
Redazione
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06/03/2025 - Ultimo aggiornamento 06/03/2025
Yann Galeazzi, Nicolas Houel, Léa Gouaux, Anne Rohan, Hélène Le Heiget, Camille Jung, Bruno Housset, Laurent Stubbe | Anno 2025
L’effetto del trattamento manipolativo osteopatico sul dolore nelle cure palliative: uno studio clinico controllato con placebo e randomizzato
Ambito:
Cure palliative per pazienti oncologici
Tipo di studio:
Trial randomizzato controllato
Data di pubblicazione della ricerca:
05-02-2025

Scopo dello studio
- Obiettivo: valutare l’efficacia dell’OMT su pazienti oncologici in un’unità di cure palliative.
- Outcome misurati:
- Outcome primario: valutazione del dolore tramite Visual Analog Scale (VAS) autogestita.
- Outcome secondari: valutazione del fabbisogno di analgesici tramite conteggio del numero di dosi di analgesici auto-somministrate secondo Patient-Controlled Analgesics (PCA) e della qualità della vita tramite questionario QLQ-C15-PAL.
Partecipanti
- Numero: 75 persone (40 donne e 35 uomini, età media 63 anni).
- Criteri di inclusione: età > 18 anni; punteggio di intensità del dolore moderato, ossia compreso fra 40 e 70 su 100 tramite misurazione VAS.
- Criteri di esclusione: pazienti che necessitavano di aggiustamenti nel tipo di antidolorifico; pazienti considerati instabili.
- Gruppi di studio: 2 gruppi ottenuti tramite randomizzazione
- Gruppo 1: OMT, 37 persone (19 donne e 18 uomini, età media 62 anni).
- Gruppo 2: trattamento sham (fittizio), 38 persone (21 donne e 17 uomini, età media 64 anni).
Interventi e valutazioni
- Valutazione del dolore tramite VAS autogestita, ogni mattina e ogni sera dei 7 giorni dello studio.
- Valutazione della qualità della vita tramite questionario QLQ-C15-PAL all’inizio e alla fine dello studio.
- Valutazione del fabbisogno di analgesici tramite conteggio del numero di dosi di analgesici auto-somministrate secondo PCA, ogni giorno.
- 2 sessioni distanti 2 giorni di 45 minuti.
- OMT:
- rilascio miofasciale indiretto, pressione dei tessuti molli e tecniche craniche e craniosacrali;
- ogni sessione è stata composta da: intervista focalizzata sul dolore del paziente; esame osteopatico completo; manipolazione osteopatica standard; verifica finale delle aree trattate.
- Controllo:
- trattamento sham: contatto manuale sul paziente nelle stesse aree dell’OMT, ma senza alcuna intenzione curativa, contando silenziosamente gli stessi tempi di manipolazione.
Risultati
- Outcome primari:
- il gruppo OMT ha dimostrato un effetto statisticamente significativo sulla diminuzione del dolore giorno dopo giorno (risultato non apparso nel gruppo sham), a partire dal terzo giorno, ossia il primo giorno dopo il trattamento. Il dolore è diminuito di ben il 40%.
- Outcome secondari:
- il gruppo OMT ha mostrato un miglioramento generale statisticamente significativo nella qualità della vita.
- il gruppo OMT ha mostrato una riduzione del 31,58% nella richiesta di analgesici.
- Ulteriori analisi:
- nessuna presenza di effetti avversi.
Discussione
Da questo studio emerge come l’OMT possa essere un metodo efficace nella gestione del dolore dei pazienti oncologici sottoposti a cure palliative, in aggiunta al trattamento convenzionale oncologico. Gli effetti dell’OMT si sono manifestati sin dal giorno dopo la prima sessione e si sono mantenuti per tutta la settimana.
Il dolore è diminuito in tutti i pazienti, indipendentemente dal tipo di dolore. Molto probabilmente, l’OMT è in grado di agire sul sistema nervoso autonomico, equilibrando così una serie di funzioni omeostatiche, anche circadiane, e riducendo il dolore. Questi risultati confermano precedenti studi presenti in letteratura su diversi tipi di dolore.
L’OMT ha mostrato di poter agire favorevolmente anche sulla qualità della vita, benché ci sia stata un po’ di eterogeneità nei risultati e, quindi, servono ulteriori conferme.
Un altro effetto rilevante, anche questo che conferma studi precedenti, è l’importante riduzione nell’uso di analgesici da parte dei partecipanti che hanno ricevuto l’OMT. Questo effetto, probabilmente, è legato ad una stimolazione parasimpatica che riduce la circolazione di citochine infiammatorie e, quindi, la percezione di dolore, risultato che conduce ad una minor richiesta di analgesici.
I limiti di questo studio riguardano l’aver valutato i pazienti di un solo centro e l’aver reclutato un solo operatore per effettuare i trattamenti. Servono quindi studi più grandi, articolati su più centri e che coinvolgano operatori diversi al fine di comprendere appieno la generalizzabilità dei risultati emersi.
In conclusione, l’OMT si può considerare una valida e sicura terapia non farmacologica da integrare nella gestione dei pazienti oncologici nei reparti di cure palliative.
La recensione di Osteopedia
A cura di Marco Chiera
Punti di forza: buona descrizione dello studio; presenza di un controllo placebo ben strutturato; calcolo della numerosità campionaria (quante persone reclutare) sulla base di un unico outcome primario; buona presentazione dei risultati tramite grafici e tabelle; analisi dei limiti dello studio; valutazione degli effetti avversi (anche se non è chiaro come siano stati valutati).
Limiti: mancanza di un follow-up nel medio periodo.

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