The Philosophy and Mechanical Principles of Osteopathy di Andrew Taylor Still
Questo è considerato il terzo libro pubblicato da A.T. Still, anche se probabilmente diverse parti furono redatte in anni precedenti.
Editore: Kansas City, MO: Hudson-Kimberly Pub. Co.
Anno di pubblicazione: 1902, Prima edizione.
Nel 1986 il volume venne ristampato: Still AT. The Philosophy and Mechanical Principles of Osteopathy. Reprinted, Kirksville, MO: Osteopathic Enterprise; 1986. Originally published, Kansas City, MO: Hudson-Kimberly Pub Co; 1902. Reprinted with the permission of Jerry L. Dickey, DO, President, Osteopathic Enterprise.
Numero di pagine: 336
Il volume contiene un’introduzione e 16 capitoli, di cui si delinea sinteticamente il contenuto qui di seguito (i numeri di pagina sono riferiti all’edizione originale inglese).
- Nell’introduzione A.T. Still racconta come ha scoperto l’osteopatia, sottolineando l’importanza di conoscere l’anatomia e sostenendo che l’osteopata deve saper riflettere e ragionare. A pagina 12 si trova il motto, spesso citato: “l’osteopata deve ricordare che la sua prima lezione è l’anatomia, la sua ultima lezione è l’anatomia, e tutte le sue lezioni sono l’anatomia”.
- Il paragrafo intitolato “L’uomo è uno e trino” sottolinea come in primo luogo esista “il corpo materiale; in secondo luogo, l’essere spirituale; in terzo luogo, un essere mentale molto superiore a tutti i movimenti vitali e alle forme materiali, il cui compito è gestire saggiamente il grande motore della vita” (pp.16-17).
- La definizione di osteopatia recita: “è una conoscenza scientifica dell’anatomia e della fisiologia nelle mani di una persona dotata di intelligenza e competenza, in grado di applicare quella conoscenza per aiutare gli esseri umani quando sono ammalati o feriti a causa di distorsioni, shock, cadute o dislocazioni o lesioni meccaniche di qualsiasi tipo a carico del corpo. Un osteopata aggiornato deve avere una conoscenza perfetta dell’anatomia e della fisiologia” (p.18).
- A.T. Still riserva qualche commento all’indipendenza dell’osteopatia, che è diversa dagli altri sistemi, e all’importanza della brevità.
- Capitolo 1: A.T. Still elenca gli studi importanti per un osteopata, ovvero l’anatomia, la fisiologia, la chimica, i principi dell’osteopatia, la sintomatologia, la chirurgia.
- Capitolo 2: A.T. Still fornisce interessanti riflessioni riguardo alle varie componenti del corpo:
- le ossa,
- il cervello,
- il liquido cefalorachidiano,
- il midollo spinale, che può risultare irritato se i trattamenti vertebrali vengono effettuati più frequentemente di una o due volte alla settimana,
- i nervi, definiti come “bambini collegati a un’unica madre – il cuore.” Secondo A.T. Still, cuore fisico si forma per primo, e al suo interno l’essere spirituale crea il proprio ufficio per supervisionare la costruzione dell’organismo pp.47-48,
- i nervi,
- i corpuscoli del sangue, che conservano una “vita biogenica” anche quando sono malati (p.52),
- i fluidi corporei,
- il sangue: uno dei misteri della vita animale, del quale sappiamo talmente poco che non siamo capaci di produrne nemmeno una goccia (p.54). “La regola dell’arteria e della vena è universale per tutte le creature viventi, e l’osteopata deve conoscerla e obbedire alle sue leggi, altrimenti non potrà offrire cure soddisfacenti” (p.55),
- le malattie: l’osteopata dovrebbe essere una persona sobria, coscienziosa e amante della verità (p.57), trovandone la causa con il ragionamento,
- la fascia, definita una delle parti più importanti e ricche di misteri, presente in tutte le creature (pp.60-61),
- il sistema linfatico, che è strettamente e universalmente connesso al midollo spinale e a tutti gli altri nervi, e che insieme a loro si abbevera dai fluidi cerebrali (p. 66). L’apparato linfatico è paragonabile a un sistema antincendio con bocchette a tutte le finestre, pronte a spegnere le fiamme (p.69).
Il capitolo si chiude con alcune considerazioni sul trattamento: “la parola ‘trattare’ ha un unico significato – ovvero, sapere che si ha ragione e lavorare di conseguenza” (p.69).
- Nel capitolo 3, A.T. Still afferma che, a fini didattici, è bene dividere il corpo in cinque divisioni per studiarlo meglio, sempre sottolineando come ogni parte sia interconnessa con tutte le altre, “come in una città”.
- Dal capitolo 4 al capitolo 9 (pp. 77-224) A.T. Still, sempre ricordando che l’operatore deve tenere bene a mente i principi generali osteopatici, si concentra su alcune singole regioni corporee:
- Testa, volto e scalpo
- Collo
- Torace
- Diaframma
- Addome
- Bacino
- Il capitolo 10 riguarda le febbri, e A.T. Still ribadisce che è importante capire la causa della febbre piuttosto che esaminare scrupolosamente i sintomi per trovare il nome della patologia: la febbre è solo un effetto (p. 235). L’osteopata deve controllare la colonna vertebrale per accertarsi che si muova in modo perfetto e che nulla interferisca con l’apporto sanguigno e nervoso (p. 239).
- Il capitolo 11, intitolato “Biogen”, contiene riflessioni filosofiche sull’eterna domanda: “che cos’è la vita?” A.T. Still afferma che “la vita e la materia possono essere unite, e la loro unione non può proseguire in presenza di qualsiasi ostacolo a un movimento libero e assoluto” (p.250). Sostiene che “tutti i corpi materiali hanno una vita terrena e tutto lo spazio ha vita, una vita eterea o spirituale”. Queste due vite si uniscono per dare origine all’uomo, “la vita terrena ha movimento e potenza; i corpi celesti hanno conoscenza o saggezza. Il biogen è la vita di entrambe in un’azione congiunta che conferisce movimento e crescita a tutte le cose”. Per ulteriori approfondimenti si rimanda, per esempio, al libro di Paul Lee,1 al volumetto di Zachary Comeaux2 e all’articolo di Dominick Masiello.3
- Gli ultimi capitoli contengono elementi miscellanei: il capitolo 12 è dedicato al vaiolo, al morbillo e alla scarlattina. Il capitolo 13 verte sull’obesità e il capitolo 14 sul cerume. Il capitolo 15 parla delle convulsioni.
- Il capitolo 16 è dedicato all’ostetricia. Still sottolinea come il primo obbligo dell’ostetrico sia esaminare le ossa del bacino e del rachide della madre per assicurarsi che tutto sia nella norma. In caso contrario, dovrà informare la paziente dei rischi ed eventualmente rifiutare di seguire il caso. Le pagine 313-319 contengono alcune istruzioni pratiche per evitare lacerazioni durante il parto, per la legatura del cordone ombelicale, l’espulsione della placenta, la mastite, le prime cure per la madre e il bambino.
Punti di forza: una lettura assolutamente fondamentale per comprendere dalla voce di A.T. Still i ragionamenti alla base della filosofia osteopatica.
Punti di debolezza: Il volume è redatto nello stile caratteristico di A.T. Still.
La precisa datazione di questo volume, spesso indicato con la sigla PMPO, è controversa.
A favore di una redazione in anni precedenti al 1902 sono state avanzate le seguenti considerazioni:
- benché il frontespizio del libro presenti la data di pubblicazione come “1902,” nelle prime pagine è riportato un copyright risalente al 1892;
- secondo Sutherland, il volume PMPO venne redatto prima del testo Philosophy of Osteopathy, un fatto ritenuto importante perché vi vengono sottolineati gli aspetti meccanici della nuova disciplina;4
- esiste una nota autografa di Still riguardo alla pubblicazione prevista di un volume nel giugno ’92;
- secondo Jerry Dickey, DO, il libro era già pronto nel 1892 ma Still potrebbe non averlo pubblicato, forse temendo di fornire eccessive informazioni ai concorrenti.
D’altro canto:
- dalle ricerche bibliografiche effettuate presso la Library of Congress non risulta esistere un copyright datato 1892;
- sia Charles Hazzard che C.M.T. Hulett ritenevano che la scrittura del volume PMPO fosse più vicina al 1902, anche se la prefazione potrebbe risalire a uno o due anni prima;
- in un articolo del 1901, lo stesso Still comunica di aver scritto due libri (quindi si ipotizza che facesse riferimento all’Autobiografia, 1897, e alla Filosofia dell’osteopatia, 1899);
il JAOA annunciò nel gennaio 1903 che PMPO era pronto per la vendita.
Per ulteriori approfondimenti si rimanda all’articolo di Jane Stark.4
Poco dopo la pubblicazione Still cercò di ritirare il volume dalla libera distribuzione sul mercato, condividendolo da allora in avanti solo con poche persone, forse perché riteneva che alcune delle idee esposte fossero troppo controverse, oppure per non svelare informazioni ritenute riservate. Soltanto nel 1896 il libro divenne nuovamente disponibile al grande pubblico, grazie a una ristampa anastatica autorizzata dalla famiglia di Still, in particolare dal nipote C. E. Still Jr. e da Mary Jane Denslow, che possedeva una copia originale.1
- Lee, R. P. (2005). Interface: Mechanisms of spirit in osteopathy. Stillness Press, LLC. (trad.it. Interfaccia: i meccanismi dello spirito nell’osteopatia. Domodossola: Solista Osteopathy Press, 2019).
- Comeaux, Zachary (2009) The Soul of Osteopathy: The Place of Mind in Early Osteopathic Life Science. Booklocker.Com Inc.
- Masiello, D. J. (2022). AT Still’s Biogen. AAO Journal, 32(1), 37-43.
- Stark, J. E. (2012). Quoting AT Still with rigor: an historical and academic review. Journal of Osteopathic Medicine, 112(6), 366-373.
Traduzione del titolo in italiano: Filosofia e principi meccanici dell’osteopatia.
L’opera è disponibile in italiano: Still, A.T. (trad. Alessi S.) Filosofia e principi meccanici dell’osteopatia. Milano: Castello Editore, 2000. [Shop]
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