Marco Chiera
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12/08/2022 - Ultimo aggiornamento 10/04/2024

Benedetta Marinelli, Francesca Pluchinotta, Vincenzo Cozzolino, Gina Barlafante, Maria Chiara Strozzi, Eleonora Marinelli, Simone Franchini, Diego Gazzolo | Anno 2019

Il trattamento manipolativo osteopatico migliora la saturimetria cerebro-splancnica nei neonati prematuri

Ambito:

Prematurità

Tipo di studio:

Studio self-controlled (i partecipanti sono il controllo di se stessi)

Data di pubblicazione della ricerca:

04-09-2019

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Scopo dello studio

  • Obiettivo: valutare l’efficacia dell’OMT sulla funzionalità cerebrale e l’annessa ossigenazione cerebro-splancnica in bambini pretermine tardivi
  • Outcome misurati:
    • Primario: ossigenazione cerebrale (crSO2) tramite spettroscopia nel vicino infrarosso (NIRS)
    • Secondari: ossigenazione splancnica (srSO2), rapporto fra ossigenazione cerebrale e ossigenazione splancnica (CSOR), frazione cerebrale d’estrazione tissutale di ossigeno (cFTOE), frazione splancnica d’estrazione tissutale di ossigeno (sFTOE) tramite NIRS; frequenza cardiaca, frequenza respiratoria e saturazione arteriosa dell’ossigeno (SaO2) tramite monitor multipiattaforma

Partecipanti

  • Numero: 18 bambini (7 femmine e 11 maschi)
  • Criteri di inclusione: bambini pretermine tardivi (34-36 settimane di gestazione) ricoverati in terapia intensiva neonatale
  • Criteri di esclusione: malattie cardiache congenite, malformazioni congenite, anomalie gastrointestinali, malattie cutanee che impedivano l’uso degli strumenti di valutazione
  • Gruppi di studio: 1 gruppo
    • Gruppo 1: OMT, 18 bambini (età gestazionale media 35,1 settimane)

Interventi e valutazioni

  • Valutazione continua di frequenza cardiaca, frequenza respiratoria e SaO2 tramite monitor multiparametrico
  • Valutazione dei seguenti parametri: età materna, incidenza di corioamnionite, rottura prematura delle membrane, preeclampsia, bisogno di profilassi con steroidi antenatale, parto cesareo
  • Valutazione del punteggio di Apgar, dell’incidenza di sindrome da distress respiratorio, ventilazione meccanica, dotto arterioso persistente, emorragia intraventricolare, sepsi ad esordio precoce, enterocolite necrotizzante, retinopatia del prematuro, displasia broncopolmonare, uso di surfattanti
  • Valutazione giornaliera dello stato neurologico tramite il metodo Prechtl
  • Valutazione 24 ore dopo la nascita, al 7° giorno di vita e prima della dimissione della funzionalità cerebrale tramite ultrasuoni alla frequenza di 3,5MHz
  • Valutazione al 7° giorno di età per 30 minuti prima, durante e dopo l’intervento dei cambiamenti emodinamici e nell’ossigenazione tramite NIRS
    • Sono stati calcolati gli indici di crSO2, srSO2, CSOR, cFTOE e sFTOE
  • 1 sessione di OMT da 30 minuti (10 minuti di valutazione e 20 minuti di trattamento)
  • OMT: valutazione strutturale diretta a cranio, colonna vertebrale, pelvi, addome, arti superiori ed inferiori per evidenziare disfunzioni somatiche secondo la metodica TART e trattamento personalizzato sulla base della valutazione tramite tecniche indirette (rilascio miofasciale e bilanciamento delle tensioni legamentose e membranose)
  • OMT eseguito da osteopati esperti nel campo neonatologico

Risultati

  • Outcome primario: l’OMT ha favorito un incremento statisticamente significativo della crSO2, sia rispetto a prima del trattamento sia nel periodo post-trattamento
  • Outcome secondari: l’OMT ha favorito una diminuzione statisticamente significativa della cFTOE, sia rispetto a prima del trattamento sia nel periodo post-trattamento.
    L’OMT ha indotto un decremento statisticamente significativo della srSO2 durante il periodo di trattamento, a cui è seguito un altrettanto statisticamente significativo incremento post-trattamento che ha riportato i valori di srSO2 ai livelli pre-trattamento.
    Viceversa, l’OMT ha indotto un incremento statisticamente significativo della sFTOE durante il periodo di trattamento, a cui è seguito un altrettanto statisticamente significativo decremento post-trattamento che ha riportato i valori di sFTOE ai livelli pre-trattamento.
    Per quanto riguarda i valori di CSOR, durante e dopo l’OMT sono stati riscontrati valori superiori rispetto a prima del trattamento, in maniera statisticamente significativa.
    La frequenza cardiaca, la frequenza respiratoria e la SaO2 sono risultate nella norma.
  • Ulteriori analisi: tutti i bambini hanno mostrato esami ematochimici e neurologici normali, così come la valutazione della funzionalità cerebrale tramite ultrasuoni.
    Alla nascita, il punteggio di Apgar è risultato in tutti i bambini superiore a 7, mentre: 5 bambini hanno avuto bisogno di surfattanti e ventilazione meccanica per sindrome da distress respiratorio; 2 bambini hanno avuto bisogno di antibiotici per sepsi ad esordio tardivo; non sono stati riscontrati casi di altre patologie fra quelle valutate, né uso di farmaci per dotto arterioso persistente.

Discussione

L’OMT ha mostrato di poter incidere in maniera statisticamente significativa su parametri legati all’ossigenazione cerebrale e splancnica e all’attivazione tissutale (misurata tramite la capacità di estrarre ossigeno dal sangue).
In particolare, è interessante l’aumento nella crSO2 accompagnato da una diminuzione della cFTOE, risultati che sembrano indicare una miglior attività metabolica tissutale a livello del sistema nervoso centrale, attività particolarmente importante in caso di prematurità in quanto riguarda essenzialmente lo sviluppo neurologico. A conferma di questa ipotesi vi è l’aumento del CSOR, ad indicare un effetto benefico dell’OMT sulla redistribuzione emodinamica diretta a livello cerebrale.

A livello splancnico, la riduzione seguita da un aumento della srSO2 e l’incremento seguito da un decremento della sFTOE possono confermare un’iniziale redistribuzione emodinamica verso il cervello indotta dall’OMT, a cui è seguita una miglior ossigenazione e funzionalità tissutale splancnica.
Naturalmente, data la delicatezza e la complessità dei neonati prematuri, servono studi più grandi e sul lungo periodo per valutare al meglio i risultati ottenuti in questo studio. Inoltre, sono da prendere in considerazione anche possibili bias nella misurazione tramite NIRS.

La recensione di Osteopedia

A cura di Marco Chiera

Punti di forza: primo studio a valutare l’effetto dell’OMT sull’ossigenazione e funzionalità tissutale cerebrale e splancnica; calcolo della numerosità campionaria (quanti bambini reclutare) sulla base di ipotesi; buona descrizione della prematurità e delle sue conseguenze; buona discussione dei risultati ottenuti.

Limiti: la terminologia usata non sempre è precisa (es. lo studio è indicato come osservazionale quando in realtà avviene un intervento da parte dei ricercatori); sono stati misurati molti parametri che però non sono stati poi correlati con i risultati ottenuti (anche se, dato il campione piccolo, la comparazione avrebbe avuto poco senso statistico).
Come indicato dagli autori, servono studi con follow-up per valutare l’impatto clinico di simili cambiamenti nell’ossigenazione.

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