Paralisi di Bell

a cura di Massimo Valente

La Paralisi di Bell: un approccio integrato attraverso l’osteopatia

La paralisi di Bell rappresenta una condizione neurologica caratterizzata da una paralisi improvvisa e temporanea dei muscoli facciali, che colpisce tipicamente un solo lato del viso. Sebbene come sappiamo le cause possono essere multifattoriali, si ritiene che sia legata a infiammazioni o infezioni virali che interessano il nervo facciale magari scatenate da una improvvisa disidratazione. I sintomi possono variare da una lieve debolezza muscolare a una paralisi totale, influenzando non solo l’aspetto estetico, ma anche funzioni fondamentali quali la parola, la masticazione e la chiusura palpebrale.

L’approccio osteopatico alla Paralisi di Bell

L’osteopatia, con la sua visione olistica della salute e del benessere, offre un approccio complementare alla gestione della paralisi di Bell, focalizzandosi sul ripristino dell’armonia e del corretto funzionamento di tutte le parti del corpo. Attraverso tecniche manuali specifiche, l’osteopatia mira a migliorare la circolazione sanguigna e linfatica nella zona interessata, a ridurre l’infiammazione e a facilitare la rigenerazione nervosa.

Tecniche osteopatiche applicate

• Manipolazioni craniali: la tecnica craniosacrale, delicata ma potente, viene impiegata per rilasciare le tensioni nelle membrane che circondano il cervello e il midollo spinale. Questo può aiutare a migliorare la funzionalità del nervo facciale riducendo le pressioni intracraniche.
• Drenaggio linfatico manuale: questa tecnica mira a promuovere l’efficienza del sistema linfatico nel drenare i fluidi, le tossine e altri materiali di scarto dai tessuti facciali, potenziando così il processo di guarigione e riducendo l’infiammazione.
• Mobilizzazione dei tessuti molli: l’attenzione viene rivolta ai muscoli facciali e a quelli adiacenti, per ridurre la tensione e migliorare l’elasticità del tessuto, facilitando il recupero della funzionalità muscolare.
• Tecniche di rilascio miofasciale: Queste si concentrano sul rilascio delle restrizioni fasciali che possono influenzare negativamente la mobilità e la funzione dei nervi e dei muscoli facciali.
• Tecniche intraossee. Queste tecniche sul mascellare e sulle altre ossa della faccia possono essere di aiuto a decomprimere.
• Terapia posizionale e di rilassamento: posizioni e tecniche specifiche possono essere utilizzate per ridurre lo stress e la tensione nei muscoli e nei tessuti nervosi, favorendo un ambiente di guarigione ottimale.
• Consigli dell’osteopata: una concausa frequente della sindrome di Bell è la disidratazione pertanto l’osteopata può consigliare di aumentare significativamente l’apporto giornaliero di frutta e verdura cruda possibilmente come prima cosa all’inizio di ogni pasto.

Benefici dell’approccio osteopatico

L’intervento osteopatico può offrire numerosi benefici ai pazienti affetti da paralisi di Bell, tra cui:

Miglioramento della circolazione: le tecniche osteopatiche possono aumentare il flusso sanguigno e linfatico nell’area affetta, facilitando la nutrizione cellulare e l’eliminazione delle sostanze di rifiuto.

Riduzione dell’infiammazione: la diminuzione dell’infiammazione può accelerare il processo di guarigione e ridurre il dolore.

Recupero della funzionalità muscolare: l’approccio osteopatico mira a ripristinare la funzione muscolare, migliorando la mobilità facciale e la simmetria.

Supporto alla rigenerazione nervosa: le tecniche osteopatiche possono supportare la rigenerazione del nervo facciale, potenzialmente riducendo il tempo di recupero.

Conclusioni

L’osteopatia può offrire un valido supporto integrativo nel percorso di recupero dalla paralisi di Bell. È importante consultare un professionista sanitario qualificato per ricevere una diagnosi accurata e un piano di trattamento personalizzato.