
Redazione
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14/04/2025 - Ultimo aggiornamento 14/04/2025
Yassine Lahlou, Mariam Aamir, Victoria Shadiack | Anno 2025
Esplorare l’Impatto del Trattamento Manipolativo Osteopatico sul Sollievo dalla Cefalea Cronica: Un Caso Studio
Patologia:
Cefalee e mal di testa
Tipo di studio:
Case Report
Data di pubblicazione della ricerca:
04-02-2025

Scopo dello studio
- Obiettivo: riportare l’uso dell’OMT in un caso di cefalea.
- Outcome misurati: valutazione dei sintomi.
Partecipanti
- Numero: 1
- Descrizione: donna, 27 anni. Cefalee croniche debilitanti con aure visive e uditive iniziate 4 anni prima. Il dolore e i sintomi annessi (soprattutto nausea e compressione alla nuca) impedivano le sue normali attività quotidiane. Il trigger principale della cefalea era lo stress. Aveva precedentemente provato vari farmaci per la profilassi della cefalea con successo limitato: dopo iniziali effetti avversi, i farmaci avevano fatto un buon effetto, ma dopo del tempo la cefalea non era più gestibile. La paziente aveva quindi interrotto queste terapie per partecipare a una sperimentazione clinica per un nuovo farmaco, il che aveva però portato a un peggioramento dei sintomi.
Al momento della visita, la frequenza delle cefalee era di tre-cinque giorni a settimana, con un’intensità del dolore riportata tra 8/10 e 10/10. Il dolore descritto come severo, pulsante, battente era frontale e si irradiava verso le orecchie bilateralmente. Non vi era una storia famigliare significativa o una storia di interventi chirurgici, ma in passato aveva avuto una storia di sindrome del dolore regionale complesso.
Interventi e valutazioni
- Valutazione dei sintomi prima e dopo il trattamento, dopo 1 settimana, dopo 1 mese e dopo 6 mesi.
- 1 sessione.
- OMT:
- trattamento diretto a testa, zona cervicale e toracica;
- tecniche usate: sollevamento frontale e orbitale, counterstrain, ad alta velocità bassa ampiezza a livello cervicale cervicale e Texas twist.
Risultati
Subito dopo l’OMT, è stata osservata una riduzione acuta della gravità dei sintomi da 9,5/10 a 5/10.
Al follow-up di una settimana, la paziente ha riferito di essere stata libera da emicrania per i primi tre giorni dopo il trattamento. La frequenza delle sue cefalee è diminuita a un giorno a settimana, e il carattere del dolore è cambiato da “forte martellante” a “doloroso”. Non ha avuto sintomi di aura ed è stata in grado di tornare alle sue attività quotidiane senza i comuni sintomi di nausea.
Al follow-up di un mese, durante la partecipazione a una sperimentazione clinica, la frequenza delle cefalee è aumentata a due giorni a settimana, con un dolore “doloroso” e senza aure, ma con la comparsa di annebbiamento mentale e nausea.
Al follow-up di sei mesi, dopo aver interrotto la sperimentazione clinica a causa di effetti collaterali, i sintomi si sono risolti, a parte la nausea persistente.
La paziente ha quindi riferito che solo l’OMT le aveva fornito sollievo dalla nausea e che aveva ricevuto ulteriori trattamenti OMT a intervalli irregolari con effetti variabili a seconda della gravità dell’emicrania. La paziente ha anche riferito che solo l’OMT aveva avuto un effetto abortivo completo sugli episodi di cefalea e sulla nausea, a differenza dei farmaci assunti.
Discussione
Questo caso ha riportato un’esperienza positiva avuta da una paziente affetta da cefalea con l’OMT. L’OMT ha quindi la potenzialità di alleviare la disabilità fisica e il peso finanziario di questa condizione. A differenza degli approcci farmacologici usati dalla paziente, che non sono riusciti a gestire adeguatamente i suoi sintomi, anche a causa di importanti effetti collaterali, l’OMT ha invece per lei avuto risultati molto importanti, soprattutto per sintomi specifici come la nausea.
Essendo la cefalea una patologia multifattoriale, l’utilità dell’OMT qui mostrata può dipendere dalla presenza di sottostanti squilibri muscoloscheletrici.
Questo studio ha dei limiti, fra cui la complessa storia farmacologica della paziente e la sua partecipazione a una sperimentazione clinica. Futuri studi dovranno essere svolti con campioni più ampi e gruppi di controllo per confermare l’efficacia dell’OMT. Inoltre, è bene che valutino l’OMT da solo e in combinazione con altri trattamenti farmacologici, oltre ad usare outcome valutati oggettivamente e non come semplici report soggettivi.
La recensione di Osteopedia
A cura di Marco Chiera
Punti di forza: aver riportato feedback soggettivi della paziente, facendo emergere la sua esperienza qualitativa diretta; follow-up sul lungo periodo che ha permesso di riportare l’evoluzione dei sintomi; analisi dei limiti dello studio.
Limiti: come tutti i case report, è difficilmente generalizzabile. Come riportato dagli autori, mancano delle valutazioni oggettive dei sintomi della paziente. Nelle discussioni emerge una visione un po’ riduttiva sull’OMT, limitata ai soli aspetti muscoloscheletrici.

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