Marco Chiera
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10/08/2022 - Ultimo aggiornamento 10/04/2024
Starr Matsushita, Bonnie Wong, Raghu Kanumalla and Leonard Goldstein | Anno 2020
Trattamento manipolativo osteopatico e gestione psicosociale della dismenorrea
Patologia:
Dismenorrea (dolori mestruali)
Tipo di studio:
Case Report
Data di pubblicazione della ricerca:
01-07-2020
Scopo dello studio
- Obiettivo: riportare l’ì’utilità dell’OMT associato alla gestione dei fattori psicosociali in una donna con dismenorrea
- Outcome misurati: report dei sintomi
Partecipanti
- Numero: 1
- Descrizione: donna di 32 anni, studentessa di medicina. Alla prima visita, ha riportato dolore alla schiena e alle anche talmente severo da non voler frequentare le lezioni. Alla seconda visita, dopo 3 settimane, ha riportato la presenza di dismenorrea da 1 settimana.
La dismenorrea è stata descritta come un dolore e un crampo orribile, in grado di durare per diverse ore al giorno, fino ad 1 settimana, durante il periodo perimestruale.
Prima della dismenorrea, la storia ginecologica è risultata normale: solo un semplice dolore simil-colica durante le mestruazioni che però non interferiva con la vita quotidiana. La paziente non ha mai avuto rapporti sessuali e sia l’esame pelvico sia il Pap test sono sempre risultati normali. Le uniche modifiche al ciclo sono state quelle dovute al dolore sviluppato nell’ultimo periodo.A livello famigliare, la sorella maggiore ha avuto per quasi tutta la vita adulta una dismenorrea di grado 3 risolta solo tramite isterectomia dopo un’inefficace terapia ormonale.La paziente non ha riportato traumi fisici, se non uno stiramento agli adduttori prima della comparsa dei sintomi. A livello psicosociale, ha riportato stress per gli esami del primo anno di medicina e, a causa del suo carattere introverso, per la convivenza con un compagno di stanza negli ultimi 4 mesi.Una valutazione generale ha mostrato una perdita di appetito e abitudini alimentari inconsistenti. Sono anche emersi problemi di cefalea, lombalgia, sbalzi di umore (irritazione nei confronti altrui), indolenzimento a livello dei seni, nausea, dolore addominale diffuso, costipazione e diarrea durante i periodi di dismenorrea. Non sono invece emersi problemi di menorragia, oligomenorrea, sanguinamenti nel periodo intermestruale, dolore ovulatorio da metà del ciclo, gonfiore, vomito, disuria, ritenzione urinaria, perdite o irritazioni vaginali, o difficoltà ad evacuare per alterata funzionalità ano-rettale.Gli esami cardiopolmonari, neurologici e addominali sono risultati normali.La valutazione strutturale osteopatica ha rilevato asimmetrie importanti a livello dell’articolazione atlo-occipitale, del rachide toracico, del rachide lombare, del sacro e delle creste iliache, in particolare durante la dismenorrea. Anche l’impulso ritmico craniale è risultato diminuito e accompagnato da un’iper-tonicità dei muscoli suboccipitali.
Interventi e valutazioni
- 6 sessioni di OMT nell’arco di 5 mesi
- OMT: trattamento personalizzato sulla base delle disfunzioni somatiche rilevate
- Tecniche di rilascio miofasciale, strain-counterstrain, dei tessuti molli, ad energia muscolare, di rilascio suboccipitale, di rilascio del plesso addominale, articolari, di bilanciamento delle tensioni legamentose e membranose
- Discussione degli stressor psicosociali e della necessità di un adeguato introito calorico e dell’esecuzione di una buona attività fisica aerobica. Come conseguenza, la paziente ha iniziato un percorso di meditazione mindfulness e yoga su base settimanale
Risultati
Nonostante il dolore alla schiena e alle anche si fosse risolto dopo 2 sessioni di OMT, la dismenorrea è continuata nei successivi 5 mesi, passando nel giro di 3 mesi da grado a 1 a grado 3, per poi regredire a seguito dei trattamenti. Durante questo periodo, le disfunzioni somatiche sono man mano diminuite, così come è migliorato il dolore, il quale alla fine è tornato ad essere simile ad una leggera colichetta di 10-20 minuti durante il periodo mestruale.
Le ultime 2 sessioni di OMT si sono concentrate sul rilasciare le disfunzioni somatiche a livello pelvico, in particolare a livello del diaframma pelvico. Inoltre, la paziente è arrivata a decidere di chiudere la convivenza in quanto troppo stressante.
Alla fine del periodo di trattamento, è rimasta qualche cefalea, senso di fatica e sbalzo di umore nei giorni seguenti alle mestruazioni, sintomi che però si sono risolti nel mese seguente.
Durante il periodo di trattamento, la paziente ha perso circa 5kg di peso. Tuttavia, le sue abitudini alimentari si sono regolarizzate grazie al percorso meditativo intrapreso, in quanto l’alimentazione alterata è risultata conseguenza dello stress vissuto.
Dopo 1 anno, la paziente ha confermato la risoluzione della dismenorrea e la presenza dei soliti dolori leggeri durante il periodo mestruale.
Discussione
L’approccio combinato di OMT e gestione dello stress, con annessa meditazione, ha mostrato di poter influenzare positivamente un quadro di dismenorrea particolarmente doloroso.
Molto probabilmente, la dismenorrea è stata dovuta alla concomitanza di disfunzioni somatiche a livello pelvico e sacrale e di fattori stressanti, i quali hanno indotto un’alterazione nell’equilibrio e nella funzionalità dell’asse dello stress (ipotalamo-ipofisi-surreni) e del sistema nervoso autonomico.
Vi è stato quindi uno stress biochimico, nervoso e meccanico sull’utero, che conseguentemente ha portato ad alterazioni nel tono muscolare e nel flusso sanguigno uterino e, quindi, alla dismenorrea.
Servono studi futuri per valutare l’effettiva utilità di un simile approccio e, soprattutto, per comprendere appieno l’efficacia delle singole modalità terapeutiche utilizzate.
La recensione di Osteopedia
A cura di Marco Chiera
Punti di forza: descrizione accurata del caso clinico; lo studio mostra l’importanza di un approccio globale alla condizione patologica e dolorosa e il ruolo specifico di vari interventi (più fisico, in questo caso, l’OMT, più psicologico la meditazione e la gestione dello stress).
Limiti: come ogni caso singolo, non è generalizzabile; benché ipotizzabile dal resoconto del caso, non è però derivabile chiaramente quale intervento abbia agito maggiormente su quale aspetto, soprattutto oggi dove abbiamo molteplici evidenze di come trattamenti fisici (es. OMT) possano avere ripercussioni sul funzionamento psicologico e, viceversa, trattamenti di gestione dello stress possano avere ripercussioni sulla funzionalità miofasciale ed organica.
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