Marco Chiera
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01/10/2024 - Ultimo aggiornamento 01/10/2024

H. V. Sharath, Pavan Teja Nadipena, Moh'd Irshad Qureshi, Pratik Phansopkar | Anno 2024

Una revisione sulla manipolazione osteopatica in pazienti con cefalea

Patologia:

Cefalee e mal di testa

Tipo di studio:

Revisione

Data di pubblicazione della ricerca:

05-08-2024

Image

Scopo dello studio

  • Obiettivo: valutare gli effetti dell’OMT in caso di cefalea in diverse popolazioni.
  • Outcome misurati:
    • Primari: valutazione dell’attività del sistema nervoso autonomico tramite variabilità della frequenza cardiaca (HRV).

Metodi

  • Articoli analizzati: 3
  • Stringa di ricerca:
    • combinazione di termini liberi o come MeSH riguardanti disturbi da cefalea, cefalee primarie, emicrania, cefalea tensiva, cefalea cervicogenica e terapia manuale, manipolazione spinale o osteopatia craniale.
  • Criteri di inclusione:
    • studi fra il 2014 e il 2024 che hanno riportato nuove scoperte sulle terapie manuali;
    • studi randomizzati controllati su individui fra i 18 e i 65 anni con diagnosi di emicrania, cefalea tensiva o cefalea cervicogenica secondo le linee guida dell’International Headache Society (IHS);
    • studi che hanno confrontato fra loro mobilizzazione, trattamento dei tessuti molli, manipolazione, osteopatia craniale e trattamenti neurodinamici;
    • studi che hanno usato qualsiasi strumento di valutazione primaria, fra cui: diario della cefalea, intensità del dolore secondo Visual Analog Scale (VAS), disabilità tramite Headache Disability Index (HDI), qualità della vita, range of motion (ROM) cervicale tramite goniometro, impatto della cefalea sulle attività quotidiane tramite Headache Impact Test-6 (HIT-6).
  • Criteri di esclusione:
    • studi che non hanno misurato outcome riguardanti le cefalee;
    • studi dove la cefalea era strettamente legata ad un problema meccanico e il trattamento è stato limitato a quel disturbo;
    • studi che hanno valutato trattamenti farmacologici o invasivi.
    • studi non in inglese.

Caratteristiche degli studi

  • 15 RCT.
  • 7 studi sulle cefalee tensive.
  • 3 studi sulle emicranie.
  • 5 studi sulle cefalee cervicogeniche.

Partecipanti

  • Numero nello studio più piccolo: non riportato.
  • Numero nello studio più grande: non riportato.
  • Numero totale: non riportato.

Interventi e valutazioni

  • Valutazione del dolore, della disabilità e della qualità della vita tramite diverse valutazioni, fra cui: numero di giorni con cefalea, VAS, HIT-6, HDI, assunzione di farmaci, sensibilità alla pressione, forza muscolare.
  • Sessioni:
    • cefalea tensiva: 1-2 a settimana per 4-6 settimane, 20-30 minuti a sessione;
    • emicrania: 1-2 a settimana per 4-12 settimane, 15 minuti a sessione;
    • cefalea cervicogenica: 1-2 sessioni a settimana per 4-12 settimane, 15 minuti a sessione.
  • OMT:
    • cefalea tensiva: inibizione dei muscoli suboccipitali, manipolazione atlo-occipitale, manipolazione dei tessuti molli, mobilizzazione cervicale e toracica, rilascio miofasciale, rilascio dei trigger point.
    • emicrania: tecniche articolari, manipolazione spinale, craniosacrale.
    • cefalea cervicogenica: mobilizzazione, manipolazione, esercizi.
  • Controllo:
    • intervento sham (fittizio), ultrasuoni sham, fisioterapia standard.

Risultati

  • Outcome primari:
    • Cefalea tensiva: minor disabilità e impatto sulle attività quotidiane, miglioramento dell’umore, riduzione della sensibilità dolorifica alla pressione, riduzione della frequenza degli attacchi di cefalea e dell’uso di farmaci.
    • Emicrania: miglior qualità di vita, minore disabilità, episodi di emicrania e uso di farmaci, minori sintomi di ansia, tutti effetti perdurati nel tempo. Nessun effetto avverso in caso di terapia craniosacrale.
    • Cefalea cervicogenica: minor dolore e disabilità, riduzione del numero di episodi.

Discussione

Le cefalee tensive risultano le cefalee più studiate, mentre le emicranie e le cefalee cervicogeniche tendono ad essere studiate con più difficoltà. Le cefalee tensive mostrano una sensitizzazione centrale e periferica, con le cefalee croniche che presentano il massimo grado di sensitizzazione centrale, mentre le cefalee cervicogeniche tendono a derivare da alterazioni anche patologiche delle strutture cervicali (legamenti, muscoli e nervi).

Le terapie manuali potrebbero agire su questi meccanismi di ipersensibilità e alterazione meccanica, ad esempio, attraverso il rilascio dei trigger point, la mobilizzazione articolare e la manipolazione. In tal senso, le terapie manuali possono aiutare a ridurre le tensioni muscolari, a migliorare il flusso sanguigno e l’ossigenazione tissutale, oltre che ridurre l’input nocicettivo e alterare le aree coinvolte nell’elaborazione del dolore. Per quanto riguarda la terapia craniosacrale, essa potrebbe agire risolvendo le restrizioni delle suture craniche e favorendo la circolazione ritmica del liquido cerebrospinale. Le tecniche articolari, invece, possono ridurre lo stress meccanico a livello cervicale, stimolando circuiti neurofisiologici che portano sollievo al dolore. Ovviamente, anche esercizi e terapie posturali possono aiutare nel caso di alterazioni meccaniche, come quelle tipiche delle cefalee cervicogeniche.

Nonostante risultati incoraggianti, servono comunque più studi di alta qualità per definire l’efficacia delle terapie manuali e organizzare protocolli terapeutici ottimali per ogni tipo di cefalea. Ciò considerando che, solitamente, è necessario un approccio interdisciplinare per trattare efficacemente le cefalee. Inoltre, servono studi che valutino l’efficacia delle terapie manuali nella popolazione pediatrica con cefalea.

Comunque sia, le terapie manuali hanno il potenziale di migliorare la qualità della vita dei pazienti con cefalea e di ridurre la dipendenza dai farmaci.

La recensione di Osteopedia

A cura di Marco Chiera

Punti di forza: discreta descrizione degli studi nelle tabelle riportate; indicazioni di effettuare studi nella popolazione pediatrica con cefalea; seppur breve, buona descrizione e analisi dei vari meccanismi coinvolti nelle diverse cefalee.

Limiti: nelle tabelle che descrivono gli studi mancano i dati della popolazione studiata; manca una divisione fra i risultati della revisione e la discussione di questi risultati; a parte quanto riportato nelle tabelle, manca un’analisi degli studi inclusi nella revisione, e quindi delle terapie analizzate, degli effetti ottenuti e dei possibili effetti avversi.
Benché il titolo e l’abstract parlino di OMT, sembra siano stati includi studi in genere sulle terapie manuali. Manca un’analisi dei limiti di questa revisione. Manca il riferimento ad alcuni studi recenti in letteratura sui meccanismi fisiologici sottostanti alle cefalee e, viceversa, sui meccanismi d’azione delle terapie manuali craniali.

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