Patologie trattate dall'osteopatia
Idrocefalo normoteso
a cura di Massimo Valente
L’approccio osteopatico all’Idrocefalo Normoteso: un percorso integrativo per il benessere
L’idrocefalo normoteso (NPH) rappresenta una condizione neurologica complessa caratterizzata dall’accumulo di liquido cerebrospinale (LCS) nelle cavità ventricolari del cervello, senza che ne derivi un aumento della pressione intracranica. Questa patologia si manifesta principalmente in età avanzata e può essere confusa con altre condizioni neurodegenerative, a causa della somiglianza dei sintomi, quali difficoltà di deambulazione, incontinenza urinaria e declino cognitivo.
L’importanza dell’approccio osteopatico
L’osteopatia, con il suo approccio olistico e non invasivo, offre un supporto significativo nel contesto del trattamento multidisciplinare dell’NPH. L’obiettivo dell’osteopata non è sostituire le terapie convenzionali, ma piuttosto integrarle, focalizzandosi sul miglioramento della qualità di vita del paziente e sulla riduzione dei sintomi.
Tecniche osteopatiche nel contesto dell’NPH
- Mobilizzazione cranio-sacrale: attraverso delicate manipolazioni del cranio, l’osteopata lavora per migliorare la mobilità delle ossa craniche e la circolazione del liquido cerebrospinale. Questo può aiutare a ridurre la pressione intracranica e a migliorare la sintomatologia legata all’accumulo di LCS.
- Tecniche di drenaggio linfatico: queste tecniche mirano a favorire il drenaggio dei liquidi corporei e possono essere particolarmente utili per gestire la componente di accumulo di liquidi nell’NPH, facilitando l’eliminazione del LCS in eccesso.
- Terapia miofasciale: l’approccio miofasciale si concentra sul rilascio delle tensioni nei tessuti molli, inclusi i muscoli e le fasce, che possono influenzare indirettamente la dinamica dei fluidi corporei e la postura, elementi chiave nel contesto dell’NPH.
Benefici dell’approccio osteopatico nell’NPH
- Miglioramento della mobilità: le tecniche osteopatiche possono contribuire a migliorare la deambulazione e la mobilità generale dei pazienti, aspetti spesso compromessi nell’NPH.
- Riduzione del dolore e del disagio: attraverso la normalizzazione delle tensioni tessutali e la migliorata circolazione dei fluidi, l’osteopatia può aiutare a ridurre il disagio legato alla patologia.
- Supporto cognitivo: sebbene l’osteopatia non possa direttamente invertire il declino cognitivo, il miglioramento generale della circolazione e della funzionalità corporea può avere effetti positivi sull’umore e sulle capacità cognitive.
Conclusioni
È fondamentale sottolineare che l’osteopatia non si propone come cura definitiva per l’NPH, ma come un complemento alle terapie esistenti, con l’obiettivo di migliorare la gestione dei sintomi e la qualità di vita del paziente. La collaborazione tra professionisti sanitari e la personalizzazione dell’approccio terapeutico sono essenziali per affrontare le sfide poste dall’NPH.
L’osteopatia offre una prospettiva unica e preziosa nel trattamento dell’NPH, promuovendo l’equilibrio e l’armonia nel corpo e contribuendo a un benessere globale. Per coloro che affrontano questa complessa condizione, l’osteopatia rappresenta un percorso integrativo e supportivo verso il miglioramento della vita quotidiana.
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