Marco Chiera
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16/09/2022 - Ultimo aggiornamento 10/04/2024
Manu Goyal, Kanu Goyal, Manish Bathla, D. Kanimozhi, D. Narkeesh | Anno 2017
Efficacia della tecnica di distensione e rilascio miofasciale in un paziente con sintomi somatici: un caso clinico
Patologia:
Sintomi di stress, ansia e depressione
Tipo di studio:
Case report
Data di pubblicazione della ricerca:
01-03-2017
Scopo dello studio
- Obiettivo: valutare l’effetto delle tecniche di rilascio miofasciale e di unwinding (“srotolamento”) miofasciale sui sintomi somatici di un paziente con depressione
- Outcome misurati: livello di depressione tramite Hamilton Depression Rating Scale (HDRS) e qualità della vita tramite Quality of Life Enjoyment and Satisfaction Questionnaire-Short Form (Q-LES-Q-SF)
Partecipanti
- Numero: 1
- Descrizione: donna di 39 anni, casalinga, con diagnosi di distimia e depressione moderata con sintomi somatici.
Si è presentata lamentandosi di umore negativo, perdita di interesse nelle attività giornaliere, palpitazioni, affaticabilità, poco appetito, insonnia (nello specifico, incapacità di riaddormentarsi una volta svegliatasi durante la notte), dolori fisici e spossatezza negli ultimi 3 anni.
La storia medica e chirurgica non ha mostrato nulla di particolare, così come gli esami ematochimici (normali entro i range).
La paziente è stata trattata farmacologicamente (mirtazapina, clonazepam, inibitori della pompa protonica e antinfiammatori non steroidei) ma senza risultato.
La valutazione osteopatica ha mostrato restrizioni al movimento a livello delle suture lambdoidea e sagittale, sacrale, durale, diaframmatico. Anche collo e tronco anteriore hanno mostrato dolorabilità e restrizione al movimento.
Interventi e valutazioni
- Valutazione alla visita iniziale e 6 settimane dopo l’intervento del livello di depressione tramite HDRS e della qualità della vita tramite Q-LES-Q-SF
- 3 sessioni settimanali per 4 settimane di OMT da 20 minuti
- OMT: tecniche di rilascio miofasciale dirette ai vari diaframmi, alla fascia cervicale, alla regione atlo-occipitale e al sacro e unwinding miofasciale diretto al cranio
- prescrizione farmacologica di opipramolo e etizolam
Risultati
Dopo 6 settimane dalla fine dell’OMT, il livello di depressione misurato tramite la HDRS è diminuito, così come la qualità della vita misurata tramite Q-LES-Q-SF è risultata migliorata. Di conseguenza, la terapia farmacologica è stata ridotta.
Discussione
L’OMT, in combinazione al trattamento farmacologico, ha mostrato di poter avere effetti positivi in caso di depressione con annessi sintomi somatici.
La motivazione dell’effetto dell’OMT può risiedere nel fatto che, tramite la stimolazione dei meccanocettori fasciali, da un lato si può indurre un rilassamento della fascia, inducendo quindi meno dolore, dall’altro lato si può ridurre un’iper-attivazione dell’asse dello stress e del sistema nervoso autonomo, riducendo la secrezione di cortisolo e favorendo quella di neurotrasmettitori rilassanti.
La recensione di Osteopedia
A cura di Marco Chiera
Punti di forza: risultato interessante sulla possibile utilità dell’OMT sulla depressione e i suoi sintomi somatici; seppur concisa, buona descrizione del possibile razionale delle tecniche di rilascio miofasciale e di unwinding miofasciale.
Limiti: case report “sbrigativo”, nel senso che, oltre a riportare le semplici scale, non è stato descritto com’è stata la paziente dopo il percorso terapeutico. Inoltre, dato che si tratta di un solo caso, sarebbe stato interessante riportare i punteggi alle singole domande di entrambi i questionari usati. Ciò avrebbe permesso di capire se l’OMT ha effettivamente influenzato i sintomi somatici della depressione (obiettivo dello studio).
Non vengono presi in considerazione i limiti dello studio, in particolare il fatto che ad aver agito positivamente possano essere stati i farmaci.
Benché gli autori riportino un miglioramento della qualità della vita, se i punteggi riportati sono corretti, la qualità della vita è in realtà peggiorata. Da un lato, se la HDRS ha mostrato un miglioramento, forse gli autori hanno riportato male il risultato del Q-LES-Q-SF. Dall’altro lato, la paziente potrebbe aver subito effetti avversi dal percorso terapeutico.
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