Osteopedia annuncia una prestigiosa collaborazione con il Museo della Medicina Osteopatica: unione di eccellenza per la valorizzazione della storia e della pratica osteopatica

Il 14 Dicembre 2023, Osteopedia, il primo portale internazionale interamente dedicato all’osteopatia, ha sottoscritto un Protocollo d’Intesa con il Museo della medicina osteopatica (Museum of Osteopathic Medicine) situato a Kirksville, Missouri, USA. Il Museo si erge nel campus dell’A.T. Still University, la prestigiosa università che si è sviluppata sugli stessi terreni dove nel 1892 il dr. A.T. Still fondò la prima scuola di osteopatia col nome American School of Osteopathy (ASO).

Il Museo, che costituisce il principale punto di riferimento internazionale per tutti coloro che desiderano approfondire la storia della medicina osteopatica, offre attualmente un’ampia collezione di documenti e reperti, molti dei quali fruibili gratuitamente online. Per vederli basta collegarsi alla sua home page.

Chi volesse invece recarsi personalmente a Kirksville potrà essere accompagnato nelle visite guidate, partecipare a corsi ed eventi o dedicarsi alla ricerca con l’assistenza del personale del Museo. Che emozione dev’essere entrare nell’attuale atrio del Museo, dove sono ospitati due edifici storici: la capanna di tronchi dove nacque e visse il dr. A.T. Still all’inizio della sua vita e l’edificio in cui ebbero luogo le lezioni dell’ASO nei primi due anni di attività, dal 1892 al 1894! (Figura 1).

Figura 1. L’attuale ingresso del Museo della medicina osteopatica. [Fonte immagine: Home Page del sito web del Museum of Osteopathic Medicine. Per Gentile Concessione del Museum of Osteopathic Medicine]

Ai giorni nostri, la struttura museale disponibile per la comunità osteopatica internazionale è il frutto di decenni di impegno prodigato dal personale e da molti volontari, reso possibile anche da generose donazioni. La passione dei direttori che si sono susseguiti alla guida della struttura ha dato un contributo fondamentale allo sviluppo del Museo, divenuto negli anni una realtà sempre più importante.

La prima iniziativa volta a conservare gli oggetti che testimoniavano la storia dell’osteopatia risale al 1934 e venne messa in atto dalla Psi Sigma Alpha, una confraternita di studenti del Kirksville College of Osteopathy and Surgery (KCOS). Questo college era stato fondato nel 1926 e aveva raccolto l’eredità dell’ASO dopo le complicate vicende successive alla morte del dr. A.T. Still [1].

I reperti raccolti nel primo Museo, battezzato A.T. Still Memorial Museum, vennero sistemati in due teche che ospitavano una cinquantina di reperti personali appartenuti al dr. Still, quasi tutti donati da Blanche, la figlia più giovane (Figura 2). Vi erano inclusi un sostegno artigianale fabbricato dal dr. Still per alleviare i mal di testa, un paio di stivali, diversi bastoni da passeggio e un modello dello scambio ferroviario che aveva inventato [2]. Le teche restarono esposte fino agli anni Sessanta, e diversi oggetti arricchirono nel tempo la collezione, senza che tuttavia venissero intraprese particolari iniziative per pubblicizzarla o ampliarla ulteriormente.

Figura 2. Le due teche che ospitarono originariamente i primi reperti storici osteopatici, collocate nell’atrio principale dell’edificio amministrativo del KCOS, 1936. [Fonte immagine: [2]; Per Gentile Concessione del Museum of Osteopathic Medicine]

Nel 1971 il college di osteopatia KCOS modificò il proprio nome, diventando il Kirksville College of Osteopathic Medicine (KCOM), e nello stesso anno venne trovata una collocazione più visibile per la capanna dove era nato il dr. A.T. Still, che venne trasportata vicino al primo edificio dell’ASO (Figure 3 e 4). 

Figura 3: Spostamento della capanna di Still, 1971. [Fonte immagine: [2]; Per Gentile Concessione del Museum of Osteopathic Medicine]

Figura 4: Nuova collocazione degli edifici storici accanto alla sede del Museo, 1982. [Fonte immagine: [2]; Per Gentile Concessione del Museum of Osteopathic Medicine]

Dal momento che il flusso di reperti storici donati dai familiari del dr. A.T. Still e dagli ex-alunni o dai loro eredi continuava senza sosta, dopo la metà degli anni Settanta il Museo decise di proporsi come unico depositario della storia dell’osteopatia. Cominciò così a farsi pubblicità, a sollecitare finanziamenti e cambiò nome, diventando lo Still National Osteopathic Museum (SNOM). Nel 1978 lo SNOM si ricostituì come organizzazione non profit indipendente, e nel 1980 si trasferì nell’edificio accanto alla capanna di Still e alla prima sede dell’ASO (Figura 4), dove venne risistemata la collezione di 965 reperti, accolta in 19 teche (Figura 5). All’epoca, lavoravano al museo due operatori part-time, aiutati da un gruppo di volontari, ai quali nel decennio successivo fu affidata la responsabilità per l’esecuzione della maggior parte delle mansioni [2].

Figura 5: L’esposizione accolta in 19 teche nella sede rinnovata del Museo, 1980. [Fonte immagine: [2]; Per Gentile Concessione del Museum of Osteopathic Medicine]

La nuova sede venne dotata di una stanza di lettura per i visitatori, che potevano accedere agli annuari della scuola, a varie riviste mediche del passato e a molte fotografie. Si procedette anche ad organizzare uno spazio per la vendita di souvenir (tra cui una ristampa dell’Autobiografia di Still a cura dell’Applied Academy of Osteopathy (AAO), a lanciare una campagna per sollecitare l’adesione di nuovi sostenitori e a produrre un video sulla storia dell’osteopatia e sul Museo, intitolato “Preserving a Heritage“. Nel 1982 il Museo divenne un ente ufficialmente affiliato all’American Osteopathic Association (AOA), l’associazione che riunì gli osteopati americani fin dall’inizio del Novecento a cui va riconosciuto il ruolo di guida fondamentale per lo sviluppo della professione [2].

Sebbene quest’affiliazione non implicasse alcun sostegno economico tangibile per il Museo, ebbe l’effetto di aumentarne la visibilità e favorirne la crescita. Nel 1984 venne organizzata una mostra sulla storia dei quindici college di osteopatia allora esistenti. Due anni dopo, nel 1986, le migliorate condizioni finanziarie consentirono di assumere la prima direttrice, sebbene soltanto con un contratto a tempo parziale [2].

Con l’avvicinarsi del centenario della fondazione dell’ASO, che cadeva nell’anno 1992, si procedette a ripianificare gli spazi da dedicare al KCOM e al Museo, ridefiniti in maniera simile a quella attuale nella primavera del 1994 e occupati l’anno successivo. Inoltre venne assunto nuovo personale e vennero ridefinite le strategie, le norme e i protocolli per la cura delle collezioni. Si crearono sottocomitati per la manutenzione, la ricerca di fondi e le pubbliche relazioni [2].

Nel 1996 il Museo venne incorporato all’interno del KCOM e ricevette un fondo annuale per le spese. Con l’intento di armonizzare e riunificare il materiale storico, l’anno successivo il Museo ottenne la proprietà e la gestione delle collezioni speciali appartenenti alla biblioteca del KCOM, la A.T. Still Memorial Library, il cui nome ufficiale era Centro nazionale per la storia osteopatica (National Center for Osteopathic History, NCOH). Questa collezione era costituita da diverse migliaia di reperti comprendenti riviste osteopatiche, manoscritti originali, fotografie e oggetti personali della famiglia Still. L’ampliarsi del patrimonio museale impose l’omogeneizzazione del sistema di catalogazione, e la nuova disponibilità degli ambienti occupati dal NCOH consentì di separare la sezione aperta al pubblico dagli spazi amministrativi. Fra il 1998 e il 2000 il Museo continuò a espandersi, mettendo in atto migliorie nell’illuminazione, adottando tecnologie innovative e ridistribuendo le superfici disponibili per ottenere un funzionamento più efficiente [2].

Nel 2001 Jason Haxton, MA, DO (Hon), fu nominato direttore del Museo. Originario di Kirksville, Haxton [2] è noto a tutta la comunità degli osteopati per la passione e l’instancabile attività che profonde nella diffusione delle informazioni relative alla storia dell’osteopatia. Dal 2005 si dedica all’organizzazione di seminari internazionali sia in presenza che online, e ad accogliere gli ospiti che visitano il Museo da tutto il mondo [3].

Intorno al 2003, il Museo acquisì un sistema computerizzato per catalogare le collezioni, con l’intento di rendere disponibili online ai ricercatori i dati relativi a quanti più reperti possibile [2]. 

I generosi finanziamenti ricevuti nel 2009 dall’Istituto federale per i servizi museali e bibliotecari (federal Institute of Museum and Library Services) e l’ulteriore sostegno economico offerto dall’Iniziativa per il patrimonio digitale del Missouri (Missouri Digital Heritage Initiative) permisero di proseguire i lavori per la pubblicazione online di centinaia di reperti (fra cui i documenti manoscritti dal dr.  A.T. Still), di accogliere più di seimila visitatori in presenza e di organizzare 63 corsi per studenti e professionisti [4]. Vennero inoltre pianificate nuove distribuzioni degli spazi per migliorare i servizi offerti, descritti con dovizia di particolari nel Bollettino della primavera 2009 [3]. Fu nel medesimo periodo che l’NCOH modificò il proprio nome e divenne l’International Center for Osteopathic History (ICOH) allo scopo di sottolineare la natura internazionale della sua missione [3]. Per dare un’idea dell’evoluzione del Museo, si riporta una tabella in lingua inglese (con le unità di misura in piedi quadrati) che documenta l’ampliamento degli spazi museali, passati da circa 4 m2 nel 1935 a più di 1.300 m2 nel 2009 (Figura 6) [3].

Figura 6. Ampliamento degli spazi museali dai circa 4 m2 nel 1935 a più di 1.300 m2 nel 2009. [Fonte immagine: [3]; Per Gentile Concessione del Museum of Osteopathic Medicine]

Non è possibile elencare qui le numerosissime iniziative e attività del Museo, molte delle quali descritte nella pagina dedicata alle notizie del sito, a cui si rimanda per approfondimenti [5]. Solo a titolo esemplificativo se ne menzionano alcune qui di seguito.

Il 22 giugno 2010 il Museo annunciò di aver adottato un nuovo nome: a partire da quella data lo Still National Osteopathic Museum assunse la denominazione di Museum of Osteopathic MedicineSM, A.T. Still University [6].

Nel 2011 il Museo e l’ICOH ricevettero una donazione dalla Cranial Academy Foundation per preservare la collezione di Viola Frymann, DO, FAAO, FCA [7].

Nel 2013 il Museum of Osteopathic MedicineSM annunciò la sua adesione all’iniziativa Blue Star Museum per offrire giornate di visite gratuite ai militari americani in servizio attivo e alle loro famiglie [8].

Un finanziamento speciale, la Special Project’s Grant degli Advocates for the American Osteopathic Association (AAOA) venne fornito nel 2013-14 per la produzione di cataloghi informativi riguardanti il giardino delle piante medicinali, una delle iniziative curate dal Museo [9].

Nel 2022, il Museum of Osteopathic MedicineSM dell’A.T. Still University (ATSU) di Kirksville, Missouri, ottenne l’accreditamento dell’Alleanza dei musei americani (American Alliance of Museums, AAM), il più alto riconoscimento nazionale concesso ai musei della nazione. L’accreditamento è sinonimo di eccellenza, e all’epoca era stato riconosciuto a poco più di un migliaio di musei nazionali sui circa trentatremila esistenti. Le collezioni del Museo della medicina osteopatica comprendevano allora più di ottantamila oggetti, fotografie, documenti e libri, datati dall’inizio del 1800 a oggi. Il nucleo della collezione era costituito da manufatti della vita professionale e privata del dr. A.T. Still, la maggior parte dei quali donati dalla figlia Blanche Laughlin e da altri membri della famiglia [10].

Nell’ottobre del 2023 è stato inaugurato presso l’A.T. Still University (ATSU) di Kirksville il muro d’onore, in riconoscimento della generosità di molte persone che ne hanno sostenuto l’attività (Figura 6) [11]. Un breve video su YouTube dà testimonianza dell’emozionante cerimonia [12].

Figura 7. Il muro d’onore inaugurato nell’ottobre del 2023. [Fonte immagine: [11]; Per Gentile Concessione del Museum of Osteopathic Medicine]

 

  1. Walter   The First School of Osteopathic Medicine di Georgia Warner Walter.  Thomas Jefferson University Press, Kirksville, Missouri. 1992:152).
  2. Still National Osteopathic Museum – National Center for Osteopathic History. Now and then. Spring 2005. https://www.atsu.edu/museum-of-osteopathic-medicine/wp-content/uploads/2019/05/museum_spring_05.pdf.
  3. Still National Osteopathic Museum – National Center for Osteopathic History. Now and then. Spring 2009. https://www.atsu.edu/museum-of-osteopathic-medicine/wp-content/uploads/2019/05/museum_spring_09.pdf.
  4. https://www.atsu.edu/news/still-national-osteopathic-museum-receives-125k-collection-stewardship-grant
  5. https://www.atsu.edu/news/category/museum-of-osteopathic-medicine
  6. https://www.atsu.edu/news/new-name-for-the-museum
  7. https://www.atsu.edu/news/museum-of-osteopathic-medicine-awarded-grant-from-cranial-academy-foundation]
  8. https://www.atsu.edu/news/museum-of-osteopathic-medicine-to-participate-in-blue-star-museums-2].
  9. https://www.atsu.edu/news/museum-of-osteopathic-medicine-awarded-grant
  10. https://www.atsu.edu/news/museum-of-osteopathic-medicine-receives-highest-national-recognition-awarded-accreditation-from-american-alliance-of-museums] 
  11. https://www.atsu.edu/news/a-t-still-universitys-museum-of-osteopathic-medicine-unveils-honor-wall]. 
  12. https://www.youtube.com/watch?v=Pf8adHyy_BY&ab_channel=A.T.StillUniversity

 

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Silvia Tuscano

editor

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