
Redazione
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14/04/2025 - Ultimo aggiornamento 14/04/2025
Flora Gillet, Mathilde Gault, Vincent Dussault, Saïda Cheggour, Marilyne Grinand, Pierrick Martinez | Anno 2025
Impatto dei test osteopatici sulla frequenza cardiaca e sulla variabilità della frequenza cardiaca (HRV): uno studio osservazionale su studenti osteopatici
Ambito:
Test di ascolto osteopatici ed effetti autonomici
Tipo di studio:
Trial randomizzato controllato
Data di pubblicazione della ricerca:
03-03-2025

Scopo dello studio
- Obiettivo: valutare l’influenza dei test di ascolto osteopatici sul sistema nervoso autonomico.
- Outcome misurati:
- Outcome primario: valutazione della variabilità della frequenza cardiaca (HRV) tramite RMSSD.
- Outcome secondari: valutazione dell’HRV tramite frequenza cardiaca e LF/HF.
Partecipanti
- Numero: 51 persone (38 donne e 13 uomini).
- Criteri di inclusione: studenti di osteopatia volontari, dal primo al quinto anno.
- Criteri di esclusione: consumo di caffè o bevande energetiche nelle 24 ore precedenti allo studio; partecipazione ad attività sportive nelle 24 ore precedenti; fumo nei 20 minuti precedenti; presenza di patologie cardiache note, malattia acuta; comorbilità cardiache e non; uso di farmaci che possono influenzare l’HRV nelle 48 ore precedenti (es. antipertensivi, antidepressivi, antipsicotici, beta-bloccanti).
- Gruppi di studio: 3 gruppi ottenuti tramite randomizzazione
- Gruppo 1: test osteopatici, 17 persone (12 donne e 5 uomini, età media 21,6 anni).
- Gruppo 2: pressione leggera, 17 persone (13 donne e 4 uomini, età media 21,8 anni).
- Gruppo 3: nessun intervento, 17 persone (13 donne e 4 uomini, età media 21,8 anni).
- 3 partecipanti sono stati esclusi a causa di artefatti nelle misurazioni.
Interventi e valutazioni
- Valutazione dell’HRV tramite fascia toracica e applicazione mobile durante gli interventi.
- In particolare, sono stati misurati gli indici RMSSD, frequenza cardiaca e LF/HF.
- 1 sessione di 5 minuti.
- Test osteopatici:
- test di ascolto sul ginocchio destro (mani sui condili femorali e sui piatti tibiali), sul sistema digestivo (mano destra tra ombelico e processo xifoideo) e sul cranio (sinfisi sfeno-basilare con una presa a quattro dita);
- i test erano alternati da piccole pause di riposo.
- Pressione leggera:
- un sacchetto di riso da 81,58 grammi è stato posizionato prima sui condili femorali destri, poi sull’area tra l’ombelico e il processo xifoideo e infine sulla fronte.
- fra una posizione e l’altra ci sono state piccole pause di riposo.
- Controllo:
- attesa in posizione supina.
Risultati
- Outcome primario:
- non sono emerse differenze statisticamente significative in nessun gruppo.Non sono state osservate modifiche significative in HR, rMSSD o rapporto LF/HF in nessun gruppo durante il protocollo.
- Outcome secondari:
- non sono emerse differenze statisticamente significative in nessun gruppo.
Discussione
I risultati suggeriscono che i test di ascolto osteopatici selezionati non hanno un effetto sull’HRV in partecipanti sani. I test di ascolto sembrano quindi rimanere strumenti diagnostici utili per identificare disfunzioni somatiche, e non interventi in grado di regolare il sistema nervoso autonomico.
Di conseguenza, sarebbe interessante realizzare uno studio per comparare questi test con l’OMT, al quale la letteratura riconosce una modulazione significativa dell’attività autonomica tramite OMT.
Anche la pressione leggera senza intento terapeutico non ha influenzato significativamente i marker autonomici, suggerendo che il tocco da solo può non essere sufficiente per provocare una risposta autonomica misurabile.
La mancanza di effetto terapeutico nei test di ascolto potrebbe essere dovuta al loro scopo diagnostico e alla natura del tocco leggero utilizzato, potenzialmente diverso dal tocco leggero affettivo e/o placebo. Infatti, diversi studi riportano l’importanza dell’intento terapeutico nell’indurre specifici risultati. Inoltre, studi su OMT e HRV solitamente coinvolgono manipolazioni più dinamiche legate a sistemi muscoloscheletrici e nervosi.
Pertanto, a fronte di questi risultati, futuri studi dovranno distinguere bene l’intento diagnostico o terapeutico degli interventi utilizzati.
Lo studio presenta diversi limiti, tra cui: la popolazione è stata composta da studenti di osteopatia, i quali, avendo familiarità con i testi, potrebbero aver influenzato i risultati; i partecipanti non avevano necessità di un intervento; gli operatori erano studenti; la numerosità campionaria (quante persone reclutare) è stata bassa.
Future ricerche potrebbero esplorare altri marker autonomici al fine di generalizzare lo studio ad altri test osteopatici, oltre che utilizzare campioni più ampi.
La recensione di Osteopedia
A cura di Marco Chiera
Punti di forza: definizione di un solo outcome primario; buona presentazione dei risultati tramite grafici e immagini; buona descrizione del protocollo di studio; buona analisi dei limiti; consigli per organizzare futuri studi sul tema.
Limiti: il gruppo con la pressione leggera non necessariamente è un gruppo di controllo appropriato in quanto non presenta un tocco manuale. A tal proposito, anche valutazioni relative all’intento terapeutico diventano poco appropriate per questo gruppo. Al contrario, si sarebbe potuto fare un gruppo con contatto manuale dove gli operatori eseguivano un compito aritmetico in modo da togliere ogni intento diagnostico o terapeutico.
La sezione “Interpretazione” delle discussioni presenta solo 2 riferimenti bibliografici, cosa che la rende estremamente debole. Infatti, anche la discussione sul fatto che l’OMT capace di indurre cambiamenti autonomici sia tipicamente una manipolazione più dinamica non trova riscontro in letteratura. A tal proposito, non è stato citato uno studio come quello di Cerritelli et al. del 2017, il quale riporta come la sola attenzione dell’operatore allo stato dei tessuti toccati possa alterare i network interocettivi e, quindi, autonomici dei pazienti.
Siccome gli operatori sono stati studenti di osteopatia, i risultati possono essere stati influenzati da questo aspetto.
Piccola nota: lo studio non è osservazionale, ma sperimentale.

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