Marco Chiera
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08/08/2022 - Ultimo aggiornamento 03/04/2024

Sheldon C Yao, Hallie Zwibel, Nicole Angelo, Adena Leder, Jayme Mancini | Anno 2020

Efficacia della Medicina Manipolativa Osteopatica vs Intervento Educazionale nel trattare studenti atleti con sintomi di commozione cerebrale acuta

Patologia:

Commozione cerebrale

Tipo di studio:

Trial controllato randomizzato

Data di pubblicazione della ricerca:

07-08-2020

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Scopo dello studio

  • Obiettivo: valutare l’utilità dell’OMT o di un intervento educazionale sulla quantità e la severità dei sintomi in studenti atleti con commozione cerebrale.
  • Outcome misurati:
    • Primario: quantità e severità dei sintomi da commozione cerebrale misurati secondo la quinta edizione del Symptom Concussion Assessment Tool (SCAT-5)

Partecipanti

  • Numero: 31 persone (12 donne e 19 uomini, età media 19,9 anni)
  • Criteri di inclusione: età 18-50 anni, persone notificate dal medico o neurologo sportivo del trial clinico quando si recavano alla visita per una valutazione dei sintomi da commozione, con diagnosi di commozione secondo l’ICD (9^ e 10^ revisione) entro due settimane dall’evento che ha portato alla commozione e che volevano essere sicure di non essere in condizioni potenzialmente mortali.
  • Criteri di esclusione: presenza o storia di condizioni neurodegenerative, lesioni al midollo spinale, incapacità di completare il questionario di valutazione, controindicazioni assolute all’OMT (fratture craniche, segni di emorragia intracranica, fratture cervicali, dissecazione, ictus), gravidanza, perdita di coscienza post-infortunio superiore a 2 minuti, convulsioni, vomito refrattario alle terapie, paralisi al momento dell’infortunio.
  • Gruppi di studio: due gruppi ottenuti tramite randomizzazione
    • Gruppo 1: OMT, 16 persone
    • Gruppo 2: intervento educazionale, 15 persone, di cui una ha abbandonato lo studio a causa di dati incompleti

Interventi e valutazioni

  • Valutazione prima e dopo (da 48 a 72 ore) l’intervento tramite lo SCAT-5 per la quantità e la severità dei sintomi;
  • i sintomi riportati erano soprattutto cefalea, amnesia, problemi visivi, nausea, stordimento (dizziness), problemi nell’equilibrio, problemi nel sonno, fotofobia, fonofobia, “nebbia” (confusione) mentale, letargia e acufeni;
  • 1 sessione di OMT o di intervento educazionale;
  • OMT: valutazione strutturale, in particolare alla ricerca di disfunzioni somatiche nelle regioni craniali, cervicali, toraciche, lombari e sacrali, a cui è seguita la definizione di un piano di trattamento personalizzato, a cui è quindi seguita una sessione di 30 minuti di trattamento;
    • principali tecniche usate: bilanciamento delle tensioni legamentose, tecniche ad energia muscolare, rilascio posizionale facilitato, tecniche articolari, tecniche ad alta velocità bassa ampiezza e counterstrain. Alla fine di ogni trattamento veniva effettuata la compressione del quarto ventricolo;
    • tecniche che miravano a favorire il drenaggio linfatico e glinfatico e migliorare la circolazione;
  • intervento educazionale: 30 minuti di discussione dove venivano presentati dei manuali del Center for Disease Control and Prevention (CDC) su come comportarsi in caso di commozione cerebrale, come riconoscere i segni della commozione e la relativa prognosi;
  • OMT eseguito da due medici specializzati in medicina neuromuscoloscheletrica e OMT, che si sono confrontati per standardizzare l’esecuzione delle tecniche osteopatiche

Risultati

Outcome primario: rispetto all’intervento educazionale, l’OMT ha favorito una riduzione statisticamente significativa del numero dei sintomi da commozione cerebrale (-3,93 ± 3,92 rispetto a -0,64 ± 0,97), così come della loro severità (-17,33 ± 17,38 rispetto a -3,64 ± 5,89)

Discussione

L’OMT si è rivelato una modalità di trattamento sicura ed efficace in caso di commozione cerebrale.

Molto probabilmente, dietro a questi effetti vi sono le capacità di favorire il drenaggio linfatico – considerato ormai di primaria importanza in caso di alterazioni nel funzionamento cerebrale a causa della scoperta del sistema glinfatico e del sistema linfatico cerebrale – e di ripristinare la mobilità muscoloscheletrica e fasciale, probabilmente ridotta dall’evento che ha portato alla commozione.
Effettivamente, persone con commozione cerebrale o che manifestano sintomi simili hanno spesso dolore o restrizione a livello cervicale, così come un accumulo di sostanze infiammatorie o radicali liberi che possono indurre stress ossidativo. Tramite la sua varietà di tecniche, l’OMT può facilmente agire su entrambe queste alterazioni, così come su altri meccanismi (es. riequilibrio del sistema nervoso autonomico, sonno) importanti per gestire la commozione.

Inoltre, la possibilità di effettuare un trattamento personalizzato rende l’OMT un importante strumento in quanto, in caso di commozione cerebrale, la varietà di strutture craniali e cervicali potenzialmente coinvolte rende un trattamento universale non appropriato.
Gli autori auspicano studi più ampi e sul lungo periodo per valutare l’effettiva utilità dell’OMT, anche in situazioni più gravi.

La recensione di Osteopedia

A cura di Marco Chiera

Punti di forza: primo studio sull’efficacia dell’OMT in caso di commozione cerebrale; ottima organizzazione e descrizione degli interventi usati; uso di un questionario validato e spesso usato per escludere la presenza di commozione cerebrale.

Limiti: i dati dei partecipanti non sono stati riportati adeguatamente; l’intervento educazionale, non essendo una terapia manuale, non è perfettamente paragonabile all’OMT; il campione è troppo piccolo per permettere di generalizzare i risultati e la valutazione è molto a breve termine (2-3 giorni dopo il trattamento).

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