Marco Chiera
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05/07/2024 - Ultimo aggiornamento 05/07/2024

Brent A. Harper, Larry Steinbeck | Anno 2024

Benefici a breve termine della terapia manuale come trattamento aggiuntivo per sintomi da dizziness posturale-percettiva persistente: una serie prospettica preliminare di casi

Patologia:

Vertigini

Tipo di studio:

Serie di casi

Data di pubblicazione della ricerca:

03-05-2024

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Scopo dello studio

  • Obiettivo: valutare gli effetti a breve termine della Manipolazione Fasciale in persone con dizziness posturale-percettiva persistente.
  • Outcome misurati:
    • Outcome primari: valutazione dell’impatto delle vertigini sulla vita quotidiana tramite Dizziness Handicap Inventory (DHI), del rischio di caduta tramite Timed Up and Go (TUG), dell’equilibrio tramite Single Leg Stance (SLS) e del controllo posturale tramite Tandem Stance.

Partecipanti

  • Numero: 12 persone (6 donne e 6 uomini, età media 68,3 anni).
  • Criteri di inclusione: sintomi di dizziness nonostante precedente riabilitazione vestibolare e trattamenti di disfunzioni cervicali; diagnosi di dizziness posturale-percettiva persistente; esclusione di altre cause mediche per la dizziness da almeno 3-6 mesi.
  • Descrizione: i pazienti sono stati indirizzati a una clinica di fisioterapia ambulatoriale per vertigini non specifiche coerenti con una diagnosi di dizziness posturale-percettiva persistente. Sono risultati negativi i test per la vertigine posizionale parossistica benigna, la neurite vestibolare, la malattia di Ménière, la cefalea vestibolare, la presenza di Schwannoma vestibolare, di traumi vascolari o di altre masse cerebrali. Non sono risultati dolori cervicali acuti o cronici nei 3 mesi precedenti, e non sono stati riscontrati deficit nel range of motion (ROM) cervicale. Alcune limitazioni nella mobilità dei segmenti spinali cervicali erano già state trattate. Nonostante altri trattamenti (es. manovre di riposizionamento canalitico e riabilitazione vestibolare), i sintomi di dizziness erano rimasti. È stato quindi deciso di aggiungere un intervento sui tessuti molli di Manipolazione Fasciale.

Interventi e valutazioni

  • Valutazione dell’impatto delle vertigini sulla vita quotidiana tramite DHI, del rischio di caduta tramite TUG, dell’equilibrio tramite SLS e del controllo posturale tramite Tandem Stance all’inizio e alla fine dei trattamenti.
  • 1 o 2 sessioni settimanali fino alla risoluzione dei sintomi, per un massimo di 8 sessioni.
  • Manipolazione Fasciale:
    • valutazione fisica tramite movimenti attivi e passivi del collo attraverso i tre piani cardinali e palpazione della fascia profonda;
    • intervento sui tessuti molli tramite pressioni profonde con oscillazioni tangenziali eseguite in direzioni multiple. La pressione si toglie quando non si avverte più la densificazione della fascia e il paziente segnala una diminuzione dei sintomi o del dolore di almeno il 50%.
  • I pazienti sono stati spinti a continuare qualunque programma di esercizi casalinghi fosse stato insegnato loro durante la riabilitazione vestibolare. In assenza di un simile programma, ne veniva definito uno.
  • L’operatore che ha eseguito i trattamenti era un fisioterapista con oltre 30 anni di esperienza.

Risultati

  • Outcome primari: il DHI ha mostrato una diminuzione statisticamente significativa dei sintomi, mentre il TUG, l’SLS e il Tandem Stance hanno mostrato tutti dei miglioramenti statisticamente significativi (ossia minor rischio di caduta e maggior tempo di mantenimento dell’equilibrio).
  • Ulteriori analisi: i pazienti sono stati trattati per una media di 4,5 visite e non sono emersi effetti avversi derivanti dalla Manipolazione Fasciale.

Discussione

Questo studio ha riportato dei miglioramenti non solo statisticamente significativi, ma anche clinicamente significativi. Ad esempio, il punteggio medio del DHI è sceso di più di 43 punti, quando la minima differenza clinicamente rilevante è di 17 punti, passando così da una situazione di impatto moderato-alto dei sintomi di dizziness sulla vita ad una situazione di impatto mite-basso.

Simili cambiamenti importanti e significativi sono stati rilevati anche tramite gli altri test oggettivi (TUG, SLS, Tandem Stance), i quali hanno valutato le capacità di equilibrio e controllo posturale e hanno mostrato un raggiungimento di abilità simili a quelli della popolazione in genere.

Interventi mirati a ripristinare la mobilità fasciale potrebbero quindi risultare un’opzione di trattamento, quantomeno nel breve termine, per persone con dizziness posturale-percettiva persistente. Naturalmente, i risultati di questo studio non sono generalizzabili, ma la loro portata implica la necessità di effettuare studi più grandi e articolati. Soprattutto a fronte della possibilità che questa condizione ha di impattare negativamente la qualità della vita e la funzione individuale.

Inoltre, dato che i sintomi di dizziness posturale-percettiva persistente possono essere peggiorati dalla stazione eretta e da movimenti della testa, una terapia manuale in grado di migliorare l’equilibrio e favorire una buona integrazione percettiva delle sensazioni a livello cervicale e craniale (segnali propriocettivi, visivi e vestibolari) può sicuramente essere utile.

A tal proposito, precedenti studi hanno riportato l’utilità della Manipolazione Fasciale nel ridurre il dolore, nel normalizzare la mobilità fasciale e nel favorire un buon equilibrio e delle buone prestazioni motorie (es. migliori tempi di reazione). Agendo sul sistema miofasciale, la Manipolazione Fasciale potrebbe infatti normalizzare l’input sensoriale propriocettivo periferico, riducendo così il conflitto sensoriale con gli stimoli visivi e vestibolari e migliorando la loro integrazione, il che porterebbe ad un migliore controllo posturale e a minori sintomi.

La Manipolazione Fasciale potrebbe indurre questi effetti di regolazione sensoriale agendo direttamente sulla matrice extracellulare della fascia e riducendo gli accumuli di acido ialuronico presenti nei tessuti, accumuli che possono manifestarsi a seguito di condizioni infiammatorie e che sono in grado di ridurre l’elasticità delle articolazioni e la soglia nocicettiva locale. Similmente all’enzima ialuronidasi, che è stato dimostrato poter migliorare la funzione motoria post-ictus, la Manipolazione Fasciale potrebbe favorire la frammentazione e la catabolizzazione delle catene di acido ialuronico, inducendo così, dopo una breve infiammazione locale, il ripristino  delle normali proprietà fisiologiche del tessuto connettivo, e quindi una migliore propriocezione.

I limiti principali di questo studio riguardando il basso numero di soggetti inclusi, l’aver considerato per il DHI solo il punteggio globale e non le tre sottoscale, la mancanza di valutazioni sui sintomi ansiosi e depressivi dei pazienti (elementi tipicamente presenti in caso di dizziness posturale-percettiva persistente) così come su altri interventi precedenti o in corso.

In conclusione, questo studio riporta la potenzialità e importante utilità della Manipolazione Fasciale in una condizione potenzialmente debilitante e in grado di persistere per tutta la vita. Servono pertanto studi più approfonditi.

La recensione di Osteopedia

A cura di Marco Chiera

Punti di forza: buona descrizione della dizziness posturale-percettiva persistente; buona presentazione dei risultati, anche tramite grafici; buona discussione sia dei risultati sia del possibile razionale sottostante gli effetti della Manipolazione Fasciale; buona analisi dei limiti principali.

Limiti: essenzialmente, quelli riportati dagli autori sul piccolo numero di soggetti inclusi e sulla mancanza di importanti valutazioni sullo stato di salute complessivo mentale e fisica dei pazienti. Non è stato ben definito come sono stati valutati gli effetti avversi. Mancanza di follow-up.

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