
Redazione
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14/04/2025 - Ultimo aggiornamento 14/04/2025
Francesco Cerritelli, Perpetuini David, Keys Jordan, Merla Arcangelo, Cardone Daniela | Anno 2025
Correlati autonomici del trattamento manipolativo osteopatico sulla mappatura funzionale facciale: un approccio innovativo sull’imaging termica
Ambito:
Sistema nervoso autonomico
Tipo di studio:
Trial randomizzato controllato cross-over
Data di pubblicazione della ricerca:
02-03-2025

Scopo dello studio
- Obiettivo: valutare l’impatto dell’OMT sul sistema nervoso autonomico in persone sane.
- Outcome misurati:
- valutazione della temperatura cutanea facciale tramite termografia a infrarossi della risposta galvanica della pelle;
- valutazione della correlazione tra termografia e risposta galvanica tramite Seed Correlation Analysis.
Partecipanti
- Numero: 37 persone (23 donne e 14 uomini, età media: 27,2 anni).
- Criteri di inclusione: adulti sani di età compresa tra 18 e 35 anni.
- Criteri di esclusione: trattamenti farmacologici nelle 4 settimane precedenti allo studio; precedente esposizione all’OMT; presenza di disturbi cardiovascolari, neurologici, muscolo-scheletrici, psichiatrici, genetici o congeniti; gravidanza o allattamento in corso; flusso mestruale durante la sessione; fumo o uso di droghe, consumo di alcol, caffeina ed esercizio cardiovascolare nelle 24 ore precedenti la sessione sperimentale.
- Gruppi di studio: due gruppi ottenuti tramite randomizzazione
- Gruppo 1: prima OMT e dopo trattamento sham (fittizio), 23 persone (13 donne e 6 uomini, età media 27,1 anni).
- Gruppo 2: prima trattamento sham e dopo OMT, 18 persone (10 donne e 8 uomini, età gestazionale media 40,4 settimane).
Interventi e valutazioni
- Valutazione dell’attività autonomica tramite termografia a infrarossi facciale e risposta galvanica della pelle acquisita dall’eminenza tenar/ipotenar della mano non dominante prima, durante e dopo ogni sessione di trattamento.
- Valutazione dell’ansia di stato tramite State-Trait Anxiety Inventory (STAI-Y1 e Y2) all’inizio dello studio.
- Valutazione della mano dominante tramite Edinburgh Handedness Inventory all’inizio dello studio.
- Valutazione del tocco percepito tramite Touch Perception Task e scala Likert da 1 a 5 dopo ogni sessione di trattamento.
- 2 sessioni settimanali di 25 minuti.
- OMT:
- valutazione manuale per identificare disfunzioni somatiche seguita da tecniche osteopatiche quali bilanciamento delle tensioni legamentose e membranose e tecniche cranio-sacrali (escludendo però le tecniche sulla testa).
- Trattamento sham:
- replica della procedura OMT senza l’attuazione di tecniche specifiche;
- tocco statico leggero con i palmi delle mani su varie aree del corpo per 3-4 minuti ciascuna, senza attenzione specifica alla regione da parte dell’operatore.
- Tutti i trattamenti sono stati eseguiti da uno stesso operatore, un osteopata con più di 15 anni di esperienza.
Risultati
- Outcome primari:
- Termografia:
- sono emerse differenze statisticamente significative fra l’OMT e il trattamento sham sia durante il trattamento sia dopo il trattamento;
- l’OMT ha mostrato una differenza fra dopo il trattamento e durante il trattamento maggiore rispetto a quella mostrato dal trattamento sham in maniera statisticamente significativa;
- il trattamento sham ha mostrato un effetto di riscaldamento elevato su guance, naso e mento, mentre nel gruppo OMT è stato osservato un raffreddamento nel naso, mentre nel mento e sulle guance si è rilevato un leggero aumento di temperatura.
- Seed Correlation Analysis:
- il trattamento sham ha mostrato un effetto di diffusione della temperatura maggiore a livello del naso, della glabella e della risposta galvanica della pelle;
- l’intensità della correlazione della risposta termica fra naso, glabella e risposta galvanica della pelle ha mostrato valori più elevati nell’OMT rispetto allo sham;
- la regione nasale ha mostrato la differenziazione più pronunciata tra i due gruppi, influenzando la risposta delle altre regioni facciali nell’analisi di correlazione. Nell’OMT, la risposta registrata nella regione della glabella ha influenzato la risposta del naso e delle guance;
- Termografia:
- Ulteriori analisi:
- non sono emerse differenze nella percezione del tocco.
Discussione
Lo studio mostra interessanti approfondimenti sull’effetto dell’OMT sul sistema nervoso autonomico. I diversi cambiamenti di temperatura mostrano come l’OMT possa impattare diversamente sul sistema nervoso autonomico, permettendo di ipotizzare così che approcci specifici possano influenzare specifiche vie neurali discrete coinvolte nella regolazione autoonomica. Pertanto, diventa necessario personalizzare il trattamento in base alle caratteristiche anatomiche e fisiologiche dei pazienti.
Le differenze nell’intensità delle correlazioni fra le diverse zone facciali possono fornire indizi sui possibili meccanismi neurali attraverso i quali l’OMT modula il sistema nervoso autonomico. IN particolare, i pattern di riscaldamento e raffreddamento indotti rispettivamente dal trattamento sham e dall’OMT indicano risposte fisiologiche specifiche per ciascun trattamento. Mentre il riscaldamento dello sham potrebbe indicare la semplice risposta fisiologica al tocco e al placebo, il raffreddamento nell’OMT potrebbe indicare una modulazione specifica dell’attività autonomica, con attivazione ortosimpatica e inibizione parasimpatica, in associazione a potenziali effetti anti-infiammatori. Naturalmente, studi futuri dovranno testare quest’ultima valutazione, in particolare su pazienti affetti da dolore.
La maggior attivazione della zona nasale durante il tocco osteopatico è in linea con studi in letteratura che riportano una maggiore attivazione di questa zona in caso di compiti cognitivi ed emotivi, il che sottolinea ulteriormente l’importanza di questa zona dal punto di vista dell’attivazione neurale. Anche l’attivazione della glabella specifica nell’OMT induce a pensare che l’OMT possa influenzare l’attivazione di specifiche vie nervose, ovviamente da approfondire. Anche la glabella è riportata in letteratura come una zona che si attiva in caso di compiti attentivi che richiedono una concentrazione specifica e priva di distrazioni.
A tal proposito, studi di risonanza magnetica hanno mostrato attivazioni di queste stesse regioni coinvolte nei compiti attentivi dopo il trattamento, confermando così i risultati di questo studio.
Lo studio ha avuto il vantaggio di aver introdotto per la valutazione autonomica un nuovo metodo di analisi dei dati termici completamente indipendente dall’operatore e attuabile in ambito clinico. Per quanto riguarda i limiti, questo studio ha analizzato gli effetti a breve termine di una sola sessione di trattamento e su partecipanti sani.
Futuri studi dovranno approfondire gli specifici effetti neurofisiologici dell’OMT integrando misurazioni ottenute tramite strumenti diversi (risonanze, elettrocardiografia, analisi respiratoria, etc.).
La recensione di Osteopedia
A cura di Marco Chiera
Punti di forza: buona presentazione dei risultati tramite immagini; presenza di un trattamento sham; uso di analisi innovative per la rilevazione della temperatura e delle zone di interesse; calcolo della numerosità campionaria (quante persone includere nello studio); esecuzioni dei trattamenti agli stessi orari per ridurre bias derivanti dai ritmi circadiani; descrizione nel dettaglio di tutte le procedure dello studio; analisi dei limiti; analisi della qualità del tocco percepito.
Limiti: come indicato dagli autori, sono state reclutate solo persone sane e sono stati valutati solo effetti a breve termine. Data la particolarità delle misurazioni effettuate, alcune sezioni dei risultati potevano essere descritte con un linguaggio meno tecnico.

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