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29/11/2022 - Ultimo aggiornamento 12/12/2023

Ricerca bibliografica nella letteratura scientifica

[tempo di lettura: 7 minuti]

La capacità di reperire le informazioni conservate nelle banche dati della letteratura scientifica costituisce un aspetto fondamentale non solo per i ricercatori ma anche per i professionisti e gli studenti, tanto che esistono innumerevoli vademecum, corsi e articoli sull’argomento (quasi tutte le istituzioni universitarie offrono consigli, guide o manuali per l’uso di PubMed, (per esempio l’Università degli Studi di Padova, l’Università di Milano).

È infatti evidente come la vita di un paziente possa dipendere dal fatto che un medico sia aggiornato sugli studi più recenti della sua specialità. Inoltre, una ricerca bibliografica rigorosa è non solo indispensabile ai ricercatori che devono conoscere lo stato dell’arte prima di disegnare un nuovo studio per evitare i doppioni e lo spreco delle risorse, ma è anche il presupposto imprescindibile per la conduzione delle revisioni sistematiche, che incidono sullo sviluppo delle linee guida e quindi sulle cure erogate dai sistemi sanitari.

Il corpus degli articoli e documenti che contengono le pubblicazioni scientifiche viene definito letteratura. Per convenzione, si definisce letteratura bianca l’insieme dei testi stampati su libri, riviste, giornali liberamente accessibili a tutti. Alla letteratura bianca viene contrapposta la cosiddetta letteratura grigia,1 rappresentata dalle informazioni prodotte da canali diversi da quelli commerciali tradizionali, che comprende per esempio relazioni, tesi di fine studio, atti di congressi, seminari, tavole rotonde, bollettini, studi di sperimentazione registrati, brevetti.

I vari tipi di studi indicizzati in letteratura sono inoltre caratterizzati da progettazioni o disegni diversi, ai quali viene attribuito un livello di qualità crescente in base alla piramide delle evidenze, che fornisce una gerarchia degli studi a seconda del loro rigore metodologico. Per esempio, gli studi osservazionali vengono considerati di qualità inferiore alle sperimentazioni randomizzate e controllate (RCT).

Gli studi vengono inoltre classificati come letteratura primaria, costituita da tutte le pubblicazioni non filtrate, cioè dai singoli studi, mentre prendono il nome di letteratura secondaria, quando sono studi di sintesi, che valutano criticamente e riassumono i risultati degli studi primari, come per esempio le revisioni sistematiche. Questo tipo di studi viene ritenuto il più affidabile ed è collocato al vertice della piramide.

Gli articoli pubblicati sulle riviste vengono raccolti in diverse banche dati, che li indicizzano e consentono di fare ricerche bibliografiche usando parole chiave. La più nota è MEDLINE, un motore di ricerca in campo biomedico, gratuito per tutti gli utenti di internet e aggiornato settimanalmente, che contiene più di 20 milioni di citazioni bibliografiche ed è messo a disposizione dalla National Library of Medicine statunitense. Fra le altre banche dati, alcune delle quali con accesso riservato, si ricordano Embase per la letteratura farmaceutica e biomedica, CINAHL rivolta all’infermieristica e alle altre professioni sanitarie, agli studenti, ai formatori e ai ricercatori, la Cochrane Library che suddivide gli studi in diversi database (per esempio CDSR che raccoglie le revisioni sistematiche completate dalla Cochrane e i protocolli di quelle in corso; DARE che contiene oltre cinquemila abstract strutturati e citazioni di revisioni sistematiche non prodotte dalla Cochrane; CCTR/CENRAL che raccoglie studi clinici controllati reperiti anche in fonti diverse da Medline, Embase e altre piattaforme); Google scholar che consente di effettuare ricerche con facilità e immediatezza in qualsiasi lingue ma restituisce risultati più ampi, talvolta irrilevanti o non pertinenti, provenienti da fonti disomogenee.

La letteratura grigia è più difficile da reperire: ad esempio, per gli studi clinici registrati si possono consultare il sito ClinicalTrials.gov e la piattaforma dell’OMS International Clinical Trials Registry Platform (ICTRP), per le tesi di fine studio il sito Networked Digital Library of Theses and Dissertations (NDLTD).

Tutti i motori di ricerca consentono di filtrare i risultati in modo più o meno sofisticato, per cui è possibile imporre, per esempio, di visualizzare solo gli articoli pubblicati in uno specifico intervallo di tempo, oppure solo quelli relativi a un certo tipo di studio, o quelli disponibili gratuitamente, o tutti quelli scritti da un determinato autore, ecc.

Per lanciare un quesito di base si digitano semplicemente una o più parole chiave nella barra di ricerca e si ottengono informazioni generali che poi si possono filtrare. I professionisti, tuttavia, devono elaborare strategie per formulare quesiti specifici, anche a seconda dello scopo che perseguono (un chirurgo potrebbe aver bisogno di consultare la più recente revisione sistematica per decidere se amputare un arto del paziente, mentre l’équipe impegnata nella ricerca o nella redazione di studi secondari come le revisioni sistematiche e le meta-analisi deve accertarsi di raccogliere, per quanto possibile, tutto l’insieme del materiale reperibile).

Gli studi che si estraggono dalla letteratura con l’ausilio dei motori di ricerca non sono omogenei per quanto concerne il livello di qualità e il rigore scientifico, pertanto è necessario acquisire la competenza per vagliarli, compiendo una valutazione critica dei risultati della ricerca.

Quando si desidera lanciare una ricerca avente lo scopo di ottenere studi che possano rispondere a un quesito specifico può essere utile ricordare gli elementi dell’acronimo PICO2, dove:

  • P indica il paziente, la popolazione o il problema da risolvere (patient/population/problem);
  • I indica l’intervento (intervention);
  • C indica il confronto (comparison);
  • O indica l’esito (outcome)

I termini della ricerca si possono trasferire direttamente nel quesito, integrandoli con gli operatori booleani, per esempio, se la domanda fosse: “È meglio usare il paracetamolo o l’ibuprofene per alleviare la febbre nel bambino?”, allora nella stringa di ricerca P corrisponderebbe a bambini con febbre, I al paracetamolo, C al confronto, O alla riduzione della febbre3.

La quantità dei risultati forniti dal motore di ricerca può essere ulteriormente filtrata aggiungendo al quesito specifico altre parole chiave, a seconda delle risposte che si stanno cercando, come:

  • terapia/trattamento/intervento
  • diagnosi
  • prognosi
  • eziologia/rischio

Negli anni il format PICO è stato ulteriormente affinato, dando origine a tecniche per porre quesiti più specializzati definiti dai format PICOS, PICOT, PICOC (che rispettivamente aggiungono alla ricerca le variabili “S” – disegno dello studio, “T” – arco di tempo, “C” –contesto) e EPICOT+, PIPOH, PECODR.4

Il format PICO è utile per reperire gli studi quantitativi, ma chi dovesse raccogliere ed esprimere un giudizio critico su articoli di tipo qualitativo potrebbe trovare più efficace avvalersi di format diversi, come ad esempio SPIDER o SPICE5,6. Entrambi questi format cercano di individuare le caratteristiche fondamentali della stringa necessaria per formulare un quesito idoneo a reperire gli articoli della ricerca qualitativa. Il primo prende in considerazione il campione (Sample, S), i fenomeni (Phenomena, Pi), il disegno (Design, D), la valutazione (Evaluation, E) e la ricerca (Research, R), mentre il secondo considera il setting (Setting, S), la popolazione (Population, P), l’intervento (Intervention, I) il confronto (Comparison, C) e la valutazione (Evaluation, E).

Particolare attenzione viene dedicata alle tecniche di ricerca bibliografica finalizzate a estrarre dalle banche dati la letteratura necessaria per sviluppare le revisioni sistematiche, dal momento che questo tipo di studio può avere notevoli ripercussioni sull’intero comparto della Clinical Governance, o Governo Clinico.

A puro titolo indicativo si rimanda per esempio a un articolo del 2018 che ha individuato nel processo della ricerca in letteratura un fattore di importanza cruciale ai fini del completamento delle revisioni sistematiche, riferendo l’esistenza di nove guide per l’approccio convenzionale a questo tipo di ricerca, accomunate da otto passi fondamentali7.

Si ricordano inoltre le linee guida PRESS che contengono una lista di controllo rivolta ai revisori (peer reviewer) incaricati di valutare o validare le stringhe che sono state adottate dagli autori di una revisione sistematica quando hanno effettuato la ricerca degli articoli, allo scopo di evidenziare eventuali errori8.

Le PRISMA-S9 (un’estensione delle linee guida PRISMA, che dettano i criteri per il reporting delle revisioni sistematiche e delle meta-analisi) sono state sviluppate appositamente per assicurare la massima trasparenza e riproducibilità delle ricerche intraprese per raccogliere gli studi sui quali effettuare la revisione sistematica. Le PRISMA-S contengono una lista di controllo di 16 elementi, corredati da spiegazioni ed esempi – l’elemento 8 raccomanda che i ricercatori riportino con precisione nel loro articolo le stringhe di ricerca utilizzate, copiandole e incollandole nel testo esattamente come le hanno lanciate.

Per quanto concerne le revisioni sistematiche qualitative, un’équipe di ricercatori ha esaminato i metodi di ricerca usati in quarantatré studi diversi, notando considerevoli variazioni e auspicando l’adozione di uno standard omogeneo. A tal fine hanno proposto le linee guida STARLITE.10

Bibliografia

  1. Ferroni E. Parola chiave: Letteratura grigia, CARE 3, 2014: 32-33.
  2. Richardson WS, Wilson MC, Nishikawa J, Hayward RS. The well-built clinical question: a key to evidence-based decisions. ACP J Club. 1995 Nov-Dec;123(3):A12-3.
  3. Caldwell PH, Bennett T, Mellis C. Easy guide to searching for evidence for the busy clinician. J Paediatr Child Health. 2012 Dec;48(12):1095-100.
  4. Lazzari, G., Salvini, L., Patella, S., Ausili, D., & Di Mauro, S. La strutturazione del quesito clinico per reperire le prove di efficacia: una revisione della letteratura. L’infermiere, 6 (2015).
  5. Methley AM, Campbell S, Chew-Graham C, McNally R, Cheraghi-Sohi S. PICO, PICOS and SPIDER: a comparison study of specificity and sensitivity in three search tools for qualitative systematic reviews. BMC Health Serv Res. 2014 Nov 21;14:579.
  6. Rehman, Y. (2021). Difference between Quantitative and Qualitative Research Question-PICO vs. SPIDER. American Scientific Research Journal for Engineering, Technology, and Sciences (ASRJETS), 77(1), 188-199.
  7. Cooper C, Booth A, Varley-Campbell J, Britten N, Garside R. Defining the process to literature searching in systematic reviews: a literature review of guidance and supporting studies. BMC Med Res Methodol. 2018 Aug 14;18(1):85
  8. McGowan J, Sampson M, Salzwedel DM, Cogo E, Foerster V, Lefebvre C. PRESS Peer Review of Electronic Search Strategies: 2015 Guideline Statement. J Clin Epidemiol. 2016 Jul;75:40-6.
  9. Rethlefsen ML, Kirtley S, Waffenschmidt S, Ayala AP, Moher D, Page MJ, Koffel JB; PRISMA-S Group. PRISMA-S: an extension to the PRISMA Statement for Reporting Literature Searches in Systematic Reviews. Syst Rev. 2021 Jan 26;10(1):39.
  10. Booth A. “Brimful of STARLITE”: toward standards for reporting literature searches. J Med Libr Assoc. 2006 Oct;94(4):421-9, e205.
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