silvia tuscano | 26/10/2022
James Burnett Abbott, un abolizionista scettico riguardo alla medicina del suo tempo
3 dicembre 1818, Hampton, Connecticut (USA) – 2 marzo 1897, De Soto, Kansas (USA), Maggiore.
Durante gli episodi di guerriglia del “Kansas insanguinato“, fu compagno d’armi di Andrew Taylor Still ma fu anche colui che per primo lo indusse a riflettere in modo critico sulla medicina del tempo.
Nato nel 1818 nel Connecticut, frequentò la scuola e successivamente le Accademie Potsdam e Gouverneur a New York. Impiegato inizialmente come insegnante, calzolaio e imprenditore, dal 1840 al 1854 fu attivo in diversi settori manifatturieri, produsse posate e occhiali, divenne un esperto della placcatura. Nel 1851 perse la prima moglie e l’anno seguente si unì a Elizabeth Watrous.
Fu uno dei primi coloni a insediarsi nel Kansas; giunse nella città di Lawrence il 10 ottobre del 1854 con il terzo gruppo di emigranti organizzato dalla New England Emigrant Aid Company e la sua casa, situata sulla strada per Hickory Point, divenne un punto d’incontro per gli abolizionisti della zona.
Dal 1855 fu attivo militante a favore dello Stato Libero del Kansas. Quando venne inviato a Boston per procurare un carico d’armi (un centinaio di fucili Sharpe e un cannone howitzer) riuscì a scortarle avventurosamente sotto falso nome fino al territorio del Kansas. Spedì le armi su battelli diversi, smontate e imballate. Di lui si diceva che fosse pericoloso affrontarlo perché era fatto di “ferro, ghiaccio e fuoco.”1
Insieme ad altri uomini, tra i quali Andrew Taylor Still, nel giugno del 1855 tracciò in un lotto di terreno i confini che avrebbero ospitato la città di Palmyra.2
Il 4 luglio di quell’anno nella città di Lawrence venne celebrato il giorno dell’Indipendenza ma, nonostante una grande festa e una processione, sulla bocca di tutti pesavano i gravi contrasti fra le fazioni pro e contro lo schiavismo, che si erano ulteriormente acuiti dopo che il Congresso aveva approvato il Kansas-Nebraska Act. Questa legge decretava che ciascun nuovo Stato annesso avrebbe stabilito autonomamente se consentire la schiavitù tramite un referendum tra gli abitanti.
Era sempre più chiaro che la situazione sarebbe precipitata. Insieme al capitano Saunders il maggiore Abbott, allora trentasettenne, fu comandante di una truppa abolizionista che contava ottanta uomini ai quali Abbott affidò le armi che era riuscito a fare arrivare di nascosto in precedenza.
Si crearono inoltre società segrete che si incontravano ogni settimana per mettere a punto strategie operative. Abram, Andrew, Thomas, John e James Still forse appartennero a una milizia denominata Hickory Point Company, e portavano con sé delle targhette su cui avevano scritto il proprio nome al contrario per poter essere identificati in caso di morte.
Nell’autunno del 1855 John Brown raggiunse James Lane, un membro del Congresso dell’Indiana che era arrivato nel Kansas per sostenere lo Stato libero. Insieme capeggiarono gli episodi di guerriglia.
La scintilla scoccò il 21 novembre 1855, e dette origine alla cosiddetta guerra del Wakarusa. Durante una lite per la proprietà di un terreno, un tale Franklin Coleman, schiavista, uccise un abolizionista disarmato di nome Charles Dow. Per rappresaglia due abolizionisti bruciarono la capanna di Coleman che fuggì e si mise sotto la protezione delle autorità schiaviste. Forse non ci sarebbero state conseguenze se, poco dopo la sparatoria, un certo Jacob Branson non avesse trovato il corpo di Dow in strada e non lo avesse riportato a casa. Lo sceriffo arruolò una banda di venti uomini e arrestò Branson, accusandolo di aver minacciato un uomo che aveva idee filo-schiaviste. Diversi abolizionisti, temendo che Branson sarebbe stato impiccato, si incontrarono nella capanna del maggiore Abbott e, mentre discutevano sul da farsi, videro passare lo sceriffo con i suoi uomini e il prigioniero. Senza esitare sbarrarono loro la strada e si fecero consegnare il prigioniero dopo uno scambio di veementi parole e un colpo partito per sbaglio dal revolver di Abbott. Lo sceriffo comunicò al governatore che era in corso un’insurrezione e chiese che gli venissero inviati tremila uomini per riportare Branson alla giustizia e arrestare chi lo aveva liberato.
La città di Lawrence inviò un appello per chiedere rinforzi. Quando alle due di mattina un ragazzo arrivò a dare l’allarme a casa Still, informando che molti uomini provenienti dal Missouri stavano devastando le fattorie, la famiglia di Andrew si incamminò nel bosco per recarsi nella casa di un vicino, distante circa un chilometro e mezzo, dove tutto il vicinato si stava riunendo per attendere trepidante l’arrivo dell’alba. Con il terrore di fare rumore e dandosi il cambio per portare in braccio i bambini, la madre di Andrew, Martha Still, e le due sorelle Cassie e Marovia si unirono alla compagnia e arrivarono incolumi all’edificio designato.
Furono raggiunti nelle prime ore del giorno da una milizia amica, la Hickory Point Company, in marcia per difendere Lawrence, fra le cui fila vi era anche Thomas Still. Più tardi nella mattinata la milizia riaccompagnò a casa la famiglia Still e Martha uscì per prendere della carne dall’affumicatoio e sfamare gli uomini. Proprio in quel momento arrivò una banda armata che le intimò di rientrare in casa e mandare fuori i figli. Gli aggressori rimasero sorpresi quando dall’uscio emersero non solo i fratelli Still ma anche una ventina di loro compagni con i fucili spianati. Decisero di ritirarsi, avvertendo tuttavia che avevano messo nel mirino Andrew Taylor Still, il maggiore Abbott e il capitano Saunders perché avevano partecipato alla liberazione di Branson.
Prima di andarsene, li sfidarono a combattere la sera stessa a Franklin. La Hickory Point Company si presentò all’appuntamento insieme alle truppe di James Lane, giunte a darle manforte, ed ebbe la meglio con relativa facilità, tuttavia dopo quell’episodio Andrew Taylor e il maggiore Abbott ritennero prudente nascondersi nei boschi per qualche tempo.2
In seguito, il maggiore Abbott fu al comando del terzo Reggimento delle truppe dello Stato Libero durante il Sacco di Lawrence nel 1856, e combatté al fianco di John Brown a Black Jack. Fu inoltre membro della prima camera dei rappresentanti del Kansas, eletta in base alla Costituzione di Topeka, e nel 1857 divenne senatore.
Nel 1859 un certo dr. John Doy venne arrestato nei pressi di Lawrence dagli anti-abolizionisti, che lo accusarono falsamente di aver fatto fuggire alcuni schiavi e lo condussero a St. Joseph, dove venne processato e condannato a cinque anni di carcere. In quell’occasione il maggiore Abbott organizzò una squadra di dieci uomini che si rese protagonista di un rocambolesco salvataggio.1
Nel 1861, dopo l’adozione della Costituzione di Wyandotte, Abbott divenne membro della Camera Bassa dell’assemblea legislativa del Kansas. Nello stesso anno si trasferì a DeSoto e divenne agente indiano per gli Shawnee, un incarico che conservò fino al 1866.
Nel 1864, quando il general maggiore Sterling Price attaccò il Missouri e il Kansas nel tentativo di riconquistare St. Louis e volgere le sorti della Guerra Civile a favore dei sudisti, Abbott guidò un gruppo di indiani Shawnee che combatté contro i Confederati.
Fu un grande lavoratore, amante del territorio, pronto ad aiutare il prossimo. Non appartenne a uno specifico credo religioso, piuttosto era un uomo dotato di un’indipendenza spirituale e mentale che lo spingeva a cercare la verità. Credeva nella fratellanza e nelle opere di bene.
Morì a De Soto, nella contea di Johnson, il 2 marzo 1897,1 due giorni prima che lo Stato del Missouri approvasse la legge che regolamentava l’osteopatia, una circostanza che il dr. A.T. Still non tralasciò di sottolineare nel discorso che tenne in occasione dei festeggiamenti.3
Il fondamentale contributo del maggiore Abbott all’osteopatia consistette nell’instillare nella mente del giovane A.T. Still il dubbio che la medicina convenzionale dell’epoca potesse essere criticata.
Non solo il maggiore Abbott era un uomo di cultura, ma era anche esperto in molti settori. Poco dopo essersi stabilito nel Kansas aveva dimostrato di possedere doti di provetto meccanico costruendo il ponte di Blanton, ma era anche un noto naturalista, un collezionista d’arte, un inventore e un avido lettore.
Discorrere con una persona così colta durante il periodo in cui furono costretti a restare nascosti nei pressi del fiume Kaw fu proficuo per il ventisettenne A.T. Still,2 il quale rimase tuttavia sbalordito quando Abbott affermò che “un giorno sarebbe saltato fuori qualcosa che avrebbe preso il posto dell’allopatia, dell’eclettismo e dell’omeopatia.” Come lo stesso A.T. Still ebbe a ricordare molto anni dopo, all’epoca era innamorato dell’allopatia e aveva fiducia nei suoi metodi di cura, per cui ebbe l’impressione che il maggiore parlasse un po’ fuori dalle righe.3
E.R. Booth, autore del primo libro sulla storia dell’osteopatia, conferma lo stesso aneddoto con parole diverse, riportando testualmente un articolo uscito nel 1898 a firma del colonnello Conger. Secondo questa fonte il maggiore Abbott, amico fraterno di A.T. Still, un giorno gli aveva confidato: “Lo sai che ho completamente perduto la fiducia nella medicina? Sono convinto che sia tutta sbagliata e che il sistema farmacologico come agente curativo verrà un giorno rivoluzionato, e che al suo posto emergerà un altro sistema o metodo di cura per guarire i malati senza farmaci.”
Le reminiscenze del colonnello Conger proseguono con un altro aneddoto: un giorno il maggiore Abbott si era recato a Kirksville e aveva rievocato insieme al dr. A.T. Still e al dr. Thomas Still i tempi in cui erano stati luogotenenti di fiducia di John Brown e Jim Lane. In quell’occasione avevano scattato una foto-ricordo, regalandola sia al colonnello che alla signora Foraker. Quest’ultima aveva montato la foto insieme ad altre, legandole insieme con un nastro rosso, bianco e blu, e le aveva appese a una parete del suo cottage. Alcuni mesi dopo, Conger e la moglie si trovarono a trascorrere alcuni giorni a Kirksville e risiedettero nel cottage del senatore Foraker. Durante il loro soggiorno ricevettero una visita del dr. A.T. Still con la faccia scura, e quando gliene chiesero il motivo vennero sapere che erano giunte notizie molto brutte: il maggiore Abbott era deceduto il giorno innanzi.
Facendo leva con la punta del bastone sulla foto, appesa per ultima sotto le altre, A.T. Still la voltò verso il muro. All’esclamazione della signora Conger che gliene chiese il motivo rispose: “Mi riesce difficile sopportare questa separazione”. Subito gli occhi gli si riempirono di lacrime, e rimettendo la foto al suo posto aggiunse: “Quest’uomo è stato uno dei migliori amici che io abbia mai avuto. È stato il primo a instillarmi nella testa l’idea dell’Osteopatia, la scienza della guarigione senza farmaci.” 4
Nel discorso che tenne in occasione dei festeggiamenti per il suo 68esimo compleanno, il dr. A.T. Still accennò che ai tempi del “Kansas insanguinato” aveva parlato con il maggiore Abbott della chiaroveggenza come di una curiosità, di un attributo che Dio poteva instillare nell’uomo sotto forma di un’intuizione più o meno potente.
Il testo originale del discorso, riportato sul Journal of Osteopathy, cita due episodi in cui il reverendo Abram Still, padre di A.T. Still, non era riuscito a lasciare inascoltata una sorta di intuizione, o magari la voce della Provvidenza, e aveva cambiato i suoi programmi.
Nel primo caso era tornato a casa per scoprire che il suo brutto presentimento su un cavallo si era avverato e il povero animale era morto.
In un’altra occasione si era interrotto di punto in bianco a metà di un sermone e aveva afferrato le bisacce da mettere sulla sella (contenenti l’equipaggiamento medico) e si era lanciato fuori dalla porta trovandosi davanti Jim Bosarth, venuto a chiamarlo d’urgenza affinché esaminasse la coscia di un ragazzo. Una cinquantina di persone erano state testimoni di quest’episodio, e molti si chiedevano come facesse il vecchio dr. Abram Still a sapere quando doveva afferrare le bisacce e balzare in sella. “Questo è uno degli attributi che Dio mette nell’uomo.”5
- Green, L.F. “James B. Abbott of Kansas” Kansas State Historical Society, January 18, 1898. Collections of the Kansas State Historical Society, vol. 6.
- Trowbridge, C. (1991). Andrew Taylor Still. The Thomas Jefferson University Press, Northeast Missouri State University, Kirksville.
- “Dr. Still” Journal of Osteopathy, March 1897, vol. 3, n. 8:2.
- Booth E.R. History of Osteopathy and Twentieth-Century Medical Practice. The Caxton Press, Cincinnati, Ohio (USA), 1924:45-46.
- “Dr. Still’s Address” The Journal of Osteopathy, September 1896, v.3, n. 3:3
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