Ernia iatale

a cura di Massimo Valente

L’approccio osteopatico all’ernia iatale

L’ernia iatale rappresenta una condizione clinica in cui parte dello stomaco si sposta verso l’alto, attraverso il diaframma, nell’area del torace. Questa migrazione anomala può causare sintomi quali bruciore di stomaco, difficoltà nella deglutizione e sensazione di pienezza o pressione al petto, influenzando significativamente la qualità della vita degli individui colpiti.

La visione osteopatica: una prospettiva olistica

L’approccio osteopatico si distingue per la sua visione olistica e biopsicosociale della salute. In questo contesto, l’ernia iatale non viene vista soltanto come una disfunzione localizzata, ma come il risultato di un disequilibrio più complesso che coinvolge l’intero organismo. L’osteopatia, quindi, non mira solamente a trattare i sintomi manifesti, ma si propone di ristabilire l’armonia funzionale dell’organismo, indirizzando le potenziali cause sottostanti e i fattori contribuenti.

Analisi osteopatica e ernia iatale

L’analisi osteopatica inizia con un’esame dettagliato della storia clinica del paziente e un’esplorazione fisica approfondita. L’osteopata valuta la mobilità e la funzionalità non solo della regione interessata (in questo caso, l’addome e il torace) ma anche di altre aree potenzialmente collegate, come la colonna vertebrale, il bacino e il diaframma, essenziale per la respirazione e per la funzionalità gastrointestinale.

Tecniche osteopatiche per l’ernia iatale

Le tecniche osteopatiche applicate in caso di ernia iatale sono varie e personalizzate a seconda delle necessità specifiche del paziente:

• Tecniche strutturali: mirano a migliorare la mobilità della colonna vertebrale e del torace, riducendo le tensioni che possono influenzare negativamente la regione diaframmatica.
• Tecniche viscerali: focalizzate sul miglioramento della mobilità e della funzionalità degli organi interni, iniziando dallo stomaco e del diaframma, per ridurre la pressione intraddominale. Particolare riguardo va posto alla mobilità e alla funzionalità del sigma che a seguito di un’infiammazione pregressa può creare delle aderenze sulla fascia iliaca con un relativo punto fisso che esercita una trazione sull’angolo colico di sinistra e che di conseguenza porta il cardias verso l’alto.
• Tecniche Cranio-Sacrali: possono essere utilizzate per riequilibrare le tensioni nel sistema cranio-sacrale, con riflessi positivi sull’equilibrio neurovegetativo, importante per la funzionalità gastrointestinale.

Prevenzione, educazione e approccio multidisciplinare all’ernia iatale

L’approccio osteopatico pone un forte accento sulla prevenzione e sull’educazione del paziente. Attraverso consigli su posture corrette, abitudini alimentari, gestione dello stress e esercizi mirati, l’osteopata guida il paziente verso uno stile di vita che possa ridurre il rischio di aggravamento o recidiva dell’ernia iatale. Tra i consigli più importanti da ricordare ai pazienti affetti da questa patologia è che lo stomaco è fortemente sensibile al livello di idratazione e che piuttosto che sostenerlo con l’acqua va regolato con l’apporto di frutta e verdura cruda.

Sebbene l’osteopatia offra strumenti validi per il supporto e il trattamento dell’ernia iatale, è fondamentale una collaborazione multidisciplinare. In alcuni casi, può essere necessario il riferimento a specialisti medici per valutazioni aggiuntive o trattamenti complementari.

Conclusione

L’approccio osteopatico all’ernia iatale si propone come una strategia integrata che valorizza la capacità intrinseca del corpo di autoregolarsi e guarire. Ponendo l’individuo al centro del processo terapeutico, l’osteopatia non solo affronta i sintomi dell’ernia iatale ma mira a promuovere un benessere olistico e sostenibile, riducendo le vulnerabilità dell’organismo.