Radici storiche della dottrina del metodismo
Dal punto di vista storico, alcuni autori riallacciano il metodismo alla pratica dei primi cristiani, che dopo la conversione dovevano crearsi un habitus, o visione implicita del mondo, tramite la disciplina. All’epoca la teologia cercava di collegare le riflessioni metafisiche su Dio alle implicazioni pastorali e salvifiche, con lo scopo di normare la vita del cristiano nel mondo. A tal fine venivano prodotti catechismi e liturgie che da un lato erano frutto di rigorose riflessioni teologiche e dall’altro dovevano rispondere alle semplici domande dei primi fedeli sui riti da osservare (Maddox 1988).
A partire dall’inizio del Medioevo lo studio della teologia divenne una scienza fondamentalmente speculativa, in seguito portata avanti nelle università che avevano adottato il modello aristotelico. Fu così che molta parte della teologia si dedicò a preparare i manuali per la formazione dei ministri di culto e a esaminare le questioni dal punto di vista logico, distaccandosi dalla vita umana. La teologia cosiddetta pratica (mistica o spirituale) rimase spesso isolata nei conventi.
Nei secoli successivi emersero due teologie separate: una “teologia teoretica” di tipo accademico e una “teologia pratica” che si occupava della morale, e ciò rese sempre più difficile per gli uomini comprendere quale fosse la relazione tra ciò in cui credevano e ciò che facevano (Maddox 1988).
Anche se il metodismo di Wesley si riallaccia al modello della teologia pratica dei primi cristiani, sarebbe riduttivo dimenticare le sue profonde radici anglicane e il valore che veniva attribuito ai credi, alla liturgia e alle preghiere per lo sviluppo spirituale (scrisse appositamente il Servizio domenicale per i metodisti nordamericani). La dimensione teologica del metodismo è dimostrata anche dagli studi biblici di Wesley (Wesley 1866), dai testi degli inni che scrisse insieme al fratello Charles, dalle conferenze periodiche con i predicatori nelle quali chiariva le questioni teologiche e nei suoi altri numerosi scritti.
I sermoni pubblicati, molto diversi dalle predicazioni orali che contenevano sostanzialmente messaggi destinati a risvegliare il pubblico generale, erano mirati all’educazione teologica dei fedeli metodisti, e tenevano sempre presenti le ricadute della dottrina speculativa sulla vita pratica degli uomini (Maddox 1988).
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