dolore al ginocchio e migliorarne la funzione. Infine, l’aver ripristinato la curva lombare può aver influenzato positivamente l’angolo di inclinazione femorale e la flessione a livello del ginocchio, riducendo lo stress meccanico e, quindi, i sintomi da osteoartrite.

Questo studio ha diversi limiti: l’OMT è stato eseguito da un unico medico e, pertanto, non è necessariamente generalizzabile; non sono presenti le radiografie dei pazienti del gruppo farmacologico; manca un follow-up a medio-lungo termine, il che impedisce di comparare bene OMT e intervento farmacologico; a causa del piccolo campione, non è stato potuto calcolare il punteggio di propensione dei pazienti nei due gruppi; non sono state valutate eventuali malformazioni o fra ginocchia vare o valghe. Infine, questo studio è uno studio osservazionale retrospettivo e, pertanto, servono studi randomizzati controllati per meglio comprendere l’efficacia dell’OMT.

L’OMT, comunque, ha la potenzialità di migliorare i sintomi in caso di osteoartrite, rilassando i muscoli e correggendo i disturbi delle piccole articolazioni per migliorare l’allineamento delle ginocchia.

La recensione di Osteopedia

A cura di Marco Chiera

Punti di forza: buona descrizione delle manipolazioni applicate e delle misurazioni radiografiche; uso della radiografia per valutare possibili cambiamenti post-trattamento; interessante discussione sui aspetti anatomico-meccanici; buona analisi dei limiti.

Limiti: oltre ai limiti espressi dagli autori, lo studio dice di parlare di OMT, ma il trattamento studiato non è OMT, né è stato applicato da osteopati o medici osteopati (a meno che non gli autori si siano dimenticati di riportarlo. Tuttavia, gli stessi autori dicono che l’OMT applicato in questo studio non è presente in letteratura). Manca una descrizione del trattamento farmacologico, e non è chiaro quante sessioni di OMT siano state applicate.
Infine, si riportano solo due aspetti che possono incidere sull’osteoartrite, ossia infiammazione e stress meccanico, non considerando altri aspetti (es. sensitizzazione, metabolismo, circolazione) su cui la ricerca fisiopatologica si è concentrata negli anni e su cui l’OMT, con diverse tecniche, potrebbe facilmente agire, come mostrato da studi presenti in letteratura (a differenze delle supposte tecniche di OMT riportate dagli autori).

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