Redazione
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04/02/2025 - Ultimo aggiornamento 04/02/2025
Austin Miller, Daniel Gustin, Jonathan Wilson, Jeffery Johns, James Burch, Thomas Fotopoulos, Rahul Garg, Audrey Vasauskas | Anno 2024
Riabilitazione Autonomica: Impatti Vagali e simpatetici della V-spread sulla sutura occipito-mastoidea
Ambito:
Sistema Nervoso Autonomico
Tipo di studio:
Studio before-after
Data di pubblicazione della ricerca:
23-10-2024
Scopo dello studio
- Obiettivo: analizzare l’impatto della tecnica osteopatica di V-spread modificata sulla sutura occipito-mastoidea sul tono vagale.
- Outcome misurati: valutazione della variabilità della frequenza cardiaca (HRV) tramite ECG.
Partecipanti
- Numero: 30 persone (18 donne e 12 uomini, età 23-45 anni).
- Criteri di inclusione: studenti di medicina osteopatica.
- Criteri di esclusione: pressione sanguigna sistolica >150 mmHg o <90 mmHg; problemi cardiovascolari e respiratori; diabete; aver fumato sigarette due ore prima dello studio.
- Gruppi di studio: un gruppo unico
- Gruppo 1: V-spread sulla sutura occipito-mastoidea (18 donne e 12 uomini).
Interventi e valutazioni
- Valutazione della variabilità della HRV tramite ECG prima e dopo il trattamento.
- Sono stati misurati i seguenti parametri: radice quadrata media delle differenze successive (RMSSD), la percentuale di intervalli RR successivi normali >50 ms (pNN50), la componente ad alta frequenza (HF), indice del sistema nervoso parasimpatico (PNSI) e indice del sistema nervoso simpatico (SNSI).
- Raccolta di dati demografici e di dati relativi allo stile di vita.
- Una sessione.
- OMT:
- tecnica di V-spread modificata sulla sutura occipito-mastoidea.
- L’OMT è stato eseguito da medici osteopati esperti.
Risultati
- Outcome: dopo l’OMT, si è osservato un aumento statisticamente significativo nei valori assoluti di RMSSD, pNN50 e PNSI e una diminuzione di SNSI. Dopo la normalizzazione dei dati, sono stati osservati miglioramenti significativi anche nei parametri RMSSD, pNN50 e HF. I valori di PNSI hanno mostrato un aumento del 200% rispetto al basale, mentre quelli di SNSI una diminuzione del 75%. La disfunzione somatica alla sutura occipito-mastoidea è stata corretta in tutti i partecipanti.
Discussione
Lo studio ha suggerito che la tecnica di V-spread modificata sulla sutura occipito-mastoidea può migliorare il tono vagale e ridurre l’attività simpatica, supportando l’uso dell’OMT per la riabilitazione autonomica.
Questi risultati sono comparabili con quelli di altri studi che hanno utilizzato tecniche OMT simili.
I risultati potrebbero essere spiegati dal fatto che la disfunzione somatica nei piani fasciali lungo il percorso del nervo vago potrebbe inibire la trasduzione del segnale nervoso. L’OMT potrebbe correggere questa disfunzione con un conseguente aumento del tono vagale e una diminuzione dell’attività simpatica.
La scelta di non includere un gruppo di controllo è derivata dalla volontà di studiare l’effetto di una singola tecnica, oltre che dalla difficoltà di ottenere gruppi di controllo adeguati in studi sull’OMT. Scegliere gruppi placebo errati potrebbe infatti introdurre bias nell’analisi dei risultati.
Questo studio ha dei limiti, fra cui la bassa numerosità campionaria (il numero di persone incluse), la mancanza di una valutazione della gravità delle disfunzioni somatiche (fattore che potrebbe venire analizzato in relazione alla variazione dell’HRV) e la mancanza di una valutazione dello stress dei partecipanti, la mancanza di follow-up. Inoltre, dato che lo studio ha coinvolto studenti di osteopatia, vi è la possibilità di un bias di conferma da parte loro (sapendo di ricevere una tecnica osteopatica erano già convinti della loro efficacia).
In conclusione, la tecnica di V-spread modificata sulla sutura occipito-mastoidea potrebbe essere utile come trattamento aggiuntivo per i disturbi autonomici. Serve quindi effettuare ulteriori studi più ampi per confermare questi risultati e studiare la durata dell’effetto. Inoltre, ulteriori studi possono valutare l’impatto autonomico di singole tecniche.
La recensione di Osteopedia
A cura di Marco Chiera
Punti di forza: uso di una singola tecnica OMT, standardizzata e riproducibile; calcolo della numerosità campionaria; buona descrizione metodologica; buona presentazione dei risultati; buona analisi dei limiti dello studio.
Limiti: come indicato dagli autori, piccola numerosità campionaria, alto tasso di drop-out e mancanza di un follow-up. Inoltre, gli studenti di osteopatia possono aver sofferto di un effetto placebo che ha alterato i risultati.
Manca un gruppo di controllo. A tal proposito, le motivazioni addotte dagli autori sono poco solide, in quanto sebbene la letteratura riporti gruppi di controllo eterogenei in ambito osteopatico, proprio negli ultimi anni si sta lavorando per definire controlli appropriati. Ciò tenuto conto che un gruppo di controllo è sempre utile. Inoltre, quanto loro indicato (es. che l’uso di un controllo in caso di valutazione di singole tecniche è sconsigliato) non è chiaro se sia stato effettivamente preso dall’articolo citato.
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