Osteopatia. Il modello biopsicosociale in ambito osteopatico

I principi basilari dettati da Still e la visione olistica del paziente, concetto inscindibile dall’Osteopatia, trovano un’efficace espressione nel moderno concetto, riconosciuto dall’O.M.S., dei Modelli Osteopatici.

I “Cinque Modelli” Osteopatici rappresentano delle prospettive interagenti ed inseparabili con cui l’osteopata può studiare, valutare e trattare il paziente.
I cinque modelli osteopatici sono:

• Modello Biomeccanico
• Modello Neurologico
• Modello Respiratorio-Circolatorio
• Modello Metabolico-Energetico
• Modello Biopsicosociale.

Nella prospettiva Biopsicosociale l’osteopata tiene in considerazione che il sistema muscolo-scheletrico esprime sentimenti ed emozioni, e che lo stress si manifesta con un aumento della tensione neuromuscolare, e pertanto questo può predisporre, produrre e consolidare qualunque disfunzione somatica.
Il Modello Biopsicosociale riconosce che la valutazione della salute del paziente comprende la valutazione del suo stato mentale, emotivo e spirituale, cosi come le scelte di vita personali. Il trattamento manipolativo osteopatico viene impiegato in questo modello con l’obiettivo di migliorare la capacità del corpo di gestire, compensare e adattarsi efficacemente ai fattori di stress.

In questo libro l’autore, sulla base degli studi dei maggiori esponenti al mondo della psiche umana e delle relazioni mente-corpo, espone metodi e strumenti che permettono all’osteopata l’acquisizione delle competenze del Modello Biopsicosociale per ottenere un migliore approccio unitario e globale al paziente.

L’autore propone diversi metodi di studio del paziente attraverso: l’analisi psicomorfologica, l’analisi del comportamento non verbale, l’analisi psicolinguistica, l’analisi psicosomatica con l’interpretazione psicologica delle disfunzioni somatiche muscolo-scheletriche, craniali e viscerali, e sottolinea l’importanza dell’approccio osteopatico somato-emozionale.
In questo libro vengono esposti diversi approcci con i quali è possibile lavorare sui fattori psicologici delle disfunzioni somatiche. La Psicomorfologia permette all’osteopata di valutare psicologicamente il paziente basandosi sullo studio dei caratteri morfologici del corpo, in particolare effettuando un’analisi morfopsicologica di tutte le ossa del cranio e fornendo strumenti per il trattamento somato-emozionale attraverso il cranio.
Lo studio del comportamento non verbale del paziente permette all’osteopata un’anamnesi più dettagliata dal punto di vista psicologico e consente di stabilire una migliore relazione terapeutica per ottenere un efficace trattamento osteopatico.
La Psicolinguistica consente all’osteopata di conoscere più approfonditamente l’uso terapeutico della parola, strumento fondamentale sia in un approccio anamnestico terapeutico che durante un trattamento, in particolare di tipo somato-emozionale.
La Psicosomatica insegna all’osteopata che esiste una psicofisiologia come controparte della classica fisiologia, che coinvolge ogni tessuto del corpo, essa esprime il suo stato attraverso la semeiotica che manifesta l’individuo, ogni articolazione, ogni organo esprime i suoi disagi attraverso un linguaggio, questo linguaggio può essere compreso dall’osteopata il quale ha la possibilità di interpretare psicologicamente i sintomi e i segni espressi dal paziente, anche il classico T.A.R.T. osteopatico può essere interpretato dal punto di vista psicologico. Tutto questo viene integrato in quello che oggi viene definita come Osteopatia Somato-Emozionale.