Autobiography of Andrew Taylor Still with a History of the Discovery and Development of the Science of Osteopathy di A. T. Still

Editore: Kirksville, MO: Pubblicato dall’autore

Anno di pubblicazione: 1° edizione: 1897. Edizione rivista: 1908

Numero di pagine: 1° edizione: 524. Edizione rivista: 416

Il volume vide una prima edizione nel 1897, cinque anni dopo l’apertura dell’American School of Osteopathy, e una seconda edizione riveduta undici anni dopo, nel 1908.

La prima edizione dell’Autobiografia di Still contiene 33 capitoli.

Dopo il frontespizio si trova una pagina dedicata alle definizioni: innanzitutto quella dell’osteopatia, differenziata a seconda dell’ambito legale, storico e tecnico. Seguono le definizioni del sostantivo “osteopata”, dell’aggettivo “osteopatico” e dell’avverbio “osteopaticamente”. L’ultima definisce il “Diplomato in osteopatia. La designazione tecnica e ufficiale di un laureato e operatore in osteopatia, laddove il titolo formale di tale laureato e operatore è D.O. – Diplomato o Dottore in osteopatia”.

I primi undici capitoli dell’Autobiografia sono dedicati agli avvenimenti della vita di Still: l’infanzia a contatto con la natura, il trasferimento nel territorio del Missouri, la vita nella missione Wakarusa, la partecipazione alla guerra civile, la morte dei figli e i dubbi sull’efficacia della medicina, gli anni di studio dell’anatomia e delle modalità di cura, le invenzioni meccaniche, la visione dell’osteopatia e le difficoltà nel diffonderla, il trasferimento a Macon City e poi a Kirksville, e si concludono con il secondo statuto costitutivo dell’American School of Osteopathy (ASO).

Il dodicesimo capitolo introduce i capisaldi filosofici dell’osteopatia. Il dr. A.T. Still spiega di aver studiato i metodi di cura per cinquant’anni, leggendo e informandosi quanto più possibile, senza tuttavia trovare nulla di valido, fino al momento della scoperta che i perfetti meccanismi della natura, se liberati dalle anomalie, tendono all’autoguarigione. Sottolinea altresì come l’apprendimento dell’osteopatia necessiti di ottime conoscenze anatomiche e di un percorso formativo pratico sotto la guida di un buon maestro, e come sia impossibile impararla da un libro.

I capitoli restanti sono dedicati alla spiegazione dell’osteopatia e riportano alcune delle lezioni e dei discorsi tenuti da Still negli anni Ottanta dell’Ottocento.
Il trentatreesimo capitolo contiene pagine di riconoscenza verso la moglie Mary Elvira per il sostegno, i consigli e l’incoraggiamento indefessi, verso i figli per averlo seguito e aiutato a combattere le sue battaglie, e verso la madre Martha – la sua più grande amica e la guida della sua intelligenza. Il capitolo si conclude con parole di gratitudine per tutti coloro che gli hanno prestato aiuto durante i momenti di difficoltà e con il ricordo del figlio Fred, morto nel 1894.

Punti di forza: una lettura imprescindibile per comprendere le radici storiche e filosofiche dell’osteopatia. Lo stile sognante e affascinante di Still, molto attuale nella sua semplicità di linguaggio anche se talvolta di difficile interpretazione, trasmette un ottimo ritratto delle idee del fondatore. A pagina 454 della prima edizione inglese, Still afferma di aver scritto il libro nel suo personale stile, che non è quello raffinato di uno scrittore professionista e può apparire aspro e rozzo; se ne scusa affermando che corrisponde al suo abituale modo di esprimersi nel discorso orale.

Punti di debolezza:  Il volume, scritto come una narrazione che mescola ricordi e riflessioni, visioni, allegorie e parabole, contiene talvolta informazioni inesatte. Lo stesso Still dichiara nella prefazione di non aver tenuto un diario preciso degli eventi della sua vita ma di aver voluto raccontare i suoi ricordi senza fronzoli, per come erano rimasti impressi nella sua memoria.¹