Marco Chiera
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13/09/2022 - Ultimo aggiornamento 10/04/2024
Mushyyaida Iqbal, Huma Riaz, Misbah Ghous, Kanza Masood | Anno 2020
Confronto tra la tecnica dell’energia muscolare Spencer e lo stretching passivo nella capsulite adesiva, uno studio di controllo randomizzato in cieco
Patologia:
Capsulite adesiva e/o spalla congelata
Tipo di studio:
Trial randomizzato controllato
Data di pubblicazione della ricerca:
01-12-2020
Scopo dello studio
- Obiettivo: comparare gli effetti della tecnica ad energia muscolare di Spencer e lo stretching passivo in caso di capsulite adesiva
- Outcome misurati:
- Primari: dolore, range of motion (ROM), funzionalità e disabilità della spalla tramite scale numeriche, goniometro e questionari validati
Partecipanti
- Numero: 60 persone (39 donne e 21 uomini)
- Criteri di inclusione: età 30-55 anni, con spalla congelata idiopatica stadio 1 o 2 o articolazione della spalla rigida e dolorosa per almeno 3 mesi
- Criteri di esclusione: lesioni alla cuffia dei rotatori, artrite reumatoide o gottosa, neoplasie nella regione della spalla, distrofia simpatica riflessa della spalla, sindrome dello stretto toracico, danni ai nervi periferici, fratture al cingolo scapolare, dislocazioni, nessun uso di analgesici
- Gruppi di studio: due gruppi ottenuti tramite randomizzazione
- Gruppo 1: tecnica ad energia muscolare di Spencer, 37 persone (età media 45,1 anni)
- Gruppo 2: stretching passivo, 35 persone (età media 46,6 anni)
Interventi e valutazioni
- Valutazione prima della prima sessione, dopo 2 settimane e dopo 4 settimane (ossia dopo l’ultimo intervento)
- Valutazione del dolore tramite numeric pain scale rating (NPSR) da 0 a 10
- Valutazione del ROM della spalla tramite goniometro
- Valutazione della funzionalità della spalla tramite la versione breve del questionario per la disabilità di braccio, spalla e mano (Quick-DASH)
- Valutazione del dolore e della disabilità specificamente legati alla spalla tramite lo shoulder pain and disability index (SPADI)
- 3 sessioni di intervento a settimana, a giorni alterni, per 4 settimane
- Tecnica di Spencer: tecnica di Spencer per valutare e trattare 7 diversi movimenti della spalla
- Stretching passivo: stretching passivo in flessione, intrarotazione, extrarotazione e abduzione
- Prima di ogni intervento, riscaldamento della spalla per 7-10 minuti tramite cerotto riscaldante
Risultati
Outcome primari: rispetto allo stretching passivo, la tecnica di Spencer ha favorito una riduzione maggiore del dolore e della disabilità misurati tramite NSPR (-5 vs -3), Quick-DASH (-27 vs -14) e SPADI (-30 vs -19), sia dopo 2 settimane sia alla fine dello studio, in ogni caso in maniera statisticamente significativa.
Per quanto riguarda il ROM della spalla, in maniera statisticamente significativa la tecnica di Spencer ha indotto un miglioramento in estensione (+20° vs +13°), flessione (+61° vs +29°), intrarotazione (+39° vs +18°), extrarotazione (+58° vs +24°) ed abduzione (+70° vs +32°) maggiore rispetto allo stretching passivo.
Discussione
Rispetto al trattamento basato sullo stretching passivo, l’uso di una tecnica osteopatica ad energia muscolare, la tecnica di Spencer, ha indotto risultati nettamente migliori nel trattare il dolore e la disabilità legati ad una situazione di spalla congelata. Anche il ROM ha risentito in maniera positiva della tecnica osteopatica, e molto di più rispetto allo stretching passivo.
Probabilmente, l’efficacia della tecnica di Spencer sta nell’aver agito sulla circolazione dei marker biochimici legati al dolore, così come nell’attivazione di vie e aree cerebrali (es. sostanza grigia periacqueduttale) inibenti il dolore grazie alla stimolazione di svariati meccanocettori.
Data la gravità della patologia – alti livelli di dolore e disabilità – avere delle strategie conservative efficaci è di primaria importanza.
Gli autori auspicano studi futuri più grandi, più duraturi (follow-up) e che stratifichino i risultati per lo stadio della patologia, in quanto ogni stadio ha le sue peculiarità e può avere bisogno di interventi diversi, come mostrato dalla letteratura.
La recensione di Osteopedia
A cura di Marco Chiera
Punti di forza: numerosità campionaria (quante persone da inserire nello studio) calcolata sulla base di casi passati di capsulite adesiva in cui è stato valutato l’effetto della tecnica di Spencer sul dolore e sulla disabilità; uso di specifici test validati, descritti in maniera concisa ma efficace.
Risultati interessanti in quanto clinicamente significativi (es. per lo SPADI, la condizione clinica si può dire cambiata se il punteggio varia almeno di 13 punti. La tecnica di Spencer ne ha indotto un cambiamento di 30 punti).
Limiti: manca una discussione della distinzione fra capsulite adesiva (alterazione propriamente fisica con fibrosi) e spalla congelata (disturbo potenzialmente anche solo funzionale), il che genera confusione nell’interpretazione dello studio.
Mancanza di un preciso outcome primario (benché potrebbe essere stato il livello di dolore o disabilità, dato che sembra che la numerosità campionaria sia stata calcolata su di essi).
Tabelle dei risultati poco chiare (non viene spiegato al lettore cosa significano i dati riportati in due colonne); test statistici intragruppi non riportati benché eseguiti; data la particolarità della patologia, mancanza di una valutazione sul lungo termine (es. 1 mese dopo la fine dello studio).
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